Il film: The Good Nurse, 2022. Regia: Tobias Lindholm. Cast: Jessica Chastain, Eddie Redmayne, Noah Emmerich, Kim Dickens, Maria Dizzia. Genere: Drammatico, Thriller. Durata: 116 minuti. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix, in anteprima stampa.
Trama: The Good Nurse è un film basato sull’omonimo romanzo del 2013 pubblicato da Charles Graeber che racconta la storia della cattura e dell’arresto di Charles Cullen, un infermiere statunitense accusato di aver ucciso quasi quattrocento persone nel periodo dei sedici anni in cui ha prestato servizio come operatore sanitario, dal 1987 al 2003. Uno dei serial killer più prolifici della storia degli Stati Uniti.
Arriva mercoledì 26 ottobre su Netflix il nuovo film con i premi Oscar Jessica Chastain ed Eddie Redmayne, presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival e che ha ricevuto ottimi riscontri di pubblico e critica. Ispirato a un’agghiacciante storia vera, The Good Nurse è il primo lungometraggio in lingua inglese diretto dal danese Tobias Lindholm (sceneggiatore per Thomas Vinterberg di film eccezionali come Il sospetto e Un altro giro) ed è il primo prodotto di finzione a raccontare i retroscena e le vicende legate a Charles Cullen, infermiere statunitense che tra il 1988 e il 2003 si pensa abbia ucciso 29 pazienti ospedalieri confermati dalle indagini iniettandogli dosi fatali di insulina e digossina. Si pensa però che le vittime della follia di Cullen, nel corso dei sedici anni del suo lavoro nelle corsie dei nosocomi americani, siano quasi quattrocento.
Nella nostra recensione di The Good Nurse vi spiegheremo come Lindholm abbia realizzato un solido lungometraggio tra dramma ed elementi thriller strizzando l’occhio a certi meccanismi procedurali del cinema di David Fincher, senza però rinunciare a mettere in primo piano i suoi due ottimi protagonisti, Jessica Chastain e Eddie Redmayne.
La trama: tra le corsie dell’ospedale si cela un mostro
Il film si apre tra le corsie del Parkfield Memorial Hospital, struttura sanitaria statunitense dove lavora l’infermiera Amy Loughren (Jessica Chastain), madre single di due bambine e con una cardiomiopatia che le rende la vita quotidiana sempre più difficile; a darle man forte arriva un nuovo infermiere nel reparto di terapia intensiva, un uomo dolce e premuroso che però pare nascondere un passato torbido. Quando alcuni pazienti della terapia intensiva iniziano a morire in maniera sospetta e frequente, Amy percepisce che dietro a quei decessi potrebbe esserci la mano di Charles Cullen.
Il debutto in lingua inglese del regista e sceneggiatore scandinavo Tobias Lindholm è un lungometraggio realizzato con maestria e idee precise, particolarmente rispettoso della vicenda realmente accaduta e delle persone coinvolte. Freddo, dagli sgargianti toni glaciali, The Good Nurse è un vero e proprio incubo sulla corsia d’ospedale, dove si respira in ogni attimo un’atmosfera asettica e mortifera.
In compagnia del lupo
The Good Nurse è un lungometraggio dalla doppia anima: se da una parte affascina e cattura l’attenzione dello spettatore per la storia che racconta e che fa luce sui retroscena di uno dei serial killer più sinistri della storia americana, dall’altra ha un chiaro assetto da procedural movie, che segue passo passo le ricerche e le indagini della polizia locale incrociate a quelle dell’investigazione interna all’ospedale, macabro luogo di alcune delle morti sospette in terapia intensiva. Raccontare con efficacia la personalità e le motivazioni più interne di un assassino seriale non è mai facile, si cade spesso nella più pura banalizzazione dei crudeli atti, peggio ancora nella spettacolarizzazione a tutti i costi, finendo per scontentare e irritare più parti in gioco.
Il film di Lindholm, invece, gioca d’anticipo sui tempi e decide di prendere la strada forse più sicura e battuta, confezionando una pellicola dai toni thriller che enfatizza la banalità del Male in una confezione volutamente algida e destabilizzante: come è accaduto veramente a Amy Loughren, il lupo cattivo può annidarsi anche nella più innocua delle pecore; un fatto traumatico che il regista danese abbassa all’esperienza quotidiana non solo dell’infermiera protagonista, ma di tutti noi.
Un film glaciale
Un assunto glaciale che Tobias Lindholm accentua maggiormente quando gioca le sue carte migliori; difatti, è impossibile non affermare che il pur solido The Good Nurse si regga perlopiù sulle splendide interpretazioni fornite dai due attori protagonisti. Se Jessica Chastain dona alla sua Amy grinta e fragilità con una recitazione finalmente sotto le righe e naturalistica al punto giusto, è Eddie Redmayne a regalare agli spettatori i brividi che ci si aspetta dal film. Il volto e le movenze indecifrabili dell’interprete britannico sono semplicemente azzeccate nel restituire tutta l’enigmaticità e la doppiezza di Charles Cullen.
Dapprima infermiere timido, un po’ sociopatico ma dal gran cuore nei confronti di Amy e le sue due bambine, il ritratto che Redmayne fa del suo Charlie lo trasforma inaspettatamente in mostro senza pietà umana dalle motivazioni ancora oggi mai chiarificate: il Male assoluto che si nasconde in un’asettica cortina di freddezza empatica, un identikit criminale che ben si addice alle malefatte del Cullen in questione.
Un’invettiva contro il sistema ospedaliero americano
In definitiva, The Good Nurse offre allo spettatore una prospettiva inedita e stimolante della storia di come uno dei più prolifici e agghiaccianti serial killer d’America sia stato individuato e catturato dopo anni di inammissibile negligenza da parte delle strutture ospedaliere che lo avevano ospitato come dipendente; una vera e propria invettiva cinematografica contro un sistema, quello sanitario americano, colpevole di non aver mai agito prima nonostante le innumerevoli vittime di Cullen negli anni precedenti.
Una premessa programmatica che deve molto del suo linguaggio narrativo e la sua forma al cinema migliore di David Fincher, ma anche alla serialità true crime contemporanea; non è difatti un caso che Tobias Lindholm abbia svolto le mansioni di sceneggiatore e regista di un paio di episodi della serie Netflix Mindhunter, tra l’altro prodotta dallo stesso Fincher.
La recensione in breve
The Good Nurse racconta i retroscena dell'arresto di uno dei serial killer più agghiaccianti e prolifici nella storia degli Stati Uniti d'America. A mettere in scena questa storia vera, due interpreti d'eccezione: Jessica Chastain nei panni dell'infermiera Amy e Eddie Redmayne, a suo agio in quelli del glaciale e sociopatico Charles Cullen. Un film dall'atmosfera fredda e mortifera che vi farà scendere un brivido lungo la schiena.
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