Il film: Un fantasma in casa (We Have a Ghost), 2023. Regia: Christopher Landon. Cast: David Harbour, Jahi Winston, Tig Notaro, Jennifer Coolidge, Anthony Mackie. Genere: commedia, fantastico. Durata: 127 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix (screener), in lingua originale.
Trama: Una famiglia diventa famosa dopo aver aperto un canale YouTube dedicato a Ernest, il fantasma che si aggira per casa.
Quando non è parte del Marvel Cinematic Universe, da alcuni anni a questa parte Anthony Mackie è stato visto soprattutto in streaming, e in particolare su Netflix, tra serie (Altered Carbon, un episodio di Black Mirror) e film. Di questa seconda categoria fa parte il nuovo lungometraggio di Christopher Landon, lanciato dalla Blumhouse e da qualche anno nome di punta nell’ambito degli horror con elementi umoristici (Auguri per la tua morte e Freaky). A questo giro, la commedia ha il sopravvento sugli elementi da brivido, con risultati che sono oggetto di questa nostra recensione di Un fantasma in casa.
La trama: l’inquilino etereo
Il giovane Kevin fa parte di una famiglia che si è appena trasferita in una casa nuova. La madre, curiosa per quanto riguarda il prezzo non particolarmente elevato, si interroga sulla possibilità che qualcuno sia morto lì dentro, idea che l’agente immobiliare rigetta con una nervosa e poco convincente risatina. Ma un giorno Kevin scopre che c’è effettivamente scappato il morto tra quelle mura: c’è un fantasma di nome Ernest (o almeno così dice la sua maglietta), che non è in grado di comunicare ma può occasionalmente entrare in contatto fisico con i vivi. Dopo averlo presentato al resto della famiglia, il ragazzo dà il via a un canale YouTube dedicato al bislacco coinquilino, e questo diventa rapidamente un grande successo quando il pubblico si rende conto che Ernest non è un effetto speciale. Questo attira l’attenzione della CIA, convinta che il fantasma possa essere un serio pericolo.
Il cast: vivi e morti
Ernest ha il volto di David Harbour, il cui carisma è l’arma giusta per rendere interessante un personaggio fisicamente incapace di esprimersi a parole, e l’attore ha un affiatamento convincente con il giovane Jahi Winston, già visto in altri ambiti su Netflix (la serie Everything Sucks!). Altrettanto simpatico è Anthony Mackie nei panni del padre di Kevin, così come Jennifer Coolidge nel ruolo di una medium. E poi c’è Tig Notaro, nota comica statunitense che da alcuni anni si è data alla recitazione in progetti che non richiedono per forza che lei si serva della sua personalità umoristica e qui interpreta un’esperta di truffe paranormali che collabora con la CIA in caso dovesse saltare fuori un fantasma genuino.
Ridere e morire su Netflix
Christopher Landon si è imposto soprattutto in ambito horror, prima con alcuni episodi del franchise di Paranormal Activity e poi, con l’aggiunta di elementi comici, tramite il dittico di Auguri per la tua morte (con un terzo capitolo in lavorazione) e Freaky, dove Vince Vaughn è un serial killer che finisce nel corpo di una liceale (e viceversa). Qui, adattando un racconto di Geoff Manaugh, rinuncia al brivido per concentrarsi unicamente sulla risata, con qualche elemento malinconico associato al mistero dell’identità di Ernest.
Una strategia che funziona solo a intermittenza, per l’esattezza quando Landon satirizza il mondo del culto delle celebrità online (le persone che vogliono sposare Ernest e in qualche modo portarselo a letto anche se lui è incorporeo sono verosimili in maniera quasi inquietante) e punta completamente sull’ironia, salvo poi accantonarla quando per allungare il brodo le cose si fanno più serie con tempi più morti del protagonista (parte di questo tono fa parte del testo originale, ma con dettagli aggiuntivi per questioni di durata del film).
Ironia della sorte, per un’opera che cerca almeno in parte di prendere in giro quel mondo, è tutto fin troppo algoritmico, da fondo di magazzino per quanto concerne il labirinto delle raccomandazioni di Netflix. Tra i più desolanti esempi del luogo comune sulla qualità media degli Original della piattaforma.
La recensione in breve
Christopher Landon abbandona l'horror per puntare principalmente sulla commedia, ma le aggiunte per allungare l'adattamento di un racconto breve smorzano l'impatto satirico della premessa.
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