Il film: Un anno, una notte (Un año, una noche), 2022. Regia: Isaki Lacuesta. Cast: Nahuel Pérez Biscayart, Noémie Merlant, Quim Gutiérrez, Alba Guilera, Natalia de Molina, Bruno Todeschini. Genere: drammatico. Durata: 130 minuti. Dove l’abbiamo visto: alla Berlinale, in lingua originale.
Trama: Una coppia sopravvive all’attentato del Bataclan a Parigi. Lei cerca di andare avanti e lasciarsi tutto alle spalle, mentre lui continua a pensare a quella notte che gli è quasi costata la vita.
Sono ben quattro i film che nel 2022 hanno affrontato, più o meno di petto, la tragica questione del Bataclan, entrando a far parte dei programmi di tre festival: Berlino, Cannes e Locarno (e successivamente altri eventi che non propongono esclusivamente anteprime mondiali). Nel caso della rassegna teutonica, la riflessione sull’accaduto era in concorso, e si è portato a casa il premio della giuria ecumenica, conquistata da ciò di cui andiamo a parlare in questa recensione di Un anno, una notte.
La trama: ricordi traumatici
Il film alterna due linee temporali: la notte del 13 novembre 2015, quando Ramón e Céline sono sopravvissuti all’attentato del Bataclan, e ciò che è avvenuto dopo. Entrambi si chiedono come andare avanti e passare oltre lo statuto di vittime assegnato dalla collettività francese. Due approcci diversi: lei si fionda nel lavoro e cerca effettivamente di lasciarsi alle spalle quella notte tremenda, mentre lui continua a pensarci, a rivisitarla, a rimuginare su quegli eventi. La loro relazione potrà sopravvivere a questo contrasto particolarmente marcato?
Il cast: talenti internazionali
Ramón ha il volto dell’attore argentino Nahuel Pérez Biscayart, rivelato internazionalmente nel 2010 da Au fond des bois di Benoît Jacquot e da allora attivo con ruoli in spagnolo e in francese (nella seconda categoria rientra soprattutto 120 battiti al minuto di Robin Campillo, per il quale ha vinto il César come miglior attore emergente). Céline è invece Noémie Merlant, uno dei due indimenticabili volti di Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma e ormai lanciatissima come uno dei nomi imprescindibili del cinema transalpino contemporaneo. Il resto del cast consiste di nomi notevoli dell’audiovisivo in lingua spagnola e francese, tra cui i veri coniugi Bruno Todeschini e Sophie Broustal nei panni dei genitori di Céline.
Il dolore sullo schermo
Come abbiamo detto in apertura, questo è il primo di quattro film francesi (o co-prodotti con la Francia) a tema Bataclan arrivati nel 2022. Gli altri tre sono Novembre di Cédric Jimenez, un thriller sulla caccia ai responsabili della strage, fuori concorso a Cannes; Revoir Paris di Alice Winocour, che ha un approccio simile a quello di Un anno, una notte ma evoca l’evento invece di raccontarlo direttamente, spostando l’azione all’interno di un ristorante (sempre a Cannes, ma alla Quinzaine); e Vous n’aurez pas ma haine di Kilian Riedhof (presentato in Piazza Grande a Locarno), sulla storia vera di Antoine Leiris e del toccante post su Facebook in cui si rivolse direttamente agli attentatori dicendo “Eppure non avrete il mio odio”, esorcizzando tramite i social l’uccisione della compagna. Quattro approcci che indicano come il cinema transalpino sia pronto ad affrontare uno dei grandi traumi nazionali, sulla falsariga di come a partire dal 2006 i colleghi americani abbiano trovato accettabile portare sullo schermo la distruzione del World Trade Center.
La forza del ricordo
Isaki Lacuesta si rifà alla testimonianza di Ramón González, che ha raccontato la sua esperienza al Bataclan nel libro Paz, amor y death metal, e nel portare la vicenda sullo schermo il regista punta molto sulla verosimiglianza, applicando l’approccio empatico che ha sviluppato in campo documentario per restituire la verità delle emozioni suscitate da quell’evento devastante. Ma sul lungo andare, nel senso dei 130 minuti totali di un film che a volte si perde in digressioni, quell’effetto è parzialmente diluito, nonostante le ottime prestazioni dei due attori principali che mostrano con semplice intensità due facce della stessa medaglia danneggiata da un evento indelebile.
La recensione in breve
Isaki Lacuesta porta sullo schermo il trauma del Bataclan con un dramma sincero ma a tratti squilibrato, dominato dalle intense performance dei giovani protagonisti Nahuel Pérez Biscayart e Noémie Merlant.
-
Voto CinemaSerieTV