Il film: Joker: Folie à Deux, 2024. Regia: Todd Phillips. Cast: Joaquin Phoenix, Lady Gaga, Brendan Gleeson, Catherine Keener, Zazie Beetz. Genere: Musicale, thriller psicologico. Durata: 138 minuti. Dove l’abbiamo visto: alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in lingua originale.
Trama: Arthur Fleck è recluso nel manicomio di Arkham in attesa di essere processato per i crimini commessi come Joker. Mentre lotta con la sua doppia identità, Arthur non solo scopre il vero amore, ma trova anche la musica che ha sempre avuto dentro di sé.
A chi è consigliato? A chi ha amato il primo film, e non ha paura di affrontare la visione di (semi)musical. A chi ama i cinecomic rielaborati e con taglio originale.
Se c’è una sensazione con cui siamo usciti dalla sala al termine di Joker del 2019 uguale a quella che proviamo in questo momento, mentre scorrono i titoli di coda di Joker: Folie à Deux, é lo stupore. Abbiamo visto qualcosa che non ci aspettavamo assolutamente di vedere. Qualcosa di unico. Se il primo film si era chiuso con un tono di speranza (pur se dalla prospettiva del villan) qui é la tragedia a farla da padrona, una tragedia narrata con un linguaggio del tutto inusuale, quello del musical.
Sì, perché questo Joker: Folie à Deux, é in gran parte un musical: coreografie e canzoni si mescolano con la storia dando vita ad un mondo a parte in cui la mente fratturata del protagonista trova sollievo. Gli stilemi di questo genere vengono quindi sfruttati per veicolare in maniera interessante il racconto della malattia mentale, inserendosi nella narrazione in maniera piuttosto coerente ma, purtroppo, fin troppo ridondante più il finale si avvicina. La domanda che ci poniamo, scrivendo questa recensione, é una sola: Joker: Folie à Deux é un sequel valido del primo? Le idee a nostro parere ci sono, ma non hanno la giusta sostanza per sostenersi ed evolvere in quello spettacolo tematico e formale che era stato il primo capitolo. Questo seguito finisce più per essere un epilogo del primo film, e decide di decostruire il villain dopo che lo aveva creato – cosa che decisamente scontenterà parte del pubblico – riportando Arthur a quelle radici che avevano segnato l’inizio del suo percorso.
La la Arkaham
Ci troviamo nel manicomio criminale di Arkham, dove Artur Fleck/Joker é rinchiuso in attesa di essere processato per omicidio. La vita non é per niente semplice, vessato dalle guardie e ormai lontano da quello slancio rivoluzionario che lo aveva reso un eroe oscuro per le masse di Gotham. A rimescolare le carte in tavola l’ingresso in scena di “Lee” Quinzel, paziente ricoverata nell’ala non criminale dell’istituto psichiatrico. Lee é affascinata da Arthur, dal quello che ha fatto e soprattutto sa quello che Joker rappresenta. Il sentimento e la passione tra i due scoppiano velocemente e, mentre la data del processo si avvicina, Lee infonde sempre più fiducia in se stesso al protagonista, ora consapevole del potere che il Joker può esercitare sulle persone.
Il rapporto tra Lee ed Arthur è scandito dagli intermezzi musicali, che prendono vita in un mondo altro in cui i due protagonisti hanno il competo controllo della realtà che li circonda. Il musical, come dicevamo, diventa un mezzo per raccontare il disturbo mentale e per “curare” le menti fratturate di Arthur e Lee, che trovano una via di fuga l’uno nell’altro e nei momenti che vivono insieme.
Un parabola tragica: Artur Fleck o Joker?
Se nel primo Joker assistevamo alla genesi del Joker, che da bistrattato ed emarginato come Arthur Fleck si trasformava in un simbolo per le masse (povere e dimenticate quanto lui), in questo secondo capitolo assistiamo allo scontro tra le due personalità del protagonista, che deve ancora capire chi è veramente: Artur o Joker?
Il finale di Joker dedicava un certo spazio a chiedersi come nascono gli idoli, come certe persone si trasformino nel bene e nel male in micce per la rivoluzione sociale. La questione è ben presente anche in Folie à Deux, qui Todd Philips dipinge infatti il suo protagonista come in bilico costante tra essere Arthur ed essere Joker, ponendolo però davanti alla triste evidenza che ad interessare, tanto ai suoi sostenitori quanto all’amata Lee, è esclusivamente quest’ultimo.
Joaquín Phoenix e Lady Gaga
Il personaggio di Lady Gaga cade un po’ vittima del suo ruolo di “sostenitrice del Joker”, non viene infatti caratterizzata e approfondita a dovere per diventare veramente interessanti. Il suo carisma e le sue doti canore sono indiscutibili (e come sempre eccezionali) ma purtroppo la sua Lee non ha il giusto spessore per rimanere impressa nello spettatore come personaggio “oltre” Arthur.
Quest’ultimo, invece, è ancora una volta interpretato da un Joaquín Phoenix assolutamente straordinario, che dimostra ancora una volta di essere un attore versatilissimo, capace di cambiare tono – dal drammatico, al rabbioso violento al comico ed autocompiaciuto – con impressionante velocità. Phoenix è la scelta perfetta per un personaggio così complesso e “difficile”, ed è capace di conferire a questa versione del Joker una fragilità ed una forza inaspettate.
Un sequel che funziona?
Detto questo, però, il film – dopo un predecessore così illustre ed acclamato – è stato per noi in parte una delusione. Come vi anticipavamo in apertura, Joker 2 non ha lo stesso peso tematico ed emotivo del primo capitolo, risulta una sorta di appendice a quanto già detto e non porta sullo schermo idee particolarmente nuove. La scelta di sfruttare il musical ci è piaciuta molto (anche se verso il finale risulta decisamente meno efficace rispetto all’inizio) ma non è sufficiente a riscattare completamente il film.
Il problema, a nostro parere, risiede in parte nel personaggio di Lady Gaga, che manca come dicevamo di quel giusto approfondimento per portare qualcosa di necessariamente nuovo all’intreccio e per distinguersi da quello che è venuto prima. Se il titolo Folie à Deux alluderebbe all’importanza del personaggio di Lee, la pellicola non le regala il giusto spessore nella narrazione, e così facendo rende il tutto un proseguo non particolarmente incisivo del film precedente.
La recensione in breve
Joker: Folie à Deux sfrutta bene il genere musical e si rivela una storia coinvolgente ma molto più tragica di quella precedente. Joaquín Phoenix è sempre straordinario peccato per lo scarso approfondimento del personaggio di Lady Gaga.
Pro
- Le sequenze musicali
- Joaquín Phoenix è straordinario
- Il commento sociale che ad un certo punto prende piede
Contro
- Il personaggio di Lady Gaga non è particolarmente approfondito
- il film sembra meno potente e rivoluzionario rispetto a quello precedente
- Voto CinemaSerieTV