Trama: Dopo la Seconda Guerra Mondiale il popolo giapponese deve fare i conti con l’arrivo di Godzilla.
È da quasi sette decenni che Godzilla è un’icona della cultura popolare mondiale, con varie versione a firma della giapponese Toho e di case di produzione americane. Ed è proprio per festeggiare il settantesimo anniversario, sebbene con un anno di anticipo (perché per contratto non possono uscire nello stesso anno un film della Toho e uno della Legendary, che produce i lungometraggi americani sul celebre lucertolone), che è stato commissionato un nuovo film, un ritorno alle origini che ha già conquistato il pubblico nipponico e ora si appresta a fare lo stesso sul piano internazionale, come uscita-evento di pochi giorni (e solo in lingua originale con sottotitoli). È di quell’evento che parliamo nella nostra recensione di Godzilla Minus One.
La trama: dopo la guerra
1945. Il secondo conflitto mondiale volge al termine, e Koichi Shikishima, pilota kamikaze, atterra sull’isola di Odo per un presunto guasto al suo aereo. Quella notte quasi tutti i soldati presenti vengono uccisi da un rettile gigante di cui avevano parlato gli abitanti della regione: Godzilla. Due anni dopo, Koichi, uno dei pochi sopravvissuti, si è trasferito a Tokyo e si è fatto una vita, ma nulla potrà estirpare il ricordo e il trauma di quella notte sull’isola. Soprattutto quando Godzilla riemerge dalle acque, ingigantito ulteriormente dagli esperimenti nucleari americani, e distrugge diverse navi da guerra prima di dirigersi a nuoto verso la capitale giapponese. Riuscirà Koichi, con l’aiuto di vecchi e nuovi amici, a superare lo scoglio mentale e fare il necessario per abbattere quella creatura mostruosa?
Il cast: l’uomo contro la natura
Laddove recenti film di Godzilla, in particolare quelli americani, hanno lasciato parecchio a desiderare sul fronte dei personaggi umani, il film di Takashi Yamazaki è altrettanto efficace nei momenti spettacolari (con lo stesso regista a firmare gli effetti speciali) e in quelli intimi, con il supporto di un cast eccezionale a cominciare da Ryunosuke Kamiki nel ruolo di Koichi, l’uomo che incarna i traumi di un Giappone segnato dalla guerra. Al suo fianco lasciano il segno principalmente Munetaka Aoki nella parte di Sosaku Tachibana, meccanico presente alla prima apparizione di Godzilla, e Hidetaka Yoshioka in quella di Kenji Noda, ingegnere militare che avrà un ruolo chiave nell’escogitare il piano per distruggere il famigerato rettile.
Tornare a casa
Anche in vista dell’anniversario dietro l’angolo, è interessante la scelta filologica di tornare alle origini, agli anni che hanno dato vita alle paure che a loro volta hanno generato Godzilla (un ragionamento non dissimile dal MonsterVerse della Legendary, che spiega che gli esperimenti nucleari del 1954, l’anno del capostipite del franchise, erano un tentativo di ucciderlo). Non un remake più costoso (anche perché, grazie al savoir faire del cineasta con gli effetti visivi, il budget è stato di circa quindici milioni di dollari, praticamente il nulla rispetto ai cugini statunitensi), ma una riflessione nuova su quel periodo, con un maggiore senno di poi e una carica politica altrettanto potente, che sottolineano la valenza simbolica di una creatura figlia dell’energia atomica che si abbatte sulle città nipponiche.
È un film visivamente moderno e al contempo classico, con lo stesso design di Godzilla che in alcune inquadrature strategiche prevede movenze a scatti, quasi come se fosse un pupazzo manipolato da una presenza invisibile. Il lucertolone è perfettamente riconoscibile, ma ha anche un’identità tutta sua, a cominciare dal ruggito che non è quello tradizionale – forse per non fare concorrenza alla versione statunitense che tra qualche mese tornerà sugli schermi – e quindi conferisce al personaggio un’aura minacciosa in più, con la familiarità che cede in parte il posto all’ignoto. Un principio che vale per l’intero film, un blockbuster dai costi modesti che segue il canovaccio stranoto ma trova sempre il modo di sorprendere, riesumando un’icona con una ventata di freschezza inarrestabile come il soffio atomico del lucertolone. Il re dei kaiju è tornato, per riprendersi – anche se solo per qualche giorno in relazione alla strategia per le sale fuori dal Giappone – quel trono che giustamente gli spetta.
La recensione in breve
Godzilla torna alle origini con un nuovo, spettacolare episodio della saga originale giapponese, l'ennesima conferma della potenza tematica e visiva del personaggio.
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