Il film: Tuo, Simon (Love, Simon), 2018. Regia: Greg Berlanti. Cast: Nick Robinson, Josh Duhamel, Jennifer Garner, Tony Hale, Katherine Langford, Alexandra Shipp, Jorge Lendeborg Jr., Keiynan Lonsdale, Logan Miller.
Genere: commedia drammatica. Durata: 110 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Disney+, in lingua originale.
Trama: Il liceale Simon Spier ha una perfetta routine quotidiana con famiglia e amici, salvo per il fatto che è gay e non l’ha ancora dichiarato a nessuno.
Se al giorno d’oggi i film dal budget medio o comunque non propriamente microscopico faticano a trovare posto nelle sale, soprattutto nel mercato statunitense che ha praticamente relegato al piccolo schermo e allo streaming tutto ciò che non è altamente spettacolare o realizzato con due lire o quasi, ha un che di ulteriormente miracoloso che nel 2018 abbia avuto diritto a una vera e propria distribuzione cinematografica il lungometraggio di cui parliamo nella nostra recensione di Tuo, Simon.
La trama: incertezze queer
Il film adatta l’omonimo romanzo sulle vicende di Simon Spier, giovane che passa le sue giornate a divertirsi con gli amici, sopravvivere al liceo e cercare di non morire d’imbarazzo durante le sue interazioni con i genitori. Una routine del tutto normale, solo che Simon è gay e non l’ha mai detto a nessuno, nemmeno alla migliore amica Leah. Un giorno, però, inizia a confidarsi con un altro studente gay del suo liceo, il quale si è anonimamente dichiarato online usando lo pseudonimo “Blue”. Firmandosi “Jacques”, Simon sfrutta questa corrispondenza per dire tutto ciò che non ha il coraggio di raccontare a parenti e amici. Ma cosa accadrebbe qualora incontrasse Blue dal vivo?
Il cast: nuove leve giovani
Simon è interpretato da Nick Robinson, il quale ha violato la sua regola di non interpretare più teenager sullo schermo (aveva già 22 anni durante le riprese) per poter partecipare a un film dal tema importante come questo. I suoi amici hanno le fattezze di Katherine Langford (protagonista delle prime stagioni di Tredici su Netflix), Alexandra Shipp, Jorge Lendeborg Jr. e Keiynan Lonsdale (all’epoca interprete di Wally West nella serie The Flash, creata e prodotta dal regista Greg Berlanti), mentre i genitori sono Josh Duhamel e Jennifer Garner. Sul versante più apertamente umoristico è da segnalare anche la presenza di Tony Hale, che appare nei panni dell’eccentrico preside del liceo.
Un progetto importante
Berlanti, apertamente gay, non si è lasciato sfuggire l’occasione di firmare un film a suo modo epocale, trattandosi della prima storia d’amore teen in ottica queer a essere prodotta e distribuita da una delle major hollywoodiane (nello specifico l’allora 20th Century Fox). Un passo importante per un’industria ancora piuttosto timida quando si tratta di affrontare argomenti che potrebbero comportare boicottaggi, soprattutto a livello internazionale (basti pensare alla Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe, i cui film sono stati vietati in alcuni paesi anche solo per scene brevissime in cui appaiono personaggi gay), e un aggiornamento non indifferente del tipo di universo in cui era solito bazzicare qualcuno come John Hughes, un universo che oggi sul grande schermo fa molta fatica a ritagliarsi i suoi spazi (non a caso, da questo film specifico è stato poi tratto uno spin-off, disponibile su Disney+ e con alcuni degli stessi attori che ritornano per i rispettivi ruoli).
Elementare ma sincero
Certo, il paragone con Hughes può apparire sacrilego ad alcuni, ed è vero che Berlanti, abituato a contesti soprattutto televisivi e quindi non esattamente dotato di una firma forte, fa il minimo indispensabile e si muove da una scena all’altra con competenza ma senza mai veramente osare, forse anche per eccessiva soggezione nei confronti dell’identità sociopolitica del progetto. Ma la mancanza di veri guizzi di creatività è compensata da un buon connubio di sincerità ed empatia, incarnato alla perfezione dal cast e soprattutto da Robinson, vulnerabile e carismatico al punto giusto al centro di un piccolo film che, a sorpresa, è diventato una sorta di grande franchise nel suo genere.
La recensione in breve
Greg Berlanti non brilla particolarmente dietro la macchina da presa, ma con Tuo, Simon regala una commedia drammatica adolescenziale in ottica gay che convince grazie alla grande sincerità che la attraversa.
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Voto CinemaSerieTV