Il film: Super Mario Bros. – Il film (The Super Mario Bros. Movie), 2023. Regia: Aaron Horvath, Michael Jelenic. Cast: Chris Pratt, Anya Taylor-Joy, Charlie Day, Jack Black, Keegan-Michael Key, Seth Rogen, Fred Armisen, Sebastian Maniscalco, Kevin Michael Richardson, Charles Martinet.
Genere: animazione, avventura. Durata: 92 minuti. Dove l’abbiamo visto: al cinema, in anteprima stampa, in lingua originale.
Trama: I fratelli idraulici Mario e Luigi finiscono coinvolti nella guerra tra il Regno dei Funghi e l’invasore Bowser.
Tra le mosse più audaci della Illumination Entertainment, lo studio d’animazione francese che con Gru e i Minions ha rimpolpato il catalogo e il portafogli della Universal, c’è senz’altro la scelta di allearsi con la Nintendo per un nuovo adattamento cinematografico del franchise videoludico di Mario. Un franchise che, in termini audiovisivi, per anni è stato sinonimo della scarsa qualità dei film tratti dai videogiochi, a causa del lungometraggio del 1993 che fu a dir poco caotico sullo schermo e fuori da esso (stando all’autobiografia di John Leguizamo, che interpretava Luigi, lui e Bob Hoskins, che prestava il corpo a Mario, odiarono talmente tanto l’esperienza che erano soliti ubriacarsi per arrivare a fine giornata sul set). Questo nuovo tentativo, non più live-action, riesce ad avere la meglio sul suo poco illustre predecessore? La risposta nella nostra recensione di Super Mario Bros. – Il film.
La trama: sto Mario
Bowser, l’essere più cattivo e ignobile dell’universo, è riuscito a impossessarsi di un’arma potentissima che lo renderà invincibile, e con essa intende conquistare il pacifico Regno dei Funghi, sul quale regna la principessa Peach. Lei è determinata a fermarlo, anche da sola, ma per fortuna avrà qualche alleato, per quanto improbabile. Il principale fra questi è Mario, un idraulico di Brooklyn che è stato trasportato da un mondo all’altro mentre indagava su un problema legato alla sua professione. Per lui la questione è personale, poiché anche suo fratello Luigi è da qualche parte in questa dimensione sconosciuta e potenzialmente pericolosa, e gli ostacoli non saranno pochi. Tra questi anche un irascibile primate di nome Donkey Kong…
Il cast: It’s-a me, Claudio!
Chi scrive ha visto il film in lingua originale e pertanto non può commentare la qualità del doppiaggio italiano, ma è doveroso segnalare che la voce di Mario per il nostro mercato appartiene a Claudio Santamaria, mentre in inglese è un altalenante Chris Pratt, non sempre convincente quando cerca di adottare la parlata “broccolina” che non è la sua. Spettacolare, invece, un quasi irriconoscibile Jack Black nel ruolo di Bowser, e divertenti anche Anya Taylor-Joy (Peach), Keegan-Michael Key (Toad) e Seth Rogen (Donkey Kong, per il quale si parla già di spin-off). Un po’ sprecato Charlie Day nei panni di Luigi, forse il personaggio più sacrificato a livello di effettivo uso all’interno del film tra quelli principali. Infine, una piccola chicca per i fan del gioco: in inglese ci sono vari camei vocali di Charles Martinet, che solitamente doppia Mario, e tra questi c’è anche il padre del protagonista.
Gioca che ti passa
Dopo la versione del 1993, praticamente irriconoscibile rispetto alla fonte, il nuovo film ha l’obiettivo principale di trasporre fedelmente il mondo del franchise videoludico in modo da accontentare i fan storici e attirare i giocatori di domani, senza particolari fronzoli in termini di adattamento (e lì si sente la mano della Nintendo che ha fatto in modo di evitare trovate come l’improbabile Bowser umanoide con il volto di Dennis Hopper). Con fare un po’ bulimico, e non senza momenti di autoironia (il modo in cui viene contestualizzata la battuta “La principessa si trova in un altro castello” è esilarante), il lungometraggio è praticamente un concentrato dei principali ingredienti dell’universo di Mario, dalla versione primordiale di Wrecking Crew alle gare di Mario Kart passando per la figura di Donkey Kong, con un susseguirsi di dettagli, gag e missioni che con fare altalenante ma efficace trasformano il gioco in avvincente avventura per il grande schermo, con la promessa di ulteriori sviluppi in futuro (ovviamente c’è una scena post-credits).
Maledizione scongiurata?
Tra un Detective Pikachu, un Sonic e un The Last of Us, per citare solo gli esempi più recenti, sembra che il luogo comune del videogioco come fonte inevitabile di adattamenti deludenti sia ormai una cosa del passato, e anche se nel caso di Mario c’è ancora un po’ di strada da fare nello scontro fra il fan service e le esigenze del passaggio da un medium all’altro, il divertimento è sostanzialmente assicurato. Merito soprattutto di un apparato visivo che mostra la maturazione della Illumination, fin qui ammirata soprattutto per il suo gusto della gag visiva e ora alle prese con un intero universo di possibilità, dai giochi cromatici all’uso dell’acqua passando per la deformazione delle figure antropomorfe, sfruttando le molteplici potenzialità di un mondo dove i microcosmi e le peripezie hanno sempre avuto la precedenza sulla trama in senso stretto. E quando il ritmo ingrana, è davvero il caso di dire “Let’s-a go!”.
La recensione in breve
La decisione di inserire praticamente tutto il canone di Mario in un film di un'ora e mezza comporta inevitabili problemi di ritmo e di personaggi sottoutilizzati, ma l'ambizione visiva è notevole e lo spirito del gioco è rispettato con brio e simpatia.
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Voto CinemaSerieTV