Il film: Ninjababy, 2021. Regia: Yngvild Sve Flikke. Cast: Kristine Kujath Thorp, Arthur Berning, Nader Khademi, Tora Dietrichson, Silya Nymoen, Herman Tømmeraas.
Genere: commedia. Durata: 103 minuti. Dove l’abbiamo visto: alla Berlinale (online), in lingua originale.
Trama: La giovane fumettista Rakel, 23 anni, scopre di essere incinta senza essersene accorta per sei mesi. Non potendo più abortire, la ragazza comincia ad avere conversazioni immaginarie con il nascituro, che si manifesta sotto forma di piccolo ninja disegnato.
Seppure in condizioni particolari, con la prima internazionale tenutasi online ai tempi dell’edizione 2021 della Berlinale, questo è un film che ha fatto parlare di sé sin dagli esordi, e nel corso dei mesi ha raccolto consensi un po’ ovunque: al festival tedesco ha ricevuto una menzione speciale all’interno della sezione Generation 14plus, e ha poi ricevuto riconoscimenti importanti al South by Southwest e al Giffoni, oltre che svariati premi Amanda (l’equivalente norvegese dei nostri David di Donatello). Un percorso di tutto rispetto, coronato ora dall’uscita in sala in Italia, motivo per cui scriviamo questa recensione di Ninjababy.
La trama: un ospite inatteso
Rakel ha 23 anni, e teoricamente fa la studentessa. In realtà non si presenta mai a lezione, e passa tutto il tempo o ad allenarsi o a realizzare un fumetto. Un giorno, la sua migliore amica Ingrid deduce che Rakel sia incinta, e un test di gravidanza lo conferma in tempi rapidi. Solo che la ragazza, senza saperlo, è già arrivata al sesto mese e quindi non può più abortire. Ignorando l’identità del padre e non sapendo esattamente come andare avanti prima di aver capito chi l’ha ingravidata, Rakel deve anche fare i conti con Ninjababy, manifestazione illustrata e irriverente del suo feto, che fra le altre cose sogna di farsi adottare da Angelina Jolie…
Il cast: largo ai giovani!
Il ruolo di Rakel è della bravissima Kristine Kujath Thorp, che con la sua interpretazione ha conquistato il premio Amanda come migliore attrice. Al suo fianco ci sono altri talentuosi giovani interpreti dello schermo norvegese, tra cui soprattutto Herman Tømmeraas, che si è fatto notare a livello internazionale grazie alla serie Ragnarok su Netflix (interpreta Fjor, il figlio dei giganti) e, prima ancora, con la versione originale nordica di Skam. A lui è stata affidata la delicata e spassosissima parte di Ninjababy, da gustare, se possibile in lingua originale (dal momento che il doppiaggio non sa rendere pienamente la musicalità della parlata norvegese).
Acrobazie verbali
Dietro la simpatica trovata centrale, che è anche il modo più filologicamente interessante di portare sullo schermo il mondo immaginato dal romanzo a fumetti che ha ispirato il film, c’è una riflessione originale e profonda sulle gravidanze indesiderate. Il comico e il tragico si incontrano/scontrano per parlare in modo sincero ma comunque divertito (e divertente) di un tema delicato, divenuto ancora più attuale alla luce delle recenti legislature americane in merito all’autonomia fisica delle donne che altri paesi vorrebbero emulare.
Il bambino ninja è l’incarnazione spudorata, ma non per questo priva di empatia, di tutte le preoccupazioni della gioventù odierna, che dà a questa variazione sul tema del coming of age un sapore molto distinto, originale, che da quasi due anni sta facendo ridere il pubblico ovunque. Perché a prescindere dalle dimensioni dello schermo, il messaggio che Rakel e il bislacco nascituro vogliono veicolare riesce a passare con umoristica efficacia, tra uno sfoggio di talento grafico e un’esplosione di incontinenza verbale.
La recensione in breve
Ninjababy è na commedia che sa affrontare in modo intelligente, sincero e spassoso un argomento delicato, avvalendosi di un'ottima attrice principale e di un divertente approccio "animato" alla questione della gravidanza.
- Voto CinemaSerieTV