Il film: Sorella Morte, 2023. Regia: Paco Plaza. Genere: Horror. Cast: Aria Bedmar, Almudena Amor, Maru Valdivielso, Luisa Merelas. Durata: 89 minuti. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix, in anteprima stampa in lingua originale.
Trama: La giovane novizia Narcisa si reca in un isolato convento, dove prenderà definitivamente i voti. Qualcosa si nasconde però nell’antico edificio, delle entità oscure desiderose di vendetta che trascineranno la donna in un vero e proprio incubo.
L’immaginario religioso, che si tratti di quello cattolico ma anche di quello di qualsiasi altro credo, è certamente capace, se utilizzato all’interno di una pellicola del terrore, di toccare più nel profondo lo spettatore di tanti altri spunti orrorifici. Questo perché si tratta di credenze comuni e condivise, associate non al Male ma al Bene più assoluto, quello divino. Proprio per questo film come The Nun (che fa parte dell’Universo condiviso di The Conjuring) riescono ad essere così inquietanti, perché prendono dei simboli di purezza, di bontà e di incondizionato altruismo e li trasformano in qualcosa di oscuro, corrotto, assetato di sangue. Anche il nuovo film dello spagnolo Paco Plaza, regista conosciuto per un cult del cinema horror come REC, parte proprio da questi elementi: il regista sfrutta uno dei personaggi di un altro suo film per Netflix, il convincente Veronica, per imbastire una nuova storia, ambientata in un convento nel periodo subito successivo alla Seconda Guerra Mondiale.
Come vedremo in questa recensione di Sorella Morte, come in Veronica, Paco Plaza costruisce sapientemente la tensione, tessendo con maestria atmosfere estremamente inquietanti. Lo spettatore è fin da subito trascinato nel contesto storico in cui la storia è ambientata, in cui la macchia degli orrori della Guerra si è trasformata in un morbo quasi impossibile da sanare: tra l’ottima interpretazione della protagonista, la maestria registica di Plaza (alcune sequenze sono visivamente davvero impressionanti) ed una trama ben sviluppata, Sorella Morte è un film che resterà impresso nello spettatore. Peccato che non sia così spaventoso come inizialmente, viste le premesse da cui la storia prende il via, ci saremmo aspettati.
La trama: Il convento degli orrori
In un isolato convento arriva Sorella Narcisa, una novizia che da bambina era conosciuta in tutta la Spagna per aver assistito a delle apparizioni della Vergine e aver aiutato tantissimi fedeli. Il periodo è quello dell’immediato Dopoguerra, il conflitto bellico ha lasciato i suoi terribili segni in quello che era un tempo un convento di clausura e che oggi si è trasformato in una scuola per bambine povere, gestita sempre da suore. Alcune delle sorelle che accolgono Narcisa vivono lì fin da prima della Guerra, e ne ricordano perfettamente gli orrori.
Orrori che, come si rende subito conto Narcisa, continuano ad aleggiare come oscure presenze nei suoi silenziosi corridoi. Nella sua stanza, addirittura, gli oggetti si spostano senza ragione ed inquietanti rumori la svegliano nel cuore della notte. Le giovani studentesse della scuola, poi, parlano di una bambina che le perseguita e con cui “non si deve giocare, altrimenti si viene maledetti“. Ma chi è Sorella Socorro, di cui Narcisa ha trovato una foto nascosta in camera sua, e che cosa la lega alle misteriose entità che popolano il convento?
La memoria si fa malattia
Come anticipavamo in apertura Sorella Morte non colpisce lo spettatore per la paura che è incapace di incutergli: le sequenze spaventose ci sono, e sono anche ben costruite, ma nel complesso il film è più capace di inquietare che di far sobbalzare chi guarda sulla poltrona. Se non è lo shock a tutti i costi che cercate, però, il film di Paco Plaza vi entrerà dentro con le sue atmosfere agghiaccianti e con una trama che intriga e cattura fin da subito.
Il punto di partenza di questa storia sono gli orrori della guerra e come questi abbiano segnato tanto i personaggi quanto il mondo che li circonda: quanto è successo si è trasformato in un morbo incurabile, in una macchia che si diffonde ma non può essere cancellata. La religione, in questo caso, è raccontata non come fonte di sollievo per il dolore causato dal conflitto bellico, ma come una forza soffocante interessata solo a seppellire, a nascondere, piuttosto che a curare. Anche qui – come in The Nun, anche se si tratta di un’opera completamente diversa – viviamo il ribaltamento di ciò che è sacro in qualcosa di completamente profano, ed è da questo che si sviluppa l’orrore al centro di questa storia. La maestria registica di Plaza, come dicevamo, riassume tutti questi temi in sequenze visivamente davvero impressionanti, che mescolano gli elementi tipici dell’horror all’iconografia religiosa, dando vita ad un immaginario a suo modo unico.
Il cast: la splendida Aria Bedmar
È la Narcisa di Aria Bedmar a dare forza a questo racconto, la giovane attrice da infatti vita ad un personaggio intenso e complesso, tormentato da dubbi e insicura del cammino che ha scelto. Che cosa significa per Narcisa essere stata l’artefice di un miracolo quando era bambina, come ha cambiato questo la sua vita? Quella dei voti è davvero la sua strada? Bedamar è particolarmente convincente nella sua interpretazione della giovane novizia, che mostra tutta la sua forza in un finale inaspettato ma particolarmente incisivo.
Proprio il finale – in cui troviamo anche il diretto collegamento con l’altra pellicola di Plaza, Veronica – tira perfettamente le fila del film, sottolineando l’importanza della memoria storica e della consapevolezza dei propri errori: se si fa di tutto per dimenticare il passato, per seppellirne gli orrori, questi prima o poi faranno certamente ritorno e chiederanno un salatissimo conto da pagare.
La recensione in breve
Sorella Morte è il nuovo convincente horror di Paco Plaza, prequel del suo precedente Veronica. Non si tratta di una pellicola particolarmente spaventosa, ma la tensione è ben costruita e la maestria registica di Plaza è evidente in diverse sequenze visivamente impressionanti.
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