Il film: La stoccata vincente, 2023. Regia: Nicola Campiotti. Genere: Biografico. Cast: Flavio Insinna, Alessio Vassallo, Elena Funari. Durata: 102 minuti. Dove l’abbiamo visto: Rai 1, Rai Play
Trama: Paolo Pizzo è un giovane schermidore catanese che in giovanissima età scopre di avere un tumore al cervello. Guarisce e con l’aiuto del padre allenatore Piero arriva a vincere i campionati mondiali di spada per due volte in carriera.
C’è poco da fare. Lo sport, con le sue emozioni, il rischio, le vittorie, le sconfitte, è una fonte inesauribile di storie. Paolo Pizzo, due volte campione del mondo di spada, ha vissuto una vita di grandi successi. Tanto più grandi se si pensa che da bambino ha dovuto affrontare un tumore al cervello. La stoccata vincente, diretto da Nicola Campiotti racconta in maniera partecipata la vicenda sportiva e umana di un uomo coraggioso e tenace. E se non amiamo il paragone tra malattia e lotta, di certo la metafora sportiva contribuisce ad ammorbidire un tema doloroso. Ecco allora la recensione di La stoccata vincente.
La trama: come l’Etna
Paolo è un ragazzino talentuoso di Catania che ama la scherma. Come John McEnroe prende fuoco subito (proprio come l’Etna) se subisce un torto, ma la stoffa c’è e si vede. Suo padre lo allena con passione, insegnandogli quando attaccare e quando difendere. Un giorno, dopo alcuni attacchi di epilessia, il giovane talento scopre di avere un tumore al cervello. Una notizia terribile per un quattordicenne. Eppure, Paolo e la sua famiglia non mollano niente. Giorno dopo giorno Paolo affronta quella che sarebbe potuta essere una condanna, con la forza della testardaggine. Non sempre basta, ma nel suo caso ha funzionato. Paolo diventa campione del mondo di spada per ben due anni, nel 2011 proprio nella sua Catania e nel 2017. E trova l’amore della pentatleta Lavinia Bonessio.
In guardia
Nella spada non ci sono discussioni. Non come nel fioretto, dove le decisioni sono tutte dell’ arbitro. E tra le specialità della scherma è quella che si adatta meglio alla personalità fumantina del protagonista. Nei suoi strappi furenti c’è il senso di una storia semplice ma diretta. Il film TV di Nicola Campiotti con Flavio Insinna a Alessio Vassallo risponde a tutti i canoni di una sana storia di sport. C’è un personaggio principale emblematico nel suo viaggio dell’ eroe e ovviamente la rappresentazione molto centrata dell’agonismo. La parte più emozionante, però, è quella che racconta il giovane Paolo e le lunghe sedute ospedaliere per curare il tumore. Nel dolore di quel bambino, a volte furibondo o solamente spaventato, c’è la forza dell’adulto che verrà. Ma anche la sua profonda fragilità, l’innesco di quella rabbia, ben espressa nell’interpretazione di Vassallo, che è stato il motore di tutta la vita sportiva di Paolo Pizzo.
I buoni maestri
La stoccata vincente, tratto dall’omonimo libro biografico scritto da Paolo Pizzo assieme al giornalista sportivo Maurizio Nicita, è soprattutto una storia di padri e buoni maestri. Il leggendario schermidore russo Oleg Pouzanov, scomparso poco prima che Vassallo diventasse campione del mondo, e il padre Piero sono state due figure essenziali nella vita del protagonista. Che proprio per il suo carattere testardo e l’indole focosa ha avuto bisogno in più di un’occasione di essere riportato sui binari. Ad esempio nel caso del malanno al ginocchio, con il successivo timore di operarsi. Da un punto di vista della scrittura, allora, il rapporto coi mentori è la parte più ricca del film TV. Al netto di qualche dialogo a volte troppo amplificato.
In pedana
La storia di Pizzo dà speranza e dal punto di vista squisitamente spettacolare è sufficientemente centrata. Certo, gli sviluppi narrativi sono semplici, la sceneggiatura didascalica, la regia è invisibile (per quanto palpitante nei momenti delle sfide in pedana), ma il risultato è apprezzabile. Più ti copri e più sei nudo, recita il paradosso della scherma. Se hai paura, il tuo avversario se ne accorgerà. Se sei in equilibrio, pure. E allora è l’ equilibrio, il bilanciamento tra nero e bianco, rabbia e calma, il punto di arrivo di tutto. Piccola curiosità. La parte del telecronista della finale di Catania è interpretata da Stefano Pantano, a sua volta campione di spada e vero commentatore della gara nel 2011
La recensione in breve
Se vi piacciono le storie a lieto fine e uno sport nobile e bellissimo come la scherma, La stoccata vincente è il film giusto per voi.
- Voto CinemaSerieTV