Il film: I colori del male: Rosso, 2024. Regia: Adrian Panek. Cast: Maja Ostaszewska, Jakub Gierszal, Zofia Jastrzębska. Genere: Thriller. Durata: 111 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix, in anteprima stampa in lingua originale.
Trama: Una ragazza viene trovata morta e mutilata su una spiaggia: il giovane procuratore che si occupa del caso scoprirà che è legato ad una rete di omicidi e ad un boss della criminalità locale…
A chi è consigliato? A tutti gli amanti dei thriller, dei film sui serial killer e ricchi di oscuri colpi di scena.
Se c’è un genere di prodotto che sulle piattaforme streaming funziona sempre, capace di assicurarsi le prime posizioni tra i più visti settimana dopo settimana, questo è sicuramente il thriller. Che si tratti di film o serie tv, questo genere di storie è capace di catturare un pubblico vasto, sia di appassionati che non. Tra le ultime uscite che vanno ad arricchire il già vastissimo catalogo Netflix c’è il film polacco I colori del male: Rosso. Diretto da Adrian Panek, questo film parte dalla premesse tipiche del thriller investigativo e si sviluppa su binari piuttosto prevedibili, restando però piuttosto coinvolgente dall’inizio fino al finale (a sorpresa). Come vedremo in questa recensione di I colori del male: Rosso, il film incentrato sulla splendida Monica di Zofia Jastrzębska si mantiene intrigante mescolando diversi piani temporali, trasportando lo spettatore avanti ed indietro nel tempo alla scoperta del colpevole di un efferato assassinio (e di tanti altri?). Non c’è niente di veramente nuovo ne I colori del male, ma la visione resta piacevole e piuttosto soddisfacente.
Un terribile omicidio
Il film si apre con la giovane Monica (Jastrzębska), una giovane donna intraprendente che inizia a lavorare in un locale notturno gestito da un losco individuo. Tra i due nasce qualcosa, e lei si fa trascinare nel mondo pericoloso di lui. Non una scelta saggia, la ritroviamo infatti morta, settimane dopo, sulla spiaggia locale: completamente nuda e senza le labbra, che le sono state crudelmente asportate. La responsabilità del caso cadrà su un procuratore appena trasferitosi in città e su un patologo forense molto esperto, che ha già lavorato ad un caso molto simile. Una ragazza ritrovata, molti anni prima, con la stessa terribile mutilazione al viso.
Avanti ed indietro nel tempo scopriamo la storia di Monica, ma anche del suo amico Mario, del giovane procuratore e dei genitori di lei, sconvolti dalla sua morte ma in qualche modo invischiati con un pericolosissimo boss della criminalità locale. È stato lui ad uccidere la ragazza o dietro alla sua morte si nasconde qualcun altro? Lo scopriremo ovviamente alla fine, in un colpo di scena che ribalta tutte le carte in tavola.
Un thriller prevedibile ma coinvolgente
Come vi anticipavamo inizialmente questo I colori del male: Rosso ha poco di originale, quante storie abbiamo già visto che si aprono con il misterioso omicidio di una ragazza e si concentrano sulle indagini (ricche di colpi di scena) che lo riguardano? Il film è però sviluppato nella maniera giusta e coinvolge per tutta la sua durata, tra svolte inaspettate e salti temporali, che ci permettono di scavare nel passato della vittima. Monica è una figura a suo modo particolarmente intrigante, affascinante e tormentata, dispiace solo che non ci sia stato il tempo per approfondire ancor di più il suo background e la sua psicologia. Anche gli altri protagonisti sono piuttosto interessanti, in particolare il giovane procuratore che si occupa del suo caso e la madre di lei, che da sconvolta spettatrice si fa agente sempre più attivo delle indagini, partecipando in prima persona e disposta a tutto per trovare l’assassino.
Uomini che odiano le donne
Al centro di questa storia, ancora una volta, troviamo una serie di “uomini che odiano le donne”, capaci di creare traumi indelebili, di uccidere, mutilare, quando non ottengono quello che vogliono o semplicemente hanno bisogno di esprimere il proprio potere su chi ritengono più debole. Il cuore della narrazione è quindi più la critica alla società in cui viviamo – che la storia sia ambientata in Polonia non conta, il messaggio è senza dubbio universale – che la “semplice” indagine di un omicidio, e questo risulta evidente da come ci viene raccontato il personaggio di Monica. Non solo un corpo, ma una ragazza che ha subito una serie di imperdonabili violazioni. La scelta di mostrarcela in vita nelle settimane precedenti la sua morte è fondamentale per far empatizzare lo spettatore con lei, vittima di una serie di eventi da cui – come tante altre donne prima di lei – non ha avuto scampo.
La recensione in breve
Un thriller non particolarmente originale ma sicuramente interessante e coinvolgente. Una storia che vi catturerà per i suoi protagonisti, in particolare la giovane Monica di Zofia Jastrzębska.
Pro
- La storia coinvolge
- il personaggio di Monica è affascinante
- Il finale è inaspettato
Contro
- Non si tratta di niente di nuovo né di particolarmente originale
- Voto CinemaSerieTV.it