Il film: Natale a tutti i costi, 2022. Regia: Giovanni Bognetti. Cast: Christian De Sica, Angela Finocchiaro, Claudio Colica, Dharma Mangia Woods, Fiorella Mari. Genere: Commedia. Durata: 90 minuti. Dove l’abbiamo visto: Al cinema, in anteprima stampa.
Trama: Carlo ed Anna non riescono a capacitarsi dell’improvvisa solitudine in casa dopo che i loro due figli Emilio ed Alessandra decidono di lasciare l’ovile per intraprendere una vita indipendente, lontani da mamma e papà. Distrutti dal dolore, cercano in tutti i modi di riportarli in casa, anche a costo di mettere in scena una pantomima “cafonal” per costringerli a rinunciare a partire per le festività e trascorrere il Natale in famiglia. Le conseguenze saranno imprevidibibili e molto divertenti.
Lunedì 19 dicembre arriva su Netflix Natale a tutti i costi, film per tutta la famiglia diretto da Giovanni Bognetti (I babysitter, Il mammone) che si rifà ad un grande successo cinematografico francese diretto da Alexandra Leclére ed intitolato Mes trés chers enfants. A differenza del progenitore cisalpino però, il film originale Netflix prodotto assieme a Sony International Pictures e Colorado Film è ancor più graffiante e velenoso nel ritratto che fa della famiglia Delle Fave, capitanata da Christian De Sica e Angela Finocchiaro.
Nella nostra recensione di Natale a tutti i costi, ci soffermeremo su quanto il remake di Bognetti si discosti non soltanto dai toni più dismessi e scanzonati del capostipite d’oltralpe, ma anche dalle regole prestabilite del cinepanettone natalizio nonostante la presenza da mattatore assoluto di De Sica, volto storico e riconoscibilissimo di decenni di tradizione di scurrili e smaliziati appuntamenti in sala sotto le feste.
La trama: metti un Natale a casa senza figli
La vita scorre e i figli crescono, ma Carlo (Christian De Sica) e Anna (Angela Finocchiaro) faticano ad accettarlo. Soprattutto se i figli sono antipatici come Alessandra (Dharma Mangia Woods) ed Emilio (Claudio Colica), che dopo aver lasciato il nido ed essersi trasferiti in città per inseguire le proprie ambizioni, smettono di farsi sentire, di farsi vedere, di andare ai funerali dei parenti e, ciliegina sulla torta, di presentarsi a casa per le feste di Natale. Anna e Carlo, arrabbiati e disperati, decidono di ingannare i figli facendo credere loro di aver ereditato sei milioni di euro da una vecchia zia. Il piano funziona, Emilio e Alessandra si ripresentano nella vita di mamma e papà; ma con loro appaiono anche nuovi problemi.
Così inizia Natale a tutti i costi, divertente e garbato remake italiano del campione d’incassi francese Mes très chers enfants di Alexandra Leclère, qui diretto da Giovanni Bognetti. Il regista nostrano, già autore dietro la macchina da presa di apprezzate commedie come I babysitter e Il mammone, firma un rifacimento cinematografico che si allontana anni luce dalla comicità volgare e smaccatamente cafonal della tradizione italiana di cinepanettoni, rispettandone però l’ambiguità dei suoi personaggi.
Un remake al veleno
Partiamo quindi dalla più grande differenza con il genitore cisalpino: rispetto al film della Leclére, Natale a tutti i costi riesce sostanzialmente ad essere ancor più crudele e al vetriolo nei confronti degli atteggiamenti e delle psicologie dei suoi protagonisti, mettendo davanti la macchina da presa un gioco al massacro che non risparmia nessuno; a partire da Anna e Carlo fino ai due figli Alessandra ed Emilio, emblema di una famiglia contemporanea malignamente disposta a tutto pur di realizzare i propri obiettivi e desideri più intimi. Se i due genitori non si fanno scrupoli a mettere su un teatrino di falsità per riavvicinare a loro i figli “volati lontano dal nido” e diventati irriconoscenti, questi ultimi vengono altresì dipinti dalla macchina da presa e dalla scrittura di Bognetti (qui anche nel ruolo di sceneggiatore del film) come dei profittatori apparentemente indifferenti al dispiacere di mamma e papà. Ma sarà veramente cosi?
Natale a tutti i costi riesce alla perfezione nel suo compito maggiore, ovvero quello di riuscire a confezionare un prodotto audiovisivo lontano dalle scurrilità e dalla volgarità dei cinepanettoni senza rinunciare ad una buona dose di ilarità e brillanti situazioni di commedia degli equivoci; il risultato finale è un remake caustico e a tratti cattivissimo, che riflette con intelligenza anche sullo status quo della famiglia italiana contemporanea.
Un gioco crudele che fa tutti prigionieri
Se nel gioco crudele di cui fanno parte i membri della famiglia Delle Fave nessuno ne esce veramente indenne, c’è da chiedersi quanto i personaggi del film a sfondo natalizio diretto da Giovanni Bognetti siano poi così distanti dai ritratti parossistici e oltre le righe che popolavano i cinepanettoni nostrani del passato. Se gli scanzonati lungometraggi comici diretti da Neri Parenti e Carlo Vanzina mettevano infatti in scena siparietti abitati da italiani gretti, cafoni e profittatori, in Natale a tutti i costi la famiglia di protagonisti non è poi così diversa dalle star che hanno reso campioni d’incasso i lungometraggi natalizi di De Laurentiis.
Ovviamente, nel film scritto e diretto da Giovanni Bognetti regna un garbo ed un maggiore equilibrio nella scrittura e nei temi che affronta, che lo avvicina maggiormente alla scuola della commedia cineatografica francese d’origine che non alla tradizione del Bel Paese. A smussare i toni, tra accessi di gigioneria prevedibili e ottime capacità recitative è Christian De Sica, ancora una volta erede di un modo di fare commedia sul grande e piccolo schermo che pare più presa in prestito al teatro del passato che non all’eredità dei cinepanettoni a cui pure ha dato lustro.
Un Christian De Sica mattatore assoluto
Per questo motivo Natale a tutti i costi funziona insospettabilmente bene, sostenuto quindi non solo da una solida sceneggiatura adattata che trasla il meglio del film originario a contesti e situazioni tipicamente nostrane, ma perchè con la scelta di affidare il ruolo di protagonista maschile a Christian De Sica si segue una strada già battuta capace di richiamare allo stesso tempo a sé un vasto pubblico della piattaforma di streaming.
Rifuggendo in parte la commedia becera che negli anni passati aveva contraddistinto la tradizione cinematografica nataliza d’Italia, Netflix confeziona quest’anno un remake nostrano che funziona su più livelli e che intrattiene un potenziale pubblico di spettatori di ogni età, senza dimenticare pregi come il garbo e il genuino divertimento.
La recensione in breve
Natale a tutti i costi di Giovanni Bognetti rifugge dalla comicità becera che ha per anni contraddistinto il cinema festivo italiano e riparte dal suo mattatore assoluto, Christian De Sica, per mettere in scena il delicato e corrosivo remake di un film francese. Il risultato è un ritratto genuinamente spassoso e cattivissimo di una famiglia disposta a tutto pur di trascorrere il Natale assieme, anche a recitare una pantomima... inaspettata!
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