Il film: Fuoco Fatuo (Fogo-Fátuo), 2022. Regia: João Pedro Rodrigues. Cast: Mauro Costa, André Cabral, Margarida Vila-Nova, Miguel Loureiro, Joel Branco, Oceano Cruz. Genere: commedia, musicale. Durata: 67 minuti. Dove l’abbiamo visto: alla Viennale, in lingua originale.
Trama: Una storia di amore e pompieri, attraverso i ricordi di Alfredo, in fin di vita nell’anno 2069.
Nel panorama del cinema europeo contemporaneo, in particolare in ambito festivaliero dato che i suoi film raramente sono arrivati nelle sale su scala mondiale, un nome curioso e molto apprezzato è quello del regista portoghese João Pedro Rodrigues, la cui nuova fatica è ora nei cinema italiani dopo aver frequentato kermesse come Cannes (dove ha debuttato all’interno della Quinzaine), Toronto e la Viennale. Di questo, e altro, parliamo nella nostra recensione di Fuoco Fatuo.
La trama: ricordi focosi
Siamo nel 2069 (l’anno erotico per eccellenza, come recitava la sinossi del film in occasione dei passaggi ai festival), e Alfredo, prossimo alla morte, ricorda la sua gioventù, quando il suo più grande sogno era diventare pompiere (nel 2011, con anacronismi voluti come la citazione dei discorsi di Greta Thunberg). Un’esperienza segnata dal rapporto con Afonso, l’istruttore; una relazione a base di passione, desiderio e volontà di cambiare le cose. Ovviamente a suon di musica, tra un incarico e l’altro, nonché in occasione degli inevitabili scatti per il classico calendario…
Il cast: amore senza età
Il film è dominato dai quattro attori incaricati di interpretare Alfredo e Afonso nelle due diverse linee temporali della storia: Mauro Costa e André Cabral (che si è anche fatto notare a Locarno in Tommy Guns, sulla guerra in Angola contro i portoghesi) nel presente, Joel Branco e Oceano Cruz – quest’ultimo all’esordio sullo schermo – nel 2069. Al loro fianco anche Margarida Vila-Nova e Miguel Loureiro.
Un percorso coerente
João Pedro Rodrigues ha due grandi passioni nella vita: il cinema e l’ornitologia, essendo stato iniziato alla seconda attività quando aveva otto anni, su iniziativa del padre. Le due cose si sono unite, non solo letteralmente come nel caso del suo film The Ornithologist, presentato a Locarno nel 2016, ma anche nel suo approccio al mezzo filmico, di cui si serve per osservare, spesso con la giusta distanza, ciò che accade ai personaggi, sia al chiuso che all’aperto, in un mondo che sovente oscilla tra reale e irreale. Una visione che lo ha portato a essere uno dei nomi di punta del cinema portoghese odierno e presenza irrinunciabile ai grandi festival, da Venezia (dove gli è anche stato chiesto di partecipare al film collettivo per la settantesima edizione della kermesse nel 2013) a Cannes passando per San Sebastián (e con l’altro suo film del 2022 ha ricevuto un premio speciale a Torino all’interno del concorso internazionale per i documentari). Anche quando in apparenza ha firmato un “semplice” gioco che punta all’intrattenimento puro, con una durata contenuta di appena 67 minuti.
La danza dell’incendio
Usiamo la parola “gioco” perché, rispetto ad altri suoi film che adottavano un approccio “autoriale” nel senso stereotipato del termine, con interessanti e appassionanti considerazioni metafisiche, Fuoco Fatuo è qualcosa di decisamente più leggero: una commedia musicale sul rapporto tra due pompieri, con numeri in perfetto equilibrio tra sincero e provocatorio. È, in tal senso, la distillazione più pura della visione del regista per quanto riguarda l’eros (e in particolare il desiderio omoerotico) sullo schermo, un divertissement all’insegna del piacere, ma anche, tramite le sequenze nel futuro, una classica riflessione molto personale sul valore effimero della vita, qui veicolata tramite la necessità di vivere pienamente ogni momento possibile. E almeno all’interno di questi 67 minuti, quel fuoco rimarrà destinato a non spegnersi.
La recensione in breve
João Pedro Rodrigues coniuga desiderio e irriverenza in questo spettacolo musicale che si muove tra due epoche a passo di danza in una caserma dei pompieri.
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Voto CinemaSerieTV