Il film: Dream Scenario, 2023. Regia: Kristoffer Borgli. Cast: Nicolas Cage, Julianne Nicholson, Michael Cera, Tim Meadows, Dylan Gelula, Dylan Baker, Kate Berlant, Noah Centineo, Nicholas Braun, Amber Midthunder, Lily Gao.
Genere: commedia, fantastico. Durata: 100 minuti. Dove l’abbiamo visto: allo Zurich Film Festival, in lingua originale.
Trama: La vita di un professore universitario cambia quando inspiegabilmente lui inizia ad apparire nei sogni di tutti.
In poco più di un anno, il regista norvegese Kristoffer Borgli ha fatto dei passi da gigante: nel maggio del 2022 era a Cannes, in Un Certain Regard, con la sua opera seconda, la brillante satira Sick of Myself. Un film che evidentemente ha fatto colpo sulle persone giuste, poiché pochi mesi dopo è stato annunciato che la casa di produzione A24, in collaborazione con Ari Aster e Lars Knudsen, avrebbe aiutato il regista a portare sullo schermo la sua prima fatica in lingua inglese, una commedia con Nicolas Cage, ora libero di scegliere i progetti esclusivamente in base ai propri interessi artistici dopo un decennio passato a girare soprattutto film d’azione per saldare un debito fiscale non indifferente. Dalla loro collaborazione è nato ciò di cui parliamo nella nostra recensione di Dream Scenario, pellicola selezionata dal Toronto International Film Festival e poi presentata anche a Zurigo (dove era l’evento d’apertura) e Roma.
La trama: sogno o son molesto?
Paul Matthews è un professore universitario la cui routine quotidiana, divisa tra lavoro e famiglia (moglie e due figlie), è solo occasionalmente scombussolata da vecchi risentimenti nei confronti di ex-colleghi che fanno carriera grazie alle sue idee senza riconoscergliene il merito. Poi, gradualmente, emerge un fenomeno curioso: diverse persone sostengono di averlo visto nei loro sogni. Sta lì, immobile e impassibile, mentre il viaggio onirico dei diretti interessati prosegue per la propria strada. Paul diventa una star, e inizialmente questa cosa non è del tutto sgradevole. Poi, però, i sogni cominciano a diventare incubi, e da personalità interessante il professore passa a novello Freddy Krueger (la citazione è esplicita nel film stesso), temuto e osteggiato dalla comunità. La domanda non è più cosa abbia provocato questo strano fenomeno di massa, bensì cosa bisogna fare per restituire la dignità umana a una persona che suo malgrado non può più uscire di casa senza che arrivi, nel migliore dei casi, una valanga di insulti.
Il cast: il professore (non proprio) matto
Paul ha il volto, non del tutto irriconoscibile ma quasi, di Nicolas Cage, il cui stile di recitazione eccentrico lo rende perfetto per un personaggio che sotto la sua scorza di banalità cela un lato più oscuro pronto a fuoriuscire nel contesto onirico (ma anche nella realtà quando la situazione si fa particolarmente disperata), aiutato anche dal suo essere oggetto di alcuni dei meme più popolari del web. Al suo fianco, anch’ella in un ruolo sostanzialmente su misura nei panni della moglie Janet, una grandissima Julianne Nicholson, che incarna tutte le frustrazioni che l’inaspettata fama del marito genera per il resto della famiglia. Tim Meadows, noto soprattutto come attore comico, si ritaglia una presenza minore, molto misurata, come rettore dell’università, mentre Michael Cera, idolo nerd di una generazione con i suoi ruoli da teenager, abbraccia il lato più adulto della propria fama con la parte di Trent, il direttore di un’agenzia di viral marketing che vuole sfruttare al massimo la nuova condizione del protagonista. Notevole il caratterista Dylan Baker, noto soprattutto per il suo ruolo scioccante in Happiness di Todd Solondz, che qui è sostanzialmente dall’altro lato della barricata nei panni di un amico il cui rapporto con Paul si incrina a causa della presenza di quest’ultimo nei sogni di persone a lui care.
Cancellazione onirica
Dream Scenario è, a suo modo, il contraltare di Sick of Myself, dove si parlava dell’ossessione per la fama e non della celebrità non richiesta. Lì era un crescendo di disperazione per rimanere in vista, mentre qui la sovraesposizione mediatica è l’ultimo dei pensieri di Paul, vittima di una forma particolarmente perversa di cancel culture poiché le sue malefatte sono letteralmente e completamente immaginarie, frutto del subconscio scatenato di coloro che finiscono per cedere a una psicosi collettiva. Il professore, come gli animali di cui descrive i comportamenti in classe, vuole solo sparire nel mucchio, finire nell’oblio lasciando solo una strana sensazione di déjà vu, come uno di quei sogni di cui non serbiamo ricordi precisi. Anche perché il vero incubo, come ci ricorda Borgli con la medesima carica satirica del suo film precedente, è là fuori, una volta svegli, con le interazioni nella quotidianità che assumono una patina ben più inquietante di ciò che accade ai confini della realtà tangibile.
La recensione in breve
Kristoffer Borgli fa la trasferta negli Stati Uniti ma non perde per strada il suo humour molto nordico, dirigendo un divertentissimo Nicolas Cage in una commedia amara e intelligente.
- Voto CinemaSerieTV