Il film: Maestro, 2023. Regia:Bradley Cooper. Cast: Bradley Cooper, Carey Mulligan. Genere: Drammatico. Durata: 129 minuti. Dove l’abbiamo visto: Alla Mostra del Cinema di Venezia, in lingua originale.
Trama: Gli alti e i bassi del lungo matrimonio tra Leonard Bernstein e sua moglie Felicia, da cui il famoso compositore e direttore d’orchestra ebbe tre figli.
Bradley Cooper torna alla Mostra del Cinema di Venezia con un altro film incentrato su amore e musica. Se con A Star is Born Cooper riportava sul grande schermo l’ennesima versione di un cult del cinema americano, qui si concentra su una figura che lo ha a suo modo cambiato, ossia il Leonard Bernstein che ha composto West Side Story.
Una storia estremamente ricca e articolata, che cerca di circoscrivere complessità e contraddizioni di un talento della musica ma che, come vedremo in questa recensione di Maestro, fatica nel trasmettercene la vera genialità. Cooper fa infatti la scelta di incentrarsi sulla relazione tormentata che legava Bernstein alla moglie Felicia, lasciandone la carriera di compositore e direttore d’orchestra quasi in secondo piano.
Mostrarci Bernstein dagli occhi della moglie mette in luce diversi elementi della sua vita che un biopic più tradizionale avrebbe forse tralasciato, ma finisce per crearne un ritratto parziale e meno stratificato di quanto avrebbe meritato.
La trama: storia di un matrimonio
Il primo incontro con Bernstein (Bradley Cooper) – a parte un breve incipit che apre (e poi chiuderà) il film, è quando il giovane artista viene scelto per la prima volta per dirigere l’orchestra della Carnegie Hall. Questo momento segna il principio della sua brillante carriera e precede di poco l’incontro con Felicia Cohn Montealegre (Carey Mulligan), attrice altrettanto talentuosa. Tra i due nasce subito una fortissimo legame e, anche se Bernstein era sentimentalmente legato ad un membro della sua orchestra (interpretato da Matt Bomer), i due presto decidono di sposarsi.
Leonard e Felicia costruiscono una relazione fatta di affinità artistiche e profonda complicità, da cui nascono tre figli: con il tempo, purtroppo, le avventure del musicista con altri uomini finiscono per minare irrimediabilmente il rapporto tra i due, e a portarli ad un’inevitabile separazione. In seguito, però, in un periodo di difficoltà la coppia arriverà a riavvicinarsi, trovando l’uno nell’altra la forza di andare avanti…
Musicista, marito, padre…
Come anticipavamo in apertura la scelta di raccontare principalmente la relazione con Felicia finisce per mettere in secondo piano la straordinaria carriera di Bernstein, di cui scopriamo qualcosa solo indirettamente, dai discorsi dei personaggi. Per chi non conosce già a fondo la sua figura, quindi, sarà difficile cogliere l’immensità del suo talento e l’impatto rivoluzionario che questo ebbe sulla storia del Cinema. Certi temi – come ad esempio il conflitto interiore che gli provocava il sogno di comporre per il Cinema, rispetto alla volontà di perseguire una più classica carriera da direttore d’orchestra – vengono solo abbozzati, e avrebbero meritato una diversa contestualizzazione ed approfondimento.
Tra la prima e la seconda metà del film troviamo poi un evidente cambio di ritmo e registro: se nella prima parte – quella in bianco e nero e dedicata alla “giovinezza” della coppia – la musica è quasi un terzo protagonista e si insinua nella narrazione con sequenze da musical, nella seconda – a colori e dedicata alla “maturità” – il racconto si fa molto più convenzionale, meno libero e fantasioso. A nostro parere è un vero peccato, perché proseguire sulla strada scelta inizialmente avrebbe conferito al film un’identità unica e senza dubbio più definita. Questo Maestro risulta un biopic anomalo, che sembra indeciso su che strada prendere per raccontare la storia del suo protagonista.
Un cast all’altezza
Non si può dire nulla di negativo però delle interpretazioni dei protagonisti: se Cooper è in parte e risulta a tratti piuttosto ispirato, Carey Mulligan è sempre splendida e ruba davvero la scena. L’attrice è intensa in ogni sequenza di cui è protagonista (da brividi ad esempio quella della visita durante il periodo della malattia) ed è capace di trasmettere la grande complessità del suo personaggio ed il tormento interiore che ne guida le azioni. Inutile dire che già la vediamo tra le principali contendere dei prossimi premi Oscar.
La recensione in breve
Maestro è un biopic atipico che fallisce nel raccontare la carriera del compositore Leonard Bernstein, ma mette in luce degli aspetti ben precisi della sua vita, tra cui il matrimonio con Felicia e la sua sessualità. Splendida Carey Mulligan come coprotagonista.
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