Il film: El Jockey, 2024. Regia: Luis Ortega. Cast: Nahuel Pérez Biscayart, Úrsula Corberó, Daniel Giménez Cacho, Mariana Di Girolamo. Genere: Commedia, Thriller, Crime. Durata: 97 minuti. Dove l’abbiamo visto: In anteprima alla Mostra del cinema di Venezia.
Trama: Remo Manfredini è un fantino leggendario, ma il suo comportamento autodistruttivo sta cominciando a metterne in ombra il talento e a mettere a repentaglio la relazione con Abril, la fidanzata.
Il giorno della gara più importante della sua carriera, che lo libererà dai debiti col suo boss mafioso Sirena, ha un grave incidente, scompare dall’ospedale e vaga per le strade di Buenos Aires. Libero dalla propria identità, inizia a scoprire il suo vero io. Ma Sirena è determinato a stanarlo. Vivo o morto.
A chi è consigliato: A chi ama il cinema sudamericano, le storie enigmatiche che stimolano la riflessione.
Il concorso principale di questa 81sima edizione della Mostra del cinema di Venezia (al Lido dal 28 agosto al 7 settembre 2024) sembrerebbe davvero proporre una selezione di titoli di vario genere e ambizione produttiva. Dai film di ampio respiro come Joker 2 ai nuovi lavori di autori la cui fama internazionale è ormai più che consolidata (come Luca Guadagnino o Pedro Almodovar), passando per nomi sconosciuti da scoprire (il singaporiano Siew Hua Yeo per il suo misterioso Stranger Eyes) e registi che dopo esordi interessanti hanno bisogno della competizione veneziana per una legittimazione artistica da parte di critica e pubblico.
Tra questi possiamo menzionare Giulia Luis Steigerwalt, che presenterà il suo nuovo Diva Futura dopo l’interessante “Settembre”, Halina Reijn (Babygirl), Maura Delpero (Vermiglio) e Luis Ortega (El Jockey). E proprio il film di quest’ultimo ha avuto, insieme a Maria di Pablo Larrain, l’onore e l’onere di aprire la prima giornata del concorso di questa Venezia 81. Dopo averlo visto in anteprima qui al Lido, cerchiamo di capire dunque nella nostra recensione di El Jockey se il nuovo lungometraggio del regista argentino è riuscito a superare la prova del nove in un palcoscenico prestigioso come quello della Mostra.
Un viaggio illusorio e allucinogeno
Dopo aver dissezionato – attraverso il racconto della vita del serial killer Robledo Puch – le contraddizioni dell’argentina post-dittatura nel suo apprezzabile L’angelo del crimine, in concorso nella sezione Un certain regard al festival di Cannes del 2018, il regista argentino classe 1980 ha portato a Venezia 81 un prodotto che ha tutti gli elementi per avvolgere intorno a sé un interesse davvero particolare. A partire dalla trama, che vede protagonista Remo Manfredini, un fantino fenomenale il cui comportamento alienante, strampalato e autodistruttivo (per via dell’alcool e di sostanze stupefacenti) sta rischiando di soffocare non solo il suo talento fenomenale, ma anche la relazione con la sua fidanzata Abril.
Come se non bastasse, subisce un incidente grave durante quella che doveva essere la gara più importante della sua vita, in cui in caso di una vittoria avrebbe potuto saldare i suoi debiti con Sirena, un ricco magnate e anche capo della malavita di Buenos Aires. Ma durante il suo ricovero in ospedale decide di scomparire e girovagare per la capitale argentina. Senza meta, ma alla ricerca di un nuovo io e di una nuova identità, con gli scagnozzi del boss criminale alle sue costole.
Umorismo di atmosfere e situazioni
Non è sempre facile sopportare il peso della giornata di apertura di un concorso come quello di Venezia, assorbendo e catturando tutti gli entusiasmi di un pubblico che cerca sempre di aspettarsi il meglio da una selezione come questa. Ma quello che verrebbe da dire dopo l’uscita dalla proiezione di El Jockey, è che il nuovo film di Luis Ortega potrebbe riuscire tutto sommato a difendersi in una competizione del genere, in attesa ancora delle altre pellicole che verranno proiettate nei prossimi giorni.
Perché la prima mezz’ora di El Jockey contiene al suo interno un modo di fare cinema di notevole pregio, attraverso il quale il cineasta argentino si è divertito nel confezionare una commedia nera dal fascino irresistibile. Una prima parte dotata di situazioni inverosimili e fuori dall’ordinario, cariche di un umorismo nero che nelle sue ambientazioni ammalianti richiama in un certo modo il miglior cinema del maestro finlandese Aki Kaurismaki (e non è un caso che il direttore della fotografia di El Jockey sia proprio Timo Salminen, esattamente lo storico collaboratore di Kaurismaki): inquadrature fisse, dialoghi ridotti fino al midollo, giochi di sguardi magnetici e atmosfere suggestive che evocano l’amarezza del contesto all’interno del quale si muovono i protagonisti.
Una seconda parte non all’altezza
Ma è subito dopo il primo punto di svolta della storia che cominciano ad arrivare i primi problemi che finiscono per intaccare la riuscita finale del film. Ed è un vero peccato che il restante minutaggio fatichi ad essere all’altezza di una prima mezz’ora davvero interessante. Questo per via della presenza di una serie di situazioni che si susseguono in un modo talmente confusionario da far perdere un senso di omogeneità generale al prodotto completo, oltre che la bussola allo spettatore. Nonostante questo, El Jockey può rimanere un film di buona presenza all’interno della competizione ufficiale (è vero che siamo solamente al secondo giorno di Venezia 81, quindi è ancora troppo presto per poter tirare le somme del concorso), con dei momenti di altissima commedia dove tutto funziona alla perfezione e dove nulla è fuori posto.
La recensione in breve
El Jockey contiene nella sua prima mezz'ora dei momenti di grande cinema, carichi di un umorismo nero degno del miglior cinema di Aki Kaurismaki. Peccato per un restante minutaggio particolarmente confusionario che fatica ad essere all'altezza di un incipit di notevole interesse.
Pro
- Una prima mezz'ora davvero interessante
- Presenza di momenti carichi di un umorismo nero intelligente
- Atmosfere magnetiche e ammalianti
Contro
- Una seconda parte non all'altezza della prima, con situazioni che si susseguono in un modo troppo confusionario
- Voto CinemaSerieTV