Il film: Il socio (The Firm), 1993. Regia: Sydney Pollack. Cast: Tom Cruise, Gene Hackman, Jeanne Tripplehorn, Ed Harris, Holly Hunter, Hal Holbrook, Jerry Hardin, David Strathairn, Terry Kinney, Wilford Brimley, Gary Busey, Paul Sorvino, Tobin Bell, Dean Norris.
Genere: thriller. Durata: 154 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Paramount+, in lingua originale.
Trama: Il giovane avvocato Mitch McDeere ottiene un lavoro da sogno, ma quel sogno si rivela presto un incubo.
Il 30 giugno del 1993 usciva nelle sale americane il primo adattamento di un romanzo di John Grisham, avvocato passato alla prosa e divenuto famoso due anni prima con il suo secondo romanzo The Firm (Il socio in italiano). Un romanzo il cui successo, frutto della strategia commerciale della casa editrice Doubleday, fu parzialmente motivato dalla circolazione delle bozze tra gli studios di Hollywood, con vari editori interessati al libro nel momento in cui la Paramount, prima ancora che fosse stato pubblicato, spese una cifra non indifferente per i diritti cinematografici. Una scelta saggia, poiché ancora oggi quell’adattamento, di cui parliamo nella nostra recensione de Il socio, rimane il maggiore successo al botteghino mondiale tratto da uno degli scritti di Grisham.
La trama: soci fino alla morte
Mitch McDeere si è da poco laureato in legge ad Harvard, con il massimo dei voti, e riceve un’offerta di lavoro molto lucrativa da uno studio con sede a Memphis, la cui specializzazione è trovare agevolazioni fiscali per clienti facoltosi. Tra i vantaggi inclusi nell’offerta ci sono una macchina nuova di zecca e l’estinzione di tutti debiti che Mitch ha accumulato con i prestiti necessari per completare gli studi. Lui è felice di questa situazione, ma sua moglie Abby è un po’ più scettica quando scopre che i soci si immischiano un po’ troppo nella vita privata degli avvocati. Lavorando con il suo mentore Avery Tolar, uno dei veterani dello studio, Mitch viene gradualmente a sapere – anche tramite l’intervento dell’FBI che sta indagano da anni sui suoi datori di lavoro – del legame tra i suoi superiori e la criminalità organizzata, un legame che richiede il massimo della lealtà, pena la morte. Come uscirne senza morire o, forse peggio, perdere la licenza da avvocato?
Il cast: avvocato in crociera
Quello di Mitch McDeere è il ruolo che negli anni Novanta ha consolidato il rapporto professionale fra Tom Cruise e la Paramount, portando l’attore a recitare quasi esclusivamente in film distribuiti dallo studio nei tre decenni successivi, spesso contribuendo anche come produttore. Al suo fianco un carismatico Gene Hackman nei panni di Avery, il primo di tre personaggi che l’attore interpreterà in film tratti dai libri di Grisham (anche se inizialmente i produttori avevano considerato l’idea di cambiare sesso ad Avery e scritturare Meryl Streep). Presenti nel cast anche caratteristi di lusso come Hal Holbrook, Jerry Hardin, Tobin Bell, David Strathairn e altri, senza dimenticare Holly Hunter che nella parte di Tammy Hemphill, la segretaria di un investigatore privato che lavora con Mitch, ha conquistato una nomination all’Oscar.
Il fascino drammaturgico delle tasse
Dotato della notevole capacità di trasformare la sua prima professione in materia da thriller verosimili e appassionanti, Grisham ha avuto l’idea per il primo episodio delle vicende di Mitch McDeere (il secondo uscirà nelle librerie in autunno) basandosi sul fatto che lui stesso, prima di darsi ai processi, aveva pensato di lavorare nel campo dell’avvocatura fiscale. Ed è curioso come, in mano a Sydney Pollack e sceneggiatori come Robert Towne, proprio la parte giuridica, meticolosamente studiata (e modificata rispetto al romanzo per dare al protagonista una marcia in più in ambito professionale, sottolineandone le competenze), si riveli quella più intrigante, capace di sostenere la tensione con un’efficacia che viene un po’ a mancare nelle scene più puramente d’azione, unico bemolle delle due ore e mezza di un esercizio di genere che trasforma la perdita dell’innocenza in teso e accattivante trattato di integrità giuridica.
La recensione in breve
Sydney Pollack si avvale di un copione solido e un cast impeccabile per costruire un thriller di tutto rispetto a partire dal libro di John Grisham.
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