Il film: Rule 34 (Regra 34), 2022. Regia di Julia Murat. Cast: Sol Miranda, Lucas Andrade, Lorena Comparato, Isabela Mariotto, Julia Bernat.
Genere: drammatico. Durata: 100 minuti. Dove l’abbiamo visto: al Locarno Film Festival, in lingua originale.
Trama: Simone, giovane studentessa, ha una doppia vita. Per l’esattezza, di giorno si prepara per esercitare l’avvocatura, mentre la sera, a casa davanti al computer, arrotonda facendo la cam girl e spogliandosi in diretta. Sul piano professionale si interessa soprattutto ai casi di donne che sono vittime di abusi, mentre nel privato è sempre più attratta dal mondo del sadomasochismo…
Dopo una menzione speciale a San Sebastián nel 2011 per la sua opera prima e il premio FIPRESCI a Berlino nel 2017 per l’opera seconda, la cineasta brasiliana è arrivata a Locarno – dove era già stato premiato nel 2019 unfilm di cui era produttrice – con il suo terzo lungometraggio da regista, e a questo giro si è portata a casa il Pardo d’Oro. Non sono mancate le – sterili – polemiche in merito, come vedremo in parte in questa recensione di Rule 34.
La trama: una vita senza veli
Il film ruota intorno alla doppia vita di Simone, studentessa di giurisprudenza. Di giorno si prepara per quando potrà finalmente esercitare la professione nel mondo dell’avvocatura, mentre di sera, sola in casa davanti a computer e webcam, si spoglia in diretta e soddisfa richieste specifiche degli spettatori – nei limiti di ciò che lei stessa ritiene accettabile – per guadagnare soldi in più. Un duplice percorso che si fa più complesso col passare del tempo, in entrambi gli ambiti: sul piano lavorativo Simone comincia a interessarsi ai casi di donne che sono state vittime di abusi; nel privato, invece, diventa sempre più intrigante l’universo del sadomasochismo, con l’aiuto di alcuni amici già calati in quel mondo.
Il cast: una grande prova centrale
Colpisce soprattutto l’interpretazione di Sol Miranda, attrice alla prima esperienza davanti alla macchina da presa (precedentemente ha solo lavorato nel reparto casting di un cortometraggio), che conferisce a Simone la giusta miscela di grinta, dignità e vulnerabilità con una performance dove tutto esce allo scoperto, soprattutto emotivamente. Accanto a lei un misto di veterani e attori emergenti, con nomi come Lorena Comparato, Lucas Andrade, Isabela Mariotto, Julia Bernat e molti altri.
Sesso, bugie e giurisprudenza
Rule 34 è un film dove il razionale e il passionale si incontrano/scontrano, mettendo in scena un viaggio introspettivo all’insegna della sessualità e dei diritti delle donne, con l’aggiunta della non indifferente componente politica legata alla discriminazione nei confronti delle persone di colore in Brasile.
“Ciò che oggi mi interessa sono i dibattiti sul genere, la razza e il decolonialismo suscitati dal movimento black in Brasile, rivelatori di un sistema oppressivo che ci tiene bloccati”, spiega Julia Murat nella scheda locarnese del film, ed è evidente per tutta la durata della pellicola, tra una seduta didattica e un appuntamento notturno su Chaturbate, con diverse patine visive che formano un tutt’uno coinvolgente e conturbante, l’afflato ipnotico di un progetto politicamente schierato e linguisticamente libero e al contempo controllatissimo, dove la padronanza del mezzo filmico va di pari passo con una riflessione specifica – e per questo universale e molto potente – su cosa significhi essere donna al giorno d’oggi. Con un regolamento, come da titolo, che trascende la società e buca lo schermo, consacrando uno dei talenti emergenti più notevoli del continente sudamericano.
La recensione in breve
Julia Murat riflette sulla condizione femminile in Brasile con intelligenza e verve provocatoria, firmando un'opera terza ricca di pathos e sorprese, con una grandissima interpretazione principale.
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Voto CinemaSerieTV