Il film: That Christmas, 2024. Regia: Simon Otto. Cast: Brian Cox, Bill Nighy, Rhys Darby, Fiona Shaw, Jodie Whittaker, Katherine Parkinson. Genere: animazione, commedia. Durata: 96 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix (screener), in lingua originale.
Trama: Varie storie si intrecciano nel periodo natalizio, con risultati esilaranti e al contempo drammatici.
A chi è consigliato? Ai fan delle commedie di Richard Curtis e del Natale in salsa British.
Non pago di aver rivoluzionato la comicità inglese in televisione e al cinema, scrivendo serie come Blackadder e pellicole come Quattro matrimoni e un funerale, Richard Curtis si è dato anche alla narrativa per l’infanzia, firmando una trilogia di libri a tema natalizio. Da questi tre tomi deriva un lungometraggio d’animazione, scritto dallo stesso Curtis e prodotto dalla Locksmith Animation, che arriva direttamente su Netflix dopo che inizialmente doveva essere distribuito in sala dalla Warner Bros. che ha preferito rinunciare al progetto. È di questo film, esordio nel lungometraggio di Simon Otto, animatore svizzero che ha lavorato per anni presso la DreamWorks, che si parla nella nostra recensione di That Christmas.
Accadde a Natale

Siamo in un paesino sulla costa inglese, e Babbo Natale ha qualche difficoltà malgrado l’aiuto dell’amico umano Bill, il guardiano del faro. Ma lui non è l’unico ad aver avuto dei problemi, e la sua voce narrante accompagna le vicende di adulti e bambini locali nei giorni precedenti: difficoltà a passare le feste con parenti che potrebbero non esserci più l’anno prossimo, trasferte che non vanno a buon termine, rituali natalizi che non piacciono a tutti (con autoironica frecciatina nei confronti di Curtis poiché viene definito non proprio eccelso uno degli appuntamenti catodici fissi in Inghilterra, ossia il suo film Love Actually – L’amore davvero). Riusciranno tutti ad arrivare al giorno fatidico senza conseguenze spiacevoli permanenti?
Le voci dell’Inghilterra

Data la firma di Curtis e l’annesso umorismo britannico, è ancora più consigliata del solito la visione in lingua originale, anche solo per sentire il burbero ma amabile Brian Cox che si discosta dai suoi tipici personaggi acidi e stoici per prestare la voce a Babbo Natale e narrare l’intero lungometraggio. Bill è, ovviamente, Bill Nighy, attore-feticcio dello sceneggiatore dal 2003, e dal gruppo consolidato proviene anche il neozelandese Rhys Darby. Sul fronte femminile si distinguono soprattutto Fiona Shaw nel ruolo di un’insegnante non sempre tenerissima nei confronti degli alunni e Jodie Whittaker in quello della madre del giovane bambino protagonista di alcune delle disavventure mostrate nel corso del film.
Festa in casa Netflix

Otto, dicevamo, proviene da due decenni di attività in casa DreamWorks, dove si è fatto notare soprattutto come supervisore dell’animazione per la trilogia di Dragon Trainer, e quell’occhio di riguardo per la componente psicologica ed emotiva è rimasto in That Christmas, dove ogni inquadratura è un misto di tecnica digitale sopraffina e approccio empatico nei confronti della storia e dei personaggi, disegnati con tratti riconoscibili ma anche sufficientemente “finti” a fini umoristici (d’altronde, abbiamo a che fare con un progetto dove Babbo Natale conversa con una renna che gli risponde nella nostra lingua). E se in alcuni punti si percepisce l’inesperienza dell’opera prima (la gestione dell’apparato corale, elemento ricorrente delle sceneggiature di Curtis, non è sempre equilibrata), la gioia festiva riesce comunque ad elevare il tutto a sufficienza, forse anche per uscire dal marasma dell’algoritmo di Netflix e imporsi come nuovo appuntamento audiovisivo annuale insieme alle tradizioni consolidate, nostrane e non solo.
La recensione in breve
La fantasia di Richard Curtis si sposa abbastanza bene con la visione animata di Simon Otto, per una commedia festiva piena di gioia ed energia.
PRO
- L'animazione è sopraffina
- La scrittura di Curtis funziona anche in un contesto per famiglie
- Le voci in inglese sono magnifiche, a cominciare da Brian Cox
CONTRO
- L'elemento corale è a volte un po' squilibrato a livello di ritmo
- Voto CinemaSerieTV