Il film: Il caso Isabella Nardoni, 2023. Regia: Micael Langer e Cláudio Manoel.Genere:True Crime. Durata: 105 minuti. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix, in lingua originale.
Trama: Un caso di infanticidio che ha sconvolto il Brasile: la piccola Isabella Nardoni viene gettata da una finestra del sesto piano. Chi è il colpevole del terribile atto?
Il catalogo Netflix si arricchisce costantemente di nuovi prodotti true crime, attirando l’interesse di un pubblico di amanti del genere sempre più vasto. Uno degli ultimi arrivati tra i docufilm del colosso dello streaming è quello dedicato ad un caso che ebbe un enorme impatto mediatico in Brasile, quello della piccola Isabella Nardoni. La morte di Isabella è uno degli infanticidi più noti di sempre: avvenuto nel 2008 a San Paolo ha scatenato una tempesta senza precedenti nell’opinione pubblica: come vedremo in questa recensione de Il caso Isabella Nardoni, il documentario diretto da Micael Langer e Cláudio Manoel fa un buon lavoro nel riportare che cosa significò questo omicidio per in Brasile, raccontando i fatti con una certa precisione e servendosi di diverse testimonianze. Partendo dai romanzi di Ilana Casoy e Rogério Pagnan per il suo resoconto, questo docufilm è un buon prodotto, e merita senza dubbio una visione.
La morte di Isabella
In una tragica sera di marzo del 2008 il corpo della piccola Isabella Nardoni, di cinque anni, viene ritrovato nel cortile di un complesso residenziale, dopo essere caduta dall’appartamento al sesto piano di proprietà del padre. Il padre, Alexandre Nardoni, dichiarerà di essere rincasato con tutta la famiglia e di aver portato la figlia nel suo letto, per poi essere sceso nuovamente in garage e di essersi occupato dei suoi figli più piccoli, i fratellastri di Isabella, insieme alla nuova moglie, Anna Carolina Jatobá.
Secondo la versione rilasciata dai due alle autorità uno sconosciuto si sarebbe introdotto in casa loro, avrebbe tagliato la rete protettiva alla finestra della stanza di Isabella e avrebbe poi gettato la bambina nel vuoto. Qualcosa però nelle loro parole non convince gli investigatori, che si accorgono che sul corpo di Isabella ci sono inconfutabili segni di violenza e che la casa dei coniugi è costellata da tracce di sangue.
Che siano stati loro ad uccidere la bambina? L’opinione pubblica è fin da subito convinta della loro colpevolezza, al punto da appostarsi a migliaia di fronte all’edificio in cui i due sono tenuti in custodia. Le sorprese, dalla cattura dei sospettati fino al processo saranno però numerose.
Un documentario ben strutturato
Come anticipavamo in apertura, Il caso Isabella Nardoni è un buon documentario, racconta la vicenda entrando nel dettaglio e servendosi di numerosissime voci: dalla madre e dalla nonna della bambina, che purtroppo accorsero sul luogo quando ormai per la piccola non c’era più speranza, fino alla polizia, al pubblico ministero che si occupò del caso, al giudice che presiedette al processo. Insomma un parterre di testimonianze veramente ricco, che permetta, anche a chi non ha dimestichezza sul caso di farsi un idea approfondita di quanto accaduto.
Il caso di Isabella Nardoni non ha precedenti in Brasile per come venne accolto dall’opinione pubblica, ed i media svolsero un ruolo fondamentale per tenere aggiornato il paese su quanto stesse accadendo e su come procedessero le indagini: da un sondaggio condotto è emerso che uno schiacciante 98% dei brasiliani conosce la tragica morte di Isabella, segnando la percentuale più alta mai registrata nella storia della ricerca sulla copertura mediatica in Brasile. È proprio come venne accolto il caso ad essere centrale nel documentario, e come questo abbia in qualche modo potuto influire su come vennero svolte le indagini: una prospettiva interessante che permette allo spettatore di essere sempre più coinvolto dalla narrazione, man mano che vengono svelate nuove sorprese.
La recensione in breve
Un documentario ben realizzato, ricco di testimonianze, su un caso che ha sconvolto il Brasile.
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Voto CinemaSerieTV