Il film: Priscilla, 2023. Regia: Sofia Coppola. Cast: Cailee Spaeny, Jacob Elordi, Dagmara Dominczyk. Genere: Drammatico. Durata: 113 minuti. Dove l’abbiamo visto: Alla Mostra del Cinema di Venezia, in lingua originale.
Trama: Il racconto della lunga e tormentata storia d’amore tra Elvis Presley e sua moglie Priscilla..
Sofia Coppola torna a Venezia a tredici anni dal Leone d’oro vinto per Somewhere con un film che è ancora una volta una storia tutta al femminile. Il soggetto della sua ultima opera è Priscilla Presley che, dopo aver conosciuto Elvis a soli 14 anni, ne divenne prima la fidanzata e poi la moglie, fino alla separazione avvenuta nel 1973.
Come vedremo in questa recensione di Priscilla, ispirato al romanzo Elvis and Me della stessa Priscilla Presley con Sandra Harmon, Sofia Coppola incentra l’intero film sulla prospettiva unica della protagonista, che si ritrovò appena adolescente ad essere la ragazza di una delle star più desiderate del pianeta. In Priscilla la regista fa un ottimo lavoro nel descrivere i turbamenti della sua protagonista, riesce infatti a trascrivere su schermo le sue emozioni e la confusione con grande immediatezza, peccato che però non riesca a creare il giusto contesto in cui far muovere i suoi personaggi. Elvis – e soprattutto il suo mondo – rimangono volutamente in secondo piano, nel restringere lo sguardo su Priscilla, però, si ottiene però quasi il risultato contrario rispetto a quello che crediamo fosse desiderato: invece che comprendere meglio Priscilla finiamo pian piano per allontanarci da lei, senza capire il perché di certe sue scelte e decisioni. Come vedremo, inoltre, la seconda parte del film risulta narrativamente molto affrettata, lasciandoci con la sensazione, all’arrivo dei titoli di coda, di esserci persi qualcosa.
Trama: il vero amore di Elvis Presley
Priscilla (Cailee Spaeny) è una quattordicenne americana come tante nei primi anni Cinquanta. La giovane vive però con i suoi genitori in Germania, alla base militare in cui il padre è stanziato. La sua vita procede su binari ben definiti fino a quando ad una festa non incontra Elvis (Jacob Elordi), che, in patria già all’apice del successo, stava concludendo il servizio di leva obbligatorio.
Tra i due scatta subito qualcosa, e Priscilla viene trascinata in una storia d’amore che mai avrebbe immaginato di poter vivere: profondamente affascinata da Elvis, la giovane rinuncia a quel che restava della sua infanzia per seguirlo e vivere con lui, trasferendosi a Graceland, dove i due dopo qualche anno si sposeranno e avranno una bambina.
Le cose non sono tutte rose e fiori però per Priscilla: la donna infatti subisce i continui cambia d’umore del compagno, che a tratti la riempie d’attenzione e in altri momenti la ignora completamente, lasciandola sola nella grande casa. Con il tempo la situazione per lei si farà sempre più insostenibile, e Priscilla sarà costretta a prendere decisioni difficili…
Raccontare l’adolescenza e l’amore
Come anticipavamo in apertura, Sofia Coppola riesce particolarmente bene a trasmettere i turbamenti interiori della giovane Priscilla, trascinata in una situazione assolutamente fuori dal comune senza i giusti strumenti per saperla affrontare. Le emozioni provate dalla protagonista, la sua confusione e i sentimenti che a quell’età sembrano così totalizzanti arrivano sullo schermo con chiarezza, permettendo allo spettatore – che magari può aver provato qualcosa di simile – di sentirsi vicino a lei.
Dalla sceneggiatura percepiamo anche la chiara manipolazione subita da Priscilla (Elvis, con i suoi dieci anni più di lei, era un adulto quando l’ha conosciuta), che si fa man mano sempre più evidente, ed è fatta di gesti e di parole usate per controllarla anche nelle più piccole cose, dal colore dei suoi capelli a come si doveva vestire. L’inesperienza della protagonista, accecata da un sentimento troppo “grande” per lei, la porta ad accettare con il sorriso eccessi d’ira e tradimenti, fino al momento di rottura che la spinge a lasciare la star.
Una seconda parte forse un po’ troppo affrettata
Ma è proprio nel descrivere il cambiamento interiore di Priscilla, la sua inevitabile crescita, che il film finisce per inciampare. Percepiamo nel corso della narrazione la sua sofferenza, tutte quelle situazioni di abuso emotivo che le provocano disagio, ma non riusciamo a capire quando avviene quello scatto interiore che la porta finalmente a mettere prima se stessa rispetto ad Elvis. La sua evoluzione interiore viene messa, a tratti, troppo in secondo piano e, se inizialmente ci sembra di comprenderla e ci immedesimiamo nelle sue scelte, con il tempo finiamo per allontanarci dal suo personaggio.
Tutta la seconda parte del film, quella incentrata sul matrimonio e quindi sulla “maturità” della coppia, si dipana in maniera molto più affrettata rispetto alla prima. Le tappe della vita insieme della coppia – sia quelle positive, come la gravidanza, che quelle negative – scorrono sullo schermo in un susseguirsi di situazioni sempre meno approfondite, e ci lasciano particolarmente insoddisfatti al sopraggiungere del finale, ossia il momento della separazione, che appare forzato e repentino.
Una storia su Elvis senza musica di Elvis
Una delle ragioni del progressivo distacco che proviamo per la protagonista risiede anche nella scelta di mettere così sullo sfondo Elvis e chi gli era più vicino (in particolare non incontriamo mai il Colonnello, figura che fu centrale per il percorso dell’artista). Non è facile percepire dal film a che punto della sua carriera si trovasse Elvis, e nemmeno l’enormità della sua fama in quel momento particolare; senza conoscere il Colonnello e il resto dell’entourage dell’artista, poi, mancano tutti quei tasselli fondamentali per conoscere il “mondo” in cui Priscilla ha vissuto per così tanti anni, e di conseguenza facciamo più fatica a comprendere il suo personaggio.
Quello di Sofia Coppola è un film su Elvis in cui l’artista non è poi così centrale e, soprattutto, in cui la sua musica (di cui non sono stati concessi i diritti, a differenza che per Elvis di Baz Luhrmann) non è presente. Sull’opera nel suo complesso questo pesa molto, perché al pubblico finisce per sfuggire la vera essenza di questa storia: chi erano veramente Elvis e Priscilla? Che cosa li ha tenuti insieme per così tanti anni? L’ultima opera di Sofia Coppola è un film che non ha trovato il giusto focus, e che non riesce a trasmetterci le giuste emozioni. Parlando del film Sofia Coppola ha dichiarato: “Ho cercato di cogliere che cosa provasse Priscilla nell’immergersi nel mondo di Elvis, per poi alla fine riemergere e scoprire la sua identità.” Purtroppo, però, a chi guarda manca tutto questo: nel film, infatti, non troviamo né il mondo di Elvis né la vera identità della protagonista.
La recensione in breve
Priscilla di Sofia Coppola convince particolarmente bene nel raccontare i turbamenti interiori di un'adolescente come tante, che si trova a vivere la più "grande" storia d'amore possibile. Il film inciampa invece nel raccontare il mondo di Elvis e nel descrivere il cambiamento interiore affrontato dalla protagonista nel finale. Funzionano però particolarmente bene Jacob Elordi e Cailee Spaeny nei ruoli di Elvis e Priscilla.
- Voto CinemaSerieTV.it