Il film: Resvrgis, 2023. Regia: Francesco Carnesecchi. Cast: Ludovica Martino, Beatrice Fiorentini, Blu Yoshimi, Beatrice Modica, Daniele Mariani, Thomas Santu. Genere: horror. Durata: 90 minuti. Dove l’abbiamo visto: Ad Alice nella città, durante la Festa del cinema di Roma.
Trama: Sara e i suoi amici organizzano una battuta di caccia in un luogo sconosciuto. Ma nelle profondità del bosco si nasconde qualcosa di oscuro, che mette in pericolo le loro vite.
La nuova ondata di registi e film di genere nostrani, che negli ultimi stanno cercando di costruire una nuova tradizione della tensione e della paura, partendo dall’indipendenza o da circuiti diversi da quelli consueti, sta imparando poco a poco a dare credibilità alle immagini che mette in scena, passando dal semplice scimmiottamento dei modelli anglosassoni a una propria visione (e in questo, inutile negarlo, il merito è anche di produttori con occhi internazionali).
Nella recensione di Resvrgis, opera seconda di Francesco Carnesecchi dopo La partita, spiegheremo perché il film fa parte di questa nuova consapevolezza horror, capaci di parlare davvero ai giovani, e il modo in cui riesce nel suo obiettivo.
La trama: un tranquillo weekend di rancore
Alcuni ragazzi decidono di passare un weekend di caccia e natura sui monti Simbruini, tra il Lazio e l’Abruzzo. Tra di essi, c’è Sara (Ludovica Martino), da poco uscita dal carcere e in libertà vigilata, per aver ucciso una sua amica in un incidente. Alla scampagnata è presente anche Miriam (Beatrice Fiorentini), l’ex-ragazza della vittima di quell’incidente: i sopiti rancori tra le ragazze renderanno teso il viaggio, ma mai quanto la presa di una creatura affamata e assassina nel bosco.
Scritto dallo stesso Carnesecchi, Resvrgis è un horror dalle premesse molto classiche, che reinterpreta il lupo mannaro alla luce del folklore del centro Italia, che non cerca varianti leggere, ma punta su atmosfera, tensione e relativa violenza cercando di comunicare davvero con il suo pubblico di riferimento, ovvero adolescenti e giovani, a partire dalle intelligenti scelte di casting.
Tutto in una notte
Il vero atout del film, come accennavamo nell’introduzione, è nel modo in cui l’autore del film e la produzione curano gli ambienti naturali del film, il contesto sociale in cui si svolge, non solo fotografia e scene capaci di lavorare bene anche con un budget relativo, ma anche le dinamiche tra i personaggi, i dialoghi ben resi dal gruppo di giovani attori scelti da Carnesecchi.
Resvrgis non sembra un imitazione, è questo il suo pregio, ovvero non è un film originale, ma ha ben presente i suoi modelli di riferimento (alcuni poco usuali, come Razorback, un cult-movie australiano su un cinghiale assassino) e non vuole replicarli, ma aderirvi come si fa con le regole di un gioco – o di un genere cinematografico – ovvero rispettandole, partecipandovi in modo attivo, senza cedere nel finale. Forse non sarà molto, ma almeno per noi è abbastanza
La recensione in breve
Attento e preciso nella costruzione di ambienti, atmosfere e dinamiche personali, Resvrgis è un discreto horror, che non sembra mai la copia di modelli lontani
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