Il film: Il morso del coniglio, 2023. Regia: Daina Reid. Cast: Sarah Snook, Lily LaTorre. Genere: Horror, thriller. Durata: 100 minuti. Dove l’abbiamo visto: In anteprima su Netflix in lingua originale.
Trama: Sarah è una giovane madre che nasconde un doloroso passato: la sua vita prenderà una piega estremamente inquietante quando la figlia Mia inizia a dichiarare di essere la sua sorella minore, scomparsa quando era ancora bambina.
Il rapporto madre – figlio è tra gli spunti più utilizzati, sia tra i classici che nel cinema più recente, nel genere horror. L’estremizzazione dell’amore che una madre prova per i suoi figli può scaturire in situazioni inaspettatamente terrificanti, in cui tanto l’adulto come il bambino possono trasformarsi in orribili versioni di loro stessi.
Pensiamo ad esempio a successi come Carrie, Rosemary’s Baby, Hereditary, Relic o Babadook. Proprio questi ultimi due titoli hanno luogo nell’Australia in cui è ambientato il nuovo film di Daina Reid, Il morso del coniglio, che diventa la location ideale per terrificanti racconti sulla maternità, tra paesaggi assolati e personaggi che anche nei loro momenti migliori ci sembrano sempre un po’ folli.
Il personaggio più inaspettatamente folle di questa storia è la protagonista Sarah, interpretata da una sempre splendida Sarah Snook, una madre che per salvare il rapporto con la propria bambina è costretta a confrontarsi con alcuni terribili segreti del suo passato. Come vedremo in questa recensione de Il morso del coniglio sono proprio le atmosferiche location e l’interpretazione della Snook a sostenere il film, rendendolo particolarmente intrigante nella sua prima parte: la trama, però, risulta fin troppo prevedibile e, se teniamo a mente gli horror sopra citata, sa decisamente di “già visto”.
La trama: oscuri segreti dal passato
Sarah (Sarah Snook) è una dottoressa che cresce con l’aiuto dell’ex marito la piccola Mia (Lily LaTorre). Le cose per la donna ultimamente non vanno però per il meglio, Sarah sta infatti affrontando il lutto per la recente scomparsa di suo padre, che le ha lasciato anche la responsabilità di sua madre, relegata in una casa di riposo. Il rapporto tra le due si è deteriorato negli anni, fin dalla scomparsa della sorellina minore della donna, Alice.
Quando in occasione del suo settimo compleanno – che è proprio l’età che aveva Alice quando è stata vista per l’ultima volta – Mia comincia a parlare della nonna come se la conoscesse, anche se non l’ha mai vista, e ad identificarsi sempre di più con la zia scomparsa, Sarah è suo malgrado costretta ad affrontare i dolorosi ricordi del suo passato. Che cosa è successo ad Alice? Di chi è il coniglio che è apparso un giorno davanti a casa della donna? Perchè Mia si comporta in modo così strano?
Tanta atmosfera, poca sostanza
A colpire, come vi anticipavamo, del Il morso del coniglio sono subito le sue atmosfere, coadiuvate dalle perfette location in cui il film è ambientato. Dalla fredda cittadina ventosa dove vivono Sarah e Mia, alla proprietà sporca e riarsa dal sole in cui la donna è cresciuta con i genitori (e con la sorella scomparsa). L’Australia, con il suo fascino intrinsecamente brusco e selvaggio, si conferma il luogo ideale in cui mettere in scena un orrore terribile e brutale come quello che ritroviamo nel film della Reid, e anche solo per questo vale la pena lasciarsi trascinare da questa storia.
Se ci concentriamo più prettamente sulla trama, però, ecco che vengono alla luce alcune note dolenti: l’intreccio non è poi così affascinante come potrebbe inizialmente sembrare, le svolte risultano fin troppo prevedibili, e anche il finale ha poco di sorprendente ed inaspettato. L’appassionato di horror riconoscerà situazioni ed escamotage senza dubbio già visti, il neofita, invece, potrebbe restare un po’ deluso per la mancanza di guizzi narrativi e di momenti realmente spaventosi.
Come horror per lo più d’atmosfera, infatti, Il morso del coniglio, non fa assolutamente uso di jump scares. Cosa che non è propriamente negativa, ma in un contesto piuttosto scontato come quello di questa storia finisce per evidenziare ancor di più la piattezza dello svolgimento.
I personaggi: un cast particolarmente azzeccato per le protagoniste
A risollevare il tutto, comunque, le interpretazioni di Sarah Snook e della giovanissima Lily LaTorre, che porta in scena una Mia inquietante ed ambigua. La veterana di Succession da vita a una protagonista estremamente sfaccettata, che passa – restando sempre credibile – da stati d’animo opposti, dal terrore puro ad una rabbiosa ferocia, da un apatico distacco all’amore più assoluto per la sua bambina. Insieme Snook e LaTorre (oltre al già menzionato buon uso delle location e delle atmosfere), rendono il film sufficientemente intrigante da catturare lo spettatore, permettendogli di sorvolare sui difetti che vi abbiamo evidenziato godendosi la visione.
La recensione in breve
Il morso del coniglio è un horror che funziona dal punto di vista dell'interpretazione delle protagoniste e della costruzione delle atmosfere. Peccato per lo sviluppo narrativo un po' prevedibile.
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Voto CinemaSerieTV