Il film: Malignant, 2021. Regia: James Wan. Cast: Annabelle Wallis, George Young, Maddie Hasson. Genere: Horror, thriller. Durata: 111 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Madison scopre di avere una terribile connessione con un crudele assassino, in qualche modo legato al suo misterioso passato. Chi è il terribile Gabriel che sembra conoscerla così bene?
Se c’è un genere nel quale James Wan eccelle, e per il quale è conosciuto, è senza dubbio l’horror. Il regista australiano di origine malese è stato infatti il “papà” delle saghe di Saw, di quella di The Conjuring (che ha dato vita ad un vero e proprio universo condiviso) e a quella di Insidious (di cui è in uscita a breve un nuovo capitolo).
Come vedremo in questa recensione di Malignant, il film “standalone” di Wan si distacca parecchio dagli altri titoli del regista di genere orrorifico, la pellicola con Annabelle Wallis rientra in quella categoria di horror così eccessivi e sopra le righe da risultare coinvolgenti e a loro modo divertenti. Qualcosa quindi di molto diverso dalle atmosfere tese e dalla narrazione misurata che ci hanno fatto così tanto amare The Conjuring e Insidious. Malignant non fa paura, questo no, ma è capacissimo di intrattenere lo spettatore, e di stupirci con una serie di colpi di scena ben assestati.
La trama: un Gabriel dal passato
Dopo un breve e sconcertante prologo in un ospedale psichiatrico, in cui un male misterioso viene arginato dall’operato di un’equipe medica, conosciamo la protagonista della storia, Madison (Annabelle Wallis). Madison è una donna incinta, prigioniera di una relazione abusiva. Le cose cambiano completamente quando, proprio dopo uno scontro violento con il compagno, qualcuno si introduce in casa loro, uccide lui e tenta di eliminare anche lei. La donna sopravvive, ma nella colluttazione finisce per perdere la bambina di cui era in attesa.
Da quel momento la vita di Madison si trasforma presto in un incubo, una serie di funeste e terrificanti visioni iniziano a perseguitarla: la stessa oscura figura che l’ha aggredita è responsabile di una serie di cruenti omicidi. a cui lei è costretta ad assistere senza poter far nulla. Ma che cosa la lega al terribile individuo che si fa chiamare Garbiel? La donna, con l’aiuto della sorella adottiva Sydney (Maddie Hasson), e di una coppia di Detective, Shaw (George Young) e Moss (Michole Briana White), scoprirà che nel suo passato si nascondono degli inimmaginabili segreti.
Così eccessivo da essere divertente
Come anticipavamo in apertura Malignant si inserisce pienamente, e consapevolmente, in quel filone di titoli horror così eccessivi e sopra le righe da intrattenere e catturare lo spettatore. Le atmosfere che evoca si avvicinano di più ad alcuni cult del genere usciti tra gli anni Novanta (ci viene in mente il primo Candyman, ad esempio) e i primi anni Duemila, che alle precedenti opere di Wan. Ed in questo caso risulta un elemento a suo favore, per questo film il regista si distacca da quello che sa fare meglio per sperimentare e divertirsi, facendo così divertire chi guarda. Malignant non sarà forse il film che certi fan degli horror – di quelli più cupi e misurati – cercano, ma affascinerà invece lo spettatore che apprezza anche quelle storie che non si prendono troppo sul serio.
Il colpo di scena finale, di cui ovviamente non possiamo rivelarvi nulla per non rovinarvi la sorpresa, è ben congegnato e piuttosto inaspettato, e si integra alla perfezione in una trama ben strutturata e in cui si fa poco ricorso ai jump scare per spaventare lo spettatore (una novità visto il panorama recente del cinema horror). Come dicevamo, Malignant non fa mai veramente paura, ma coinvolge ed intrattiene, stupendo con una serie di svolte narrative davvero particolari.
Il cast: la buona prova di Annabelle Wallis
Annabelle Wallis spicca particolarmente nel ruolo della protagonista, dimostrando ancora una volta di sentirsi particolarmente a suo agio nel range di emozioni che un film horror di questo tipo permette di esprimere. Anche la sua interpretazione, come c’è da aspettarsi per un titolo come Malignant, risulta un po’ sopra le righe, ma funziona ed è sempre particolarmente credibile.
Detto questo, quindi, il successo di un film come Malignant dipende tutto da come lo spettatore ci si approccia: se è pronto a farsi stupire e a divertirsi, anche senza i brividi e la cupezza (la fotografia ed i colori piuttosto accessi che vengono utilizzati distaccano l’opera di Wan da altri film del genere) che solitamente definiscono gli horror, lo apprezzerà senza dubbio.
La recensione in breve
Malignant è l'ennesima ottima prova di regia di James Wan, che esce dal sentiero conosciuto dei suoi horror più cupi e angosciosi per divertire e divertirsi. Esagerato, sopra le righe e decisamente inaspettato.
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