Il film: The Nature of Love (Simple comme Sylvain), 2023. Regia: Monia Chokri. Cast: Magalie Lépine-Blondeau, Pierre-Yves Cardinal, Francis-William Rheaume, Monia Chokri, Steve Laplante.
Genere: commedia romantica. Durata: 111 minuti. Dove l’abbiamo visto: al Festival di Cannes, in lingua originale.
Trama: Sophia, sposata da dieci anni con Xavier, si prende una sbandata di non poco conto per Sylvain, che sta ristrutturando la casa estiva della coppia.
Già apprezzata come attrice, e notata a livello internazionale per le sue apparizioni nei film di Denys Arcand e Xavier Dolan, la canadese Monia Chokri ha esordito come regista di lungometraggi nel 2019 con La femme de mon frère, che quell’anno fu scelto per inaugurare il concorso di Un Certain Regard al Festival di Cannes. È poi passata dal Sundance con l’opera seconda Babysitter nel 2022, prima di tornare sulla Croisette, sempre in Un Certain Regard, nel 2023 con il suo terzo film da regista, febbrilmente atteso dai frequentatori abituali del festival. Un ritorno all’insegna della commedia romantica, di cui parliamo nella nostra recensione di The Nature of Love.
La trama: Ti amo, Silvano
Sophia insegna all’università ed è sposata da dieci anni con Xavier, con cui sostiene di essere felice anche se è da un po’ di tempo che la passione è sbiadita. I due hanno una casa estiva che ha bisogno di qualche riparazione, e a pensarci è un certo Sylvain. Quando Sophia fa la sua conoscenza il colpo di fulmine è praticamente immediato, e tra i due nasce un’intesa che molto rapidamente si fa fisica. Tra i punti a favore di Sylvain c’è anche il suo essere molto diverso da Sophia: lei accademica e acculturata, lui molto più “terra terra” e semplice, come recita il titolo originale del film. Ma questo classico caso di opposti che si attraggono potrà durare in eterno?
Il cast: eccellenze del Québec
Sophia è una raggiante Magalie Lépine-Blondeau, già diretta da Monia Chokri (che appare in un ruolo secondario) in due occasioni – un corto e il lungo d’esordio – e collaboratrice abituale di Xavier Dolan, inclusa una recente miniserie che lui ha realizzato per una piattaforma canadese. Dall’universo dolaniano proviene anche Pierre-Yves Cardinal, l’interprete di Sylvain, almeno per quanto concerne la fama internazionale dato che nel 2013 è stato protagonista di Tom à la ferme (e ha esordito al cinema recitando per Denis Villeneuve in Polytechnique nel 2009). Completa il triangolo il bravo Francis-William Rheaume nei panni di Xavier, con altri volti noti del teatro e del cinema quebecchese a contribuire con simpatia in ruoli minori.
Tutto un po’ troppo semplice
La regista rimane nel territorio dell’esercizio di genere di stampo comico, incentrato sui rapporti di coppia. Ma laddove i due film precedenti giocavano a loro modo con le convenzioni e le aspettative associate alle rispettive premesse, The Nature of Love, come indica anche il titolo internazionale piuttosto generico che va dritto al punto, si attiene allo stretto indispensabile e non si spinge mai oltre, attenuando la possibile e più volte suggerita riflessione più caustica sulle varie sfumature di un rapporto basato su una presunta mancanza di compatibilità. Il divario intellettuale fra i due amanti diventa anche quello fra le intenzioni del film e la sua effettiva esecuzione, che procede in modo schematico ma tutto sommato divertente affidandosi soprattutto alla grande prestanza fisica dei due protagonisti, che sfruttano alla perfezione tutte le occasioni umoristiche offerte dal lato puramente fisico della vicenda.
La recensione in breve
Il talento umoristico fisico dei due interpreti principali è il motore di un racconto comico-romantico molto schematico ma in fin dei conti simpatico e gradevole.
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Voto CinemaSerieTV