Il film: Re/member, 2023. Regia: Eiichirô Hasumi. Cast: Kanna Hashimoto, Gordon Maeda, Maika Yamamoto, Fûju Kamio, Kotaro Daigo, Mayu Yokota, Shuntaro Yanagi, Naomi Nishida e Tasuku Emoto. Genere: Horror. Durata: 102 minuti. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix, in lingua originale.
Trama: Un gruppo di liceali cade in un terrificante loop temporale: per interrompere un ciclo infinito di morte e violenza i sei ragazzi dovranno ricomporre il corpo di una bambina, vittima di un misterioso omicidio.
Che l’escamotage narrativo del loop temporale al cinema funzioni particolarmente bene è cosa nota, è stato infatti utilizzato in film di genere diverso, dalla commedia all’horror. Come vedremo in questa recensione di Re/member, il film giapponese diretto da Eiichirô Hasumi e tratto dal manga di Katsutoshi Murase e Welzard prende il via da questo spunto per raccontare una storia dell’orrore – costruita su alcuni dei topoi più conosciuti dell’horror made in Japan – che è al contempo romanzo di formazione, teen drama e commedia. Un mix che a tratti cattura, a tratti però spiazza lo spettatore, che non ritrova le giuste atmosfere e la tensione che generalmente caratterizzano questo tipo di cinema.
La trama: ricomporre il corpo
Al centro di Re/member troviamo sei adolescenti, sei ragazzi diversi che hanno in comune delle storie personali fatte di isolamento e profonda solitudine. In particolare seguiamo la vicenda attraverso la prospettiva di Asuka (Kanna Hashimoto), una studentessa che è praticamente invisibile agli occhi dei suoi coetanei e che è costantemente paralizzata da una profonda timidezza. Il sei di luglio per Asuka e altri cinque studenti della sua scuola comincia come una giornata come le altre, ma per tutti viene poi funestata da eventi paranormali decisamente spaventosi: dalla comparsa del fantasma di una bambina a visioni nefaste all’interno dell’edificio scolastico. Con l’arrivo della mezzanotte ha inizio per loro un gioco crudele ed inaspettato: invece che nei loro letti, dove si erano coricati, i giovani si ritrovano nella cappella della scuola, con al centro una bara vuota che non avevamo mai visto prima. Ad aspettarli però c’è anche il fantasma della stessa bambina vista di giorno, sfigurata nei tratti e ricoperta di sangue. La terrificante creatura li insegue e li uccide uno a uno, senza che nessuno di loro riesca a capire che cosa stia succedendo.
Quando però si risvegliano nei loro letti, sempre la mattina del sei luglio, i sei capiscono di essere entrati in loop temporale sanguinario e violento: per uscirne dovranno ritrovare le parti del corpo di una bambina, la stessa delle loro visioni e che era stata misteriosamente assassinata anni prima, senza che il cadavere fosse mai ritrovato. Ricomponendola riusciranno a interrompere la maledizione in cui sono caduti? Ogni notte Asuka, Takahiro, Rumiko e tutti gli altri dovranno cercare di portare a termine la loro missione prima di essere massacrati per l’ennesima volta. Nel frattempo, però, stringeranno un’inaspettata e profonda amicizia, un legame che li porterà a riscoprire emozioni fino a quel momento sopite.
Un mix particolare ma…
L’idea di abbinare horror, teen drama e commedia non è certo nuova, come vi anticipavamo in apertura in questo caso l’effetto risulta però un po’ straniante: i cambi repentini di atmosfera (dall’orrore grottesco notturno alle risate delle giornate passate insieme) finiscono per allontanare lo spettatore dalla vicenda, da cui si sente mano a mano meno coinvolto. L’idea che ci siamo fatti è che una storia di questo tipo, con un ritmo poco “cinematografico”, possa risultare molto più convincente come manga ad episodi, che è infatti il media per cui è stata concepita. Con una narrazione più dilatata si ha la possibilità di costruire meglio la paura, rendendo i momenti horror più incisivi (la creatura “rossa” è comunque grottesca al punto giusto e fa la giusta impressione), e sopratutto di caratterizzare meglio i personaggi, trascinando maggiormente chi guarda nelle loro storie.
…poco convincente
Difficile quindi definire il target a cui un prodotto del genere possa fare rifermento, soprattutto una volta arrivato su una piattaforma come Netflix. Probabilmente in patria potrà ottenere un discreto successo con i fan del manga, dubitiamo però che qui da noi possa distinguersi particolarmente in un catalogo vasto come quello del colosso dello streaming. Re/member è un horror che – pur basandosi su premesse a loro modo interessanti – non riesce mai ad essere veramente spaventoso, se ci aggiungiamo poi un gruppo di personaggi delineati solo superficialmente e un ritmo altalenante, finisce per non colpire né coinvolgere lo spettatore.
La recensione in breve
Re/member è un mix poco riuscito di horror e teen drama, che - pur partendo da premesse interessanti - non coinvolge né convince lo spettatore al ricerca di brividi e terrore.
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