Il film: Love Again, 2023. Regia: James C. Strouse. Cast: Priyanka Chopra Jonas, Sam Heughan, Russell Tovey, Omid Djalili, Celia Imrie e Céline Dion. Genere: Commedia romantica. Durata:104 minuti. Dove l’abbiamo visto: Anteprima stampa.
Trama: Mira è una giovane e talentuosa disegnatrice di libri per bambini. Il suo più grande successo è la storia del bruco testardo che, a quanto pare, proprio non ne vuole sapere di diventare una farfalla. I mondi che immagina, dunque, sono colmi di colori vibranti e vivacità, esattamente come la sua vita. La ragazza, infatti, vive la perfetta storia d’amore con John, che sembra rappresentare alla perfezione l’incarnazione dell’uomo giusto.
Ogni possibilità di futuro insieme, però, viene cancellata nel momento in cui questo muore a causa di un’incidente stradale. Da quel momento tutto nella vita di Mira viene messo in discussione, anche il mondo del bruco testardo. Questo almeno fino a quando, due anni dopo, una serie di messaggi inviati nell’etere e un’insolita musa d’amore nelle vesti di Celin Dion non concordano le loro forze per mettere di nuovo in moto gli ingranaggi. A quel punto, infatti, Mira incrocia la sua strada con Rob ed è costretta a comprendere che la vita, nonostante tutto, ha ancora molto in riserbo per lei.
Tratto dal romanzo omonimo di Sofie Cramer, Love Again torna nuovamente al cinema. Questa storia, infatti, non è certo nuova per il grande schermo visto che si tratta del remake del tedesco SMS für Dich, realizzato nel 2016. Questa volta, però, tutto viene interpretato in chiave hollywoodiana, costruendo la perfetta ambientazione della classica commedia romantica.
Diretto da Jim Strouse, dunque, il film segue uno schema tanto classico quanto prevedibile, consegnando un prodotto finale destinato ad un intrattenimento leggero che non pretende certo di lasciare il segno nella storia del cinema, come vedremo nella recensione di Love Again. Il suo scopo, esattamente come quello del romanzo, è esaltare la forza dell’amore e la necessità di lasciar entrare nella propria vita il sentimento.
Qualunque cosa sia accaduta o potrebbe succedere in futuro. Una conclusione ovviamente scontata ma non così facilmente perseguibile. Certo è che, se a guidare il tutto come una sorta di divinità assoluta della canzone d’amore c’è Celine Dion, cedere al sentimento è più facile. D’altronde, come il personaggio di Rob ricorda, lei è e sarà sempre “quella di My Heart Will Go On”.
Trama: L’amore ed altri misteri
Rob è un critico musicale del New York Chronicle ipercritico e con un rifiuto categorico nei confronti di qualsiasi atmosfera romantica. D’altronde come dargli torto visto che la sua vita è stata sconvolta dall’amore. A pochi giorni dal matrimonio, infatti, è stato abbandonato senza troppe spiegazioni e giri di parole. Da quel momento, dunque, ha deciso di tenere il sentimento al di fuori della sua vita, evitando di mettersi nuovamente in gioco e rendersi vulnerabile.
Dall’altra parte della città, invece, Mira ha vissuto una storia d’amore perfetta con il suo John dove passione, comprensione e complicità hanno reso difficile, se non impossibile, un distacco definitivo. Il ragazzo, infatti, è scomparso prematuramente a causa di un incidente automobilistico causato da un ubriaco in pieno giorno. Da quel momento Mira ha deciso di chiudersi in se stessa nel disperato tentativo di trattenere il ricordo di John e la sensazione sempre meno tangibile della sua presenza.
Come possono, dunque, due persone così decisamente convinte a non lasciar spazio all’amore, incontrarsi e concedersi una nuova possibilità? Come nelle storie dell’antichità anche in questo caso il fato, o la casualità, ha deciso di metterci lo zampino. Tutto, dunque, si deve ad una serie di misteriosi messaggi che Rob inizia a ricevere sul suo telefono di lavoro. Il numero gli è stato assegnato da poco, per questo motivo non comprende da chi possono provenire. Nonostante questo, però, ogni singola parola e frase sembra colpirlo nel profondo, andando a risvegliare in lui qualche cosa di sopito che credeva scomparso. I messaggi, infatti, sembrano arrivare inevitabilmente da qualcuno che ha subito un abbandono ma che, allo stesso tempo, continua a sentire forte il sentimento dentro di se.
Parole che Mira dedica ogni giorno al suo John nell’illusione di parlare ancora con lui. Convinta di lanciare questi messaggi nell’etere senza una precisa direzione, non sa che, invece, sono diventati il centro e l’aspettativa quotidiana di Rob. Per questo motivo, incuriosito, decide di scoprire chi si cela dietro quelle parole così cariche di dolore e solitudine. Una ricerca che deve anche al suo particolare incontro con Celine Dion. Inviato per realizzare un ritratto esclusivo della cantante, ritornata alle esibizioni dal vivo dopo una lunga assenza, si trova a raccontarle parte della sua vita e confrontarsi sull’amore e il suo significato. Riusciranno i due ragazzi ad andare oltre le proprie sofferenze accettando il rischio di vivere un nuovo amore? Ovviamente la risposta non può che essere positiva.
La commedia romantica e le sue regole
Come preannunciato, Love Again s’inserisce alla perfezione all’interno del genere della commedia romantica. Un’ambizione che si comprende fin dalle prime immagini e che non lascia certo spazio a nessun tipo di fraintendimento con il procedere della narrazione. Questo vuol dire che il film, diretto da Strouse, segue alla perfezione i dettami che definiscono il genere. Questi, infatti, vengono individuati ed inseriti con una precisione quasi accademica. Una scelta indubbiamente rassicurante che, però, non lascia certo spazio a grandi sorprese definendo una sceneggiatura che non brilla certo per originalità. Sia nella forma che nelle sue conclusioni.
Il primo irrinunciabile elemento che contribuisce alla caratterizzazione del film in questo senso è l’ambientazione. L’immancabile New York, infatti, non può che fare da sfondo alla nuova storia d’amore tra due ragazzi di successo ma in fuga dai sentimenti. In questo caso, però, la presenza della città è più dichiarata che vista nel vero senso della parola. Questo vuol dire che i luoghi e, soprattutto, i colori di New York non rientrano all’interno della narrazione, privandola di quella naturale magia che riescono a sprigionare. Soprattutto in alcuni momenti dell’anno.
Altro aspetto tanto inevitabile quanto preannunciato è il susseguirsi degli accadimenti e la struttura narrativa. Andando oltre la facilità e la casualità con cui Rob riesce ad individuare attraverso un insieme di volti sconosciuti proprio quello di Mira, ciò che accade sembra essere stato già visto molte, troppe volte. Ed è esattamente così. Questo vuol dire che al nascere di una nuova speranza per due persone deluse e ferite dal sentimento, sopraggiunge una successiva delusione. Quasi sempre causata da una bugia od un’omissione della parte maschile del racconto. A quel punto segue un tentativo di riconciliazione dall’inevitabile potenza romantica cui il personaggio femminile cede in extremis.
In questo senso, dunque, Love Again può essere considerato come un compito svolto con attenzione e coscienza ma all’interno del quale manca completamente il tocco ed il punto di vista personale. Questo vuol dire cha anche lo spettatore meno esperto del genere, fin dalle prime immagini non solo è assolutamente consapevole del viaggio che sta per intraprendere ma vede con chiarezza anche la meta finale. Un limite che caratterizza molte commedie romantiche che vanno a nutrire tutta la numerosa compagine dei film televisivi o i cataloghi dei canali streaming.
Dal pop alla lirica, la musica che racconta l’amore
Un elemento che riesce a caratterizzare in modo originale o, almeno, particolare, questo film è la musica. All’interno della narrazione, infatti, acquista un ruolo importante soprattutto come forma d’ispirazione e mezzo attraverso il quale definire gli accadimenti.
Il fatto che Rob sia un critico musicale, ovviamente, facilità il suo utilizzo che sceglie di muoversi attraverso generi diversi. Così, partendo dal pop si arriva all’impianto operistico, cercando, però, di veicolare ed amplificare sempre il tema dell’amore. Ed ecco spiegata la presenza di Celine Dion, che ha il compito d’interpretare una sorta di divinità del sentimento, una musa del romanticismo più straziante e partecipato. Le sue canzoni, infatti, non solo definiscono i diversi momenti del film ma vanno a comporre una sorta di filosofia di cui la cantante è portavoce.
In questo senso, dunque, la Dion veste i panni di un guru dell’amore unico e vero, del sentimento capace di mettere in discussione tutto il resto e di rendere accettabile il rischio. Perché, di fatto, far entrare nuovamente qualcuno nella propria vita comporta il caos e una possibilità di esposizione al dolore non calcolata. Ma se Celine afferma che è inevitabile cedere a questa forza com’è possibile affermare il contrario?
La sua voce, però, non è l’unica che si fa sentire. Nello svolgersi degli accadimenti, infatti, risuonano anche le note dell’opera Orfeo ed Euridice. Ad ispirarle è un mito d’amore eterno. Quello di un ‘uomo disposto a scendere agli inferi pur di rivedere la donna amata e riportarla alla vita. Non è un caso, dunque, che quest’opera accompagni il primo vero incontro tra Rob e Mira, mettendo in evidenza l’ineluttabile forza del sentimento e il destino di entrambi di tornare alla vita.
La recensione in breve
James C. Strouse realizza una commedia romantica che si rifà perfettamente ai canoni del genere applicandoli con una precisione quasi accademica. Proprio per questo, però, il risultato finale è spesso prevedibile rimandando un senso continuo di déjà vu. Un effetto che rende tutto l'insieme, anche se gradevole, scontato nel suo svolgimento come nella conclusione finale.
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