Il film: Hai mai avuto paura?, 2023. Regia: Ambra Pricipato. Cast: David Coco, Marta Richeldi, Justin Korovkin, Lorenzo Ferrante e Elisa Pierdominici. Genere: Horror, fantasy. Durata: 99 minuti. Dove l’abbiamo visto: In sala.
Trama: 1813, una “bestia” misteriosa tormenta la vita di un piccolo villaggio nelle campagne italiane. Il conte a capo di quelle terre crede si tratti di un semplice lupo, ma qualcosa di ben più mostruoso si nasconde proprio tra le mura della sua grande casa…
Il folklore del nostro paese è senza dubbio un bacino inestimabile di storie per il cinema horror, racconti terrificanti e suggestivi che possono rinascere sul grande e piccolo schermo per tutti gli amanti di questo genere di film. L’esordiente alla regia Ambra Principato decide di ambientare il suo primo lungometraggio nell’Italia dei primi dell’Ottocento, in cui le credenze popolari, le imposizioni della Chiesa e i primi barlumi scientifici trovavano un florido terreno di scontro.
Come vedremo in questa recensione di Hai mai avuto paura?, la regista da vita ad un racconto orrorifico fatto principalmente di suggestioni, capace di affascinare sì, ma mai veramente di spaventare lo spettatore: il film è ricchissimo di spunti interessanti che però faticano a concretizzarsi, rendendo l’opera uno strano ibrido tra horror, fantasy e coming of age. Un esordio interessante, che merita una visione, ma che non ci ha convinto del tutto.
La trama: una bestia al villaggio
Ci troviamo nel 1813, nella villa in cui un conte, in cui lui, sua moglie e i loro tre figli passano le giornate tra studio e devozione religiosa. Il conte Gustavo (David Coco) è un illuminista, convinto che il lume della ragione sia l’unico mezzo che ha l’umanità per progredire, al contrario sua moglie Adele (Marta Richeldi) è una fervente cattolica, e si divide tra preghiere e autoflagellazioni, sicura che l’unica salvezza possibile venga da Dio. I loro figli – Giacomo (Justin Korovkin), Orazio (Lorenzo Ferrante) e Pilla (Elisa Pierdominici) – crescono nell’isolamento, gli è infatti proibito mischiarsi con gli abitanti del vicino villaggio, di estrazione sociale così diversa dalla loro.
La quotidianità della famiglia viene presto stravolta quando arrivano le prime voci di una “bestia” che devasta gli allevamenti di bestiame: il conte pensa che si tratti di un semplice lupo, niente di cui preoccuparsi, ma gli abitanti del villaggio sono convinti che sia qualcosa di più. Guidati dallo zingaro Scajaccia (Mirko Frezza) vanno a caccia di un mostro, una creatura maledetta che si manifesta nelle notti di luna piena. Quando anche le persone cominciano ad essere massacrate, Gustavo e Adele iniziano a temere per la vita dei loro figli: ma se il segreto di quanto sta accadendo si nascondesse proprio nella loro casa?
La fascinazione di Leopardi per la luna
La sceneggiatura di Hai mai avuto paura?, curata da Principato insieme a Carmen Danza, è liberamente tratta dal romanzo di Michele Mari Io venia pien d’angoscia a rimirarti, che esplora la fascinazione di Giacomo Leopardi per la luna. Il figlio maggiore del conte e della contessa, malaticcio ed ingobbito, è proprio – anche se non viene mai detto apertamente, e non tutti i dettagli sulla sua vita sono corretti – il sommo poeta italiano, la cui vita viene raccontata nel difficile momento di passaggio dell’adolescenza. Come dicevamo, infatti, l’opera della Principato oltre ad un horror è soprattutto un coming of age molto particolare, in cui le trasformazioni del corpo (ma anche quelle emotive e caratteriali) tipiche di quest’età vengono associate a mutazioni ben più mostruose.
La premessa di questa storia funziona e anche la scelta di dipanare il racconto tramite continue suggestioni: l’orrore non è mostrato ma percepito, è presente e si insinua nei bui corridoi della grande casa nobiliare in cui si muovono i personaggi. Peccato, però, che il lato più horror di questa storia finisca per non concretizzarsi mai, e rimanga per questo nello spettatore un certo senso di insoddisfazione: per convincerci davvero Hai mai avuto paura? doveva fare quel passo in più, schierandosi in maniera più decisa verso i canoni del genere orrorifico e acquisendo, così, un’identità più precisa.
Il cast convince
Ambra Principato colpisce per alcune interessanti scelte di regia, e siamo sicuri che col tempo si affinerà sempre di più come autrice. Il cast convince nei ruoli, anche se la recitazione – tanto degli interpreti adulti come del giovane Giacomo di Justin Korovkin – in certi momenti ci è sembrata un po’ artefatta e poco naturale.
Molto ben realizzati però costumi ed ambientazioni, la ricostruzione del contesto dell’epoca – anche se principalmente circoscritta agli interni, sicuramente per questioni di budget – è realistica e curata, permettendo così un maggiore coinvolgimento dello spettatore nella storia.
L’opera prima di Principato è quindi sotto certi aspetti un buon esordio, convince dal punto di vista stilistico ma molto meno da quello del contenuto: è come se il racconto si fermasse sempre un attimo prima dal diventare realmente interessante, un attimo prima dallo spaventare davvero. Le suggestioni stuzzicano l’immaginazione, ma per catturare lo spettatore c’è bisogno di maggior sostanza.
La recensione in breve
L'esordio alla regia di Ambra Principato convince dal punto di vista stilistico ma non da quello del contenuto: servivano più brividi ed una maggiore concretezza, non solo suggestioni, per colpirci davvero.
- Voto CinemaSerieTV.it