Il film: Il sacro male, 2023. Regia: Evan Spiliotopoulos. Cast: Jeffrey Dean Morgan,Cricket Brown, Cary Elwes, Katie Aselton.
Genere: horror. Durata: 99 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix, in lingua originale.
Trama: Un giornalista caduto in disgrazia si trova ad osservare e a testimoniare un vero miracolo; peccato, però, che dietro le apparizioni della Vergine a cui assiste una ragazzina ci sia qualcosa di malefico e oscuro.
I film horror che fondano le loro premesse nello scontro millenario tra Dio e il Diavolo, all’interno del corpus di credenze della religione cattolica, sono numerosissimi. È molto difficile, quindi, trovare un prodotto che, da fan di questo genere di cinema, ci faccia dire: “Finalmente ho visto qualcosa di nuovo!” L’originalità assoluta non è nemmeno necessaria, basterebbe quello spunto unico, inaspettato, per accontentarci.
Come vedremo in questa recensione de Il sacro male, il film diretto da Evan Spiliotopoulos e con protagonista Jeffrey Dean Morgan non ha decisamente risposto a questo bisogno: se l’idea di partenza è a suo modo particolarmente intrigante (il film è ispirato al romanzo del 1983 Shrine, di James Herbert), lo svolgimento è veramente piatto, senza colpi di scena e totalmente privo di guizzi narrativi. Il peccato più grande de Il sacro male, davvero imperdonabile per un horror, è che non riesca mai davvero a spaventare lo spettatore: vuoi per il ritmo sbagliato della narrazione, vuoi per la scarsa qualità degli effetti speciali, chi guarda si trascina verso lo scontato finale senza il minimo sindacale di brividi e sobbalzi sulla poltrona.
La trama: una malefica Maria
Gerry (Jeffrey Dean Morgan) è un ex giornalista caduto in disgrazia, si ritrova a lavorare per un piccolo giornale quando era abituato alle pagine dei più importanti quotidiani. Un giorno il suo capo lo manda in una piccola cittadina in Massachusetts, Banfield, per indagare su un caso di vandalismo connesso a possibili sette sataniche, e l’uomo si troverà in una situazione completamente inaspettata: dopo aver casualmente trovato e rotto una strana bambola antica, Gerry, di ritorno in città, evita per un pelo di investire una giovane donna. Alice (Cricket Brown) è la nipote del parroco locale, sordomuta fin dalla nascita. Ma Gerry, quando l’ha seguita nello stesso campo dove aveva trovato la bambola, è convinto di averla sentita parlare.
Quando poi, davanti ai parrocchiani sconvolti, Alice dichiara (a voce forte e chiara!) di poter parlare con la Vergine Maria e guarisce un bambino malato da tempo, lui come tutti i presenti sono convinti di aver assistito ad un vero miracolo.
Le cose, però, sono purtroppo molto diverse da come sembrano: mentre fedeli da tutto il mondo accorrono per farsi guarire da Alice e per assistere ai suoi miracoli, Gerry comincia a notare qualcosa di sinistro attorno alla ragazzina. Che colei che ha identificato come la Madonna sia in realtà un’entità malefica con tutt’altro che benevoli obiettivi?
Buono lo spunto ma povero lo svolgimento
Come vi anticipavamo in apertura, le premesse di questa storia sono piuttosto intriganti, l’idea di esplorare i lati più oscuri della fede, come di fronte alla possibile presenza divina si diventi sordi a qualsiasi voce contraria, avrebbe fornito spunti molto interessanti, soprattutto per un horror.
Spiliotopoulos confeziona però un film tutt’altro che interessante, lo svolgimento risulta infatti prevedibile e povero di guizzi. Il sacro male non riesce poi in quello che sarebbe il principale obiettivo di questo genere di storie, ossia spaventare o come minimo inquietare lo spettatore. I jump scares sono estremamente prevedibili e mal realizzati; senza una valida CGI a supporto, poi, la creatura che perseguita i protagonisti risulta più grottesca che inquietante.
Un cast che non si impegna
Anche il cast, purtroppo, sembra fare il minimo indispensabile con una sceneggiatura che non li aiuta. Jeffrey Dean Morgan, pare fin da subito poco convinto di un personaggio che – anche se le possibilità di farlo ci sono, e quindi è ancora più grave! – non viene mai veramente approfondito. Nè Katie Aselton, nel ruolo di un medico locale, né Cary Elwes, in quello dello zio di Alice, sembrano capaci di elevare un po’ i loro personaggi, che restano abbozzati e bidimensionali per tutta la durata della pellicola. La giovane Cricket Brown si impegna per rendere la sua Alice una protagonista interessante, a tratti ambigua, ma – e non ci sentiamo di dare la colpa a lei, ma alla sceneggiatura con cui ha dovuto lavorare – mai veramente brillante.
La recensione in breve
Il sacro male è un deludente che, pur partendo da un'idea a suo modo interessante, si perde in uno sviluppo senza guizzi narrativi e decisamente poco spaventoso.
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Voto CinemaSerieTV.it