Il film: Emma, 2020. Regia: Autumn De Wilde. Cast: Anya Taylor-Joy, Johnny Flynn, Mia Goth, Miranda Hart, Bill Nighy, Josh O’Connor, Callum Turner, Amber Anderson. Genere: Commedia/Romantico. Durata: 124 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Emma Woodhouse è bella, ricca, intelligente e nei suoi 21 anni di vita non ha subito nessun serio dolore o sconforto. La sua esistenza, dunque, trascorre priva di scossoni tra le eleganti sale della residenza dove vive con un padre tendenzialmente ipocondriaco. Per lei il solo pensiero di lasciarlo è inaccettabile, visto che l’uomo fa completo affidamento sulla presenza della figlia. Oltre a questo, poi, la ragazza non ha proprio alcuna aspirazione matrimoniale. D’altronde la sua condizione economica nettamente favorevole le permette di ostentare un’evidente autonomia.
Queste sue convinzioni, però, non le impediscono di essere interessata alla vita sentimentale degli altri. Così, dopo essersi convinta di essere alla base della vantaggiosa unione tra la sua amata governante e il signor Weston, prova a “migliorare” anche la vita della sua nuova amica Harriet con un corteggiatore degno di lei. Peccato, però, che Emma sovrastimi nettamente le sue capacità di comprendere i sentimenti degli altri. L’eccessiva benevolenza verso sé, dunque, la porterà a commettere degli errori, nonostante i consigli dell’affascinante e sempre fedele Mr. Knightley.
Dal 22 maggio Netflix ha aggiunto alla sua programmazione il film Emma, diretto dalla regista Autumn De Wilde nel 2020. Ovviamente si tratta di una pellicola tratta, in modo piuttosto fedele, dell’omonimo romanzo di Jane Austen. Una scelta che certo non sorprende, visto che la scrittrice può vantare di essere una delle più rappresentate sul grande schermo.
Tra i film più riusciti tratti dai suoi romanzi ci sono, senza alcun dubbio, Ragione e Sentimento di Ang Lee con Emma Thompson, Kate Winslet e Alan Rickman, e Orgoglio e Pregiudizio, diretto nel 2005 da Joe Wright, oltre ad essere interpretato da Keira Knightley e Matthew Macfadyen. Anche Emma, però, ha ottenuto la sua dose di attenzione. Oltre a due miniserie per la televisione inglese, infatti, a dare visibilità a questo personaggio femminile dal carattere tendente alla superficialità, è la pellicola di Douglas McGrath e l’interpretazione di Gwyneth Paltrow.
A distanza di quasi trent’anni da quella pellicola, dunque, la signorina Woodhouse torna a intrecciare i suoi intrighi d’amore alla ricerca della coppia perfetta grazie all’interpretazione di una Regina degli scacchi come Anja Taylor-Joy. Una propensione che caratterizza l’intera narrazione di un film gestito, com’è possibile dedurre dalla recensione di Emma, in modo del tutto tradizionale ma con un gusto particolare per l’estetica.
Trama: L’essenza del romanticismo Regency
La vita di provincia non è esattamente ricca di eventi e di stimoli. Per questo motivo le giornate di una giovane donna intelligente, benestante e senza troppi affanni, possono risultare spesso tediose. Se a questo si aggiungono anche le cure da dedicare a un padre indubbiamente molto amato ma anche tendenzialmente ipocondriaco, si può comprendere facilmente l’interesse nutrito dalla giovane Emma per la vita degli altri. Un’attitudine sviluppatasi, soprattutto, dopo il matrimonio della sua governante con Mr. Weston.
Un’unione di cui si ritiene la prima fautrice, nonostante l’opinione critica di Mr. Knightley. L’uomo, in particolare, è legato a Emma da grande amicizia e alla sua famiglia per questioni di parentela. Suo fratello, infatti, ha sposato la sorella maggiore della ragazza. Per questi motivi e per una differenza d’età che lo pone in una posizione di maggior saggezza, tende spesso a voler mitigare gli eccessivi entusiasmi della giovane.
Nonostante i suoi sforzi, però, non sempre riesce a indirizzare la frizzante e brillante intelligenza di Emma verso la giusta direzione. Così, particolarmente sola dopo le nozze della governante che ha imparato a considerare come un’amica e una madre, dedica gran parte delle sue energie alla nuova amicizia con la dolce e sprovveduta Harriet. Di origini semplici e dal carattere docile, la ragazza viene immediatamente affascinata dalla personalità di Emma, tanto da lasciarsi guidare verso un improbabile corteggiamento con il vicario Elton. L’uomo, però, ha mire socialmente ben più alte. Così, quando le sue reali intenzioni vengono allo scoperto, Emma si trova nella difficile situazione di chi ha condizionato la vita d’altri con buone intenzioni ma senza fondamento alcuno.
La Austin e il cinema
Cosa rende la letteratura della Austin così amata dal grande schermo nonostante la forma apparentemente classica del racconto? Questa è una questione su cui vale la pena soffermarsi anche per comprendere la necessità di un remake come quello di Emma che non intende reinterpretare il contenuto in chiave moderna. E la risposta più soddisfacente che può essere data fa riferimento al concetto stesso di modernità. Lo stesso che il cinema sembra riscoprire, in modo quasi ciclico, nelle pagine della Austin. Il tutto arricchito dall’ironia che si cela dietro ambientazioni di un’Inghilterra in stile Regency.
Ad essere fotografata nel suo manierismo come nelle consuetudini sociali spesso superflue e poco comprensibili per una mente aperta, è la piccola nobiltà di campagna. Questa si muove quasi sempre all’interno di microcosmi il cui ritmo è cadenzato da precisi impegni sociali come visite di cortesia, balli, gite in carrozza e, ovviamente, l’intreccio di intricate e silenziose storie d’amore. Un insieme di temi che, grazie all’intelligenza vivace della Austin, riescono ad andare oltre la puerilità di base, diventando la fotografia di un’epoca e, in qualche modo, la sua satira.
Per tutti questi motivi, dunque, nel corso del tempo i registi si sono lasciati sedurre dal potenziale delle sue narrazioni, portando sullo schermo dei personaggi incredibili come quelli delle sorelle Dashwood in Ragione e Sentimento di Ang Lee e la dolce Anne fotografata ultimamente in Persuasione diretto da Carrie Cracknell. Tra tutte loro, ovviamente, spicca Lizzie che, muovendosi tra Orgoglio e Pregiudizio, diventa la capostipite delle giovani donne autonome e testarde. Ma quale posto occupa accanto a loro Emma? Sicuramente particolare e imprevedibile rispetto alle altre eroine romantiche.
Lei, infatti, è dotata di non pochi vantaggi sociali e di una superficialità che potrebbe renderla poco apprezzata. E, effettivamente, dalle pagine del romanzo come dalle immagini sullo schermo, non si tratta certo di un personaggio destinato ad attrarre immediatamente le simpatie di chi assiste alla sua sconsideratezza. Una condizione in cui la pone la stessa Austin per poi, però, offrirle la possibilità di crescere e rivalutare se stessa, riconoscendo gli errori e facendo un uso appropriato della propria intelligenza.
Una società color pastello
Fin dalle prime immagini di Emma è facile dedurre che Autumn De Wilde abbia deciso di seguire il filone della tradizione. Questo vuol dire che, da un punto di vista dei particolari e della messa in scena, ogni elemento utilizzato ha lo scopo di richiamare alla mente un’iconografia riconoscibile. Tutti gli elementi familiari sono presenti, come, ad esempio, le dolci colline, i manieri, i modi eleganti, gli abiti in stile impero, i servitori silenziosi e attenti. Allo stesso tempo, però, ogni singolo aspetto è stato enfaticamente abbellito.
In modo particolare a colpire lo sguardo è la scelta di una tavolozza di nuance che virano esclusivamente verso i colori pastello. Una scelta che rende l’insieme esteticamente prevalente. Una nuova interpretazione cromatica di cui non è esente nemmeno la stessa Emma. L’immagine di Anya Taylor-Joy, infatti, è stata arricchita da guance rosee, nastri satinati e fiocchi. Il tutto incorniciato dal biondo grano delle sue sofisticate pettinature e dai ricci che ne ornano il volto.
In questo modo, dunque, la De Wilde fa sentire forte il tocco femminile di questo film, andando a definire con grande attenzione il mondo che circonda Emma e all’interno del quale si muove questa giovane donna con un’evidente “disposizione a pensare un po’ troppo bene di se stessa”. E se a dirlo è la stessa Austin non può che essere vero.
Emma e Harriet
Gran parte dell’attenzione è concentrata esclusivamente sul rapporto d’amicizia che si stringe tra Emma e Harriet. Fin dall’inizio, però, si comprende che le due giovani donne si trovano su posizioni completamente diverse. Per la prima, infatti, Harriet non rappresenta altro che un nuovo progetto cui dedicarsi per auto lusingarsi. Dal punto di vista di Emma, infatti, l’amica è l’emblema di una condizione sociale che può essere migliorata attraverso il giusto corteggiatore e, ovviamente, l’altrettanto facoltoso matrimonio.
Gestendo la narrazione in questo modo, dunque, il film pone le sue basi più solide su quello che Emma pensa di conoscere e ciò che realmente sa, soprattutto per quanto riguarda la natura e i sentimenti delle persone che gravitano nel suo mondo. L’errore, così, acquista un valore del tutto eccezionale. Attraverso di lui e la sua evidenza, infatti, Emma impara a cadere e rialzarsi. Oltre che a fari i conti con la propria mancanza di deduzione e, in alcuni casi, di sensibilità. Così, tra un moto di gelosia inaspettato e la presa di coscienza dei propri sentimenti, la ragazza inizia a spostare il suo punto di osservazione. Lo sguardo è finalmente e realmente rivolto all’esterno senza alcun tipo di sottile compiacimento per se stessa.
La recensione in breve
Autumn De Wilde decide di seguire la narrazione più tradizionale andando a evidenziare, però, l'elemento estetico del mondo che circonda Emma. In questo senso, dunque, si assiste a una nuova risoluzione estetica dove il colore diventa padrone della pellicola, caratterizzando la natura della storia stessa. Ad essere utilizzata è una tavolozza dalla chiara preferenza per le tonalità pastello che pongono l'accento sulla leziosità di alcuni aspetti dell'epoca e sul romanticismo imperante. All'interno di questa ambientazione così ben definita, poi, la regista ricostruisce l'evoluzione di una donna che, persa nella costante osservazione di se stessa, scopre finalmente gli altri.
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