Il film: Mimì – Il principe delle tenebre, 2023. Regia: Brando De Sica. Cast: Domenico Cuomo, Sara Ciocca, Mimmo Borrelli, Abril Zamora. Genere: Horror/Fantasy. Durata: 103 minuti. Dove l’abbiamo visto: Anteprima stampa.
Trama: Mimì vive una quotidianità insoddisfacente. Lavora all’interno di una pizzeria ma l’evidente malformazione ai piedi lo rendono la vittima ideale per le prepotenze dei bulli del quartiere. Tutto, dunque, sembra destinato a non cambiare fino a quando arriva, in una giornate come tante, Camilla. Anche la ragazza si sente avulsa dall’ambiente da cui proviene e, in un estremo tentativo di rifiuto, crede di provenire direttamente dalla stirpe di Dracula. Una convinzione di cui ricerca le prove nei misteri e nelle oscurità di Napoli, coinvolgendo Mimì in un’imprevista storia d’amore dal sapore horror.
Provenire da una famiglia che trasuda nobiltà cinematografica non agevola certo nel difficile compito di trovare ed imporre la propria personalità artistica. Per questo motivo, forse, Brando De Sica si é preso tutto il tempo necessario per rintracciare il proprio campo d’interesse e lo stile con il quale esprimerlo. Così, dopo i primi tentativi da giovane attore in alcuni progetti televisivi, ha compreso come il suo luogo ideale fosse dietro la macchina da presa. Una consapevolezza che ha affrontato senza alcuna fretta cimentandosi con gli studi a Los Angeles, cortometraggi e l’esperienza su altri set come quello di Pinocchio di Matteo Garrone.
Tutto per arrivare a 40 anni e realizzare il suo primo lungometraggio. Presentato fuori concorso a Locarno, dunque, Mimi – Il principe delle tenebre s’inserisce come una indiscussa e coraggiosa novità, andando a scardinare la tradizione di una certa narrativa intimista legata alla cinematografia italiana. Il film di Brando De Sica, infatti, porta sullo schermo e tra i vicoli di Napoli un mix di generi in cui quello horror, con una punta di fantasy, la fa da padrone. Il tutto per raccontare il destino degli esclusi con un tappeto musicale
neomelodico. Un progetto indubbiamente non privo di alcune ingenuità, com’é approfondito proprio nella recensione di Mimi -Il principe delle tenebre, ma per cui si prova una naturale simpatia ed un interesse tecnico ben preciso per aver aperto una porta fino ad ora decisamente chiusa e per difendere fino in fondo la sua eccezionalità senza timore di disorientare il pubblico.
Trama: la vita eccezionale di un freak
Mimì pagherebbe per essere una persona come tante. Un individuo in grado di mischiarsi tra la folla ed essere assolutamente invisibile, privo di qualsiasi tipo di eccezionalità. La vita, però, ha in serbo per lui un destino ben diverso. Senza famiglia ed una direzione ben precisa, è nato con dei piedi deformi destinato ad rappresentare l’eccezione non desiderata anche tra gli ultimi. Così, a Mimì non rimane che passare le sue giornate facendo pizze nel locale in cui lavora e diventando il passatempo preferito per tutti i bulli del quartiere che, per trascorrere le giornate, non fanno altro che deriderlo.
La sua quotidianità, dunque, non sembra offrire speranza e consolazione fino a quando Camilla entra nella sua vita. Anche la ragazza porta con sé un notevole bagaglio di stranezze e problematiche. Questa, infatti, è coinvolta nell’ambiente della camorra ma, al tempo stesso, è convinta di essere una diretta discendente di Dracula. Per questo motivo si aggira tra le vie di Napoli con un aspetto decisamente gotico, gli occhi bistrati di nero ed un pallore che accomuna i succhia sangue. Tutti aspetti che agli occhi di Mimì vanno a definire un fascino incredibile fino a farlo innamorare di lei.
E non sarebbe potuto essere diversamente visto che i due ragazzi rappresentano pienamente la disperazione della solitudine e il tentativo di trovare nell’altro consolazione. Per questo motivo, dunque, Mimì arriva a limarsi i canini per compiacere la sua amata e a progettare con lei di tornare in Transilvania per sentirsi finalmente parte di una realtà che non li rinnega. In definitiva i due danno vita ad una storia d’amore dark, dal sapore gotico e da imprevisti risvolti fantastici in cui tutto può accadere. Anche all’interno di una chiesa a Napoli dove, forse, riposa indisturbato il signore delle tenebre.
Napoli esoterica
Per comprendere il fascino di questo progetto si deve partire proprio dalla sua ambientazione che mostra tutto il potenziale per diventare co-protagonista della vicenda stessa. Gli accadimenti che coinvolgono Domenico Cuomo e Sara Ciocca, infatti, avrebbero sicuramente un impatto minore se Napoli non li avvolgesse in un’ambientazione insolita eppure probabile. Tralasciando per una volta la luminosità che, almeno dal punto di vista narrativo, la contraddistingue facendo affidamento sulla sacra triade sole-mare-pizza, De Sica decide di approfondire le ombre ed i misteri che si celano nei suoi vicoli. In sostanza, prova ad evidenziare il volto esoterico e misterioso di un luogo che, da sempre, si è nutrito di leggende e credenze, spesso legate al mondo degli spiriti.
Non contento di questo, però, rende l’insieme moderno andando ad agire con una resa della fotografia in cui i colori e le immagini assumono le nuance acetate ed oniriche tipiche dello stile pop di Nicolas Winding Refn. Un escamotage, questo, che non solo chiarisce i gusti cinematografici di De Sica ma, oltretutto, aiuta notevolmente a mettere in comunicazione il realismo dell’ambiente camorristico, da cui proviene Camilla, con la deriva irreale ed horror presa dalla vicenda. A questo, poi, si aggiunge la ricerca della tomba di Nosferatu che, stando ad un’antica leggenda, potrebbe trovarsi nel chiostro di Santa Maria La Nova, oltre ai misteriosi riti svolti nelle profondità della Napoli sotterranea. Un luogo che, andando oltre ogni finzione scenica, sembra custodire misteri ed ombre da millenni.
Lo stile, gli omaggi ed i canoni infranti
Se c’è un concetto che Brando De Sica ha evidenziato con questo film è la possibilità di osare purché si conosca la materia che si sta maneggiando. Un elemento, questo, che ha preso molto sul serio soprattutto nella seconda parte del film in cui la direzione horror e fantastica diventa più evidente. Questa stessa conoscenza, però, rischia più di una volta di ritorcersi contro nel momento in cui diventa citazionismo puro. In sostanza, dunque, il limite maggiore di questo film è nella dimostrazione della cultura cinematografica del suo regista che appare con costanza rischiando di andare a soffocare la vicenda, se non fosse per l’effettiva bravura dei suoi due giovani protagonisti. Questi, infatti, complice anche la giovane età che condividono con i personaggi, contribuiscono a mantenere il filo della vicenda, senza lasciarsi distrarre eccessivamente dai riferimenti registici.
Così, muovendosi tra Refn, Burton, Fulci e Murnau, cui è impossibile non far riferimento quando si parla di Dracula, De Sica riesce comunque a mantenere una traiettoria che non abbandona, anche quando la consuetudine cinematografica lo condurrebbe in altre direzioni. A lui, ad esempio, va il merito di non aver scelto una realizzazione edulcorata nel linguaggio come nell’immagine per timore di offrire uno spettacolo potenzialmente disturbante ed insolito per il cinema italiano. Tutti aspetti, dunque, che contribuiscono ad un insieme con alcune sonorità poco in tono ma che incuriosiscono tanto da innescare la curiosità per i prossimi progetti di Brando De Sica.
La recensione in breve
Brando De Sica è un regista con coraggio ed una visione personale. Oltre che con dei gusti e dei riferimenti ben precisi. Tutte caratteristiche che ha messo in chiaro, sia in senso positivo che relativamente negativo, in una prima regia che scardina completamente la tradizione narrativa del cinema italiano. Con il suo horror romantico ed esistenzialista, dunque, offre una ventata d'aria fresca ed un racconto sempre credibile, che ha il coraggio di non abbandonare mai la strada intrapresa. Unica pecca, probabilmente, il citazionismo presente in modo piuttosto invasivo soprattutto nella seconda parte. Un escamotage, forse, con cui il regista si è voluto proteggere da eventuali errori e che si spera abbandonerà con l'acquisizione di una sicurezza maggiore.
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