Il film: Un matrimonio mostruoso, 2023. Regia: Volfango De Biasi. Cast: Massimo Ghini Paola Minaccioni, Ilaria Spada, Ricky Memphis, Cristiano Caccamo, Emanuela Rei, Maurizio Mattioli,Elisa Di Eusanio Claudio Greg Gregori, Paolo Calabresi, Sara Ciocca, Vincenzo Sebastiani, Irene Girotti, Mattia Lucentini. Genere: Commedia. Durata: 101 minuti. Dove l’abbiamo visto: Anteprima stampa.
Trama: Si sa che la famiglia non è mai un’oasi di pace e serenità. Soprattutto se si tratta di un nucleo allargato e piuttosto eterogeno come quello della famiglia Cornicioni. Arricchiti con mezzi poco leciti e dotati di un’innata volgarità nei comportamenti, da poco tempo hanno unito il proprio destino a quello di una coppia davvero particolare. Si tratta di Vladimiro e sua moglie Brunilde. I due sono i consuoceri della bella Stella e del marito Nando. Al loro attivo hanno ricchezze, possedimenti ed una mostruosa longevità.
Vladimiro, infatti, è un vampiro immortale sposato da qualche secolo con una strega capace d’incendiare qualsiasi cosa ad ogni minima variazione d’umore. Tra le due famiglie i rapporti si complicano quando Nando decide di scappare in un’isola fiscale a causa di problemi economici. A questo punto a Stella non rimane che cercare un’altra compagnia facoltosa e, soprattutto, danarosa. Per questo motivo, dunque, il suo sguardo cade sul consuocero Vladimiro. Come reagirà, però, Brunilde, alle prese anche con la sua stregopausa?
Dopo Una famiglia mostruosa Volfango De Biasi tenta il sequel riproponendo, quasi integralmente, la squadra iniziale. Dal punto di vista del cast, infatti, Un matrimonio mostruoso presenta il medesimo team, fatta eccezione per Lucia Ocone che, in questo caso, viene sostituita da Paola Minaccioni nel ruolo della gelosa Brunilde. Per quanto riguarda il gruppo di sceneggiatori, invece, Michela Andreozzi affianca Filippo Bologna e Alessandro Bencivenni, prendendo il posto che è stato di Tiziana Martini.
Piccoli cambiamenti, dunque, che non vanno ad incidere minimamente sulla natura generale del progetto. Il film, infatti, continua a cavalcare il mood di un racconto in stile vanziniano. Questa volta, però, elemento d’ispirazione non è la commedia Ti presento i miei, piuttosto altri esempi dalla tematica mostruosa come La famiglia Addams e l’inarrivabile Frankenstein Junior. Due pellicole che vengono chiaramente citate all’interno del film ma che, com’è possibile vedere nella recensione di Un matrimonio mostruoso, non hanno lasciato traccia all’interno di un racconto obiettivamente prevedibile.
Trama: Parenti mostruosi e serpenti
Luna e Adalberto sono ormai sposati anche se il loro matrimonio non sembra attraversare acque tranquille. E come potrebbe visto che una ragazza “umana” ha deciso di passare il resto della sua vita niente meno che con un licantropo? In questo senso la quotidianità di Luna sembra essersi trasformata in una pessima versione di Twilight con alcuni innesti alla Harry Potter. Ciò che la infastidisce realmente, però, sono le molte notti che Adalberto trascorre fuori casa per dare voce alla sua natura “selvaggia”. Unico aspetto positivo riguarda le loro famiglie.
I diversi nuclei, infatti, non hanno avuto troppe occasioni per incontrarsi dopo il matrimonio. Una sana distanza che, però, sta per essere colmata da un evento imprevedibile. O, per essere più precisi, dalle intenzioni poco ortodosse della bella Stella. La madre di Luna si trova all’improvviso da sola dopo la fuga del marito Nando in un paradiso fiscale.
Come far fronte alla situazione e, soprattutto, alla necessità di mantenere inalterato il suo stile di vita? La risposta giusta è nella ricerca di un altro partito dalle importanti risorse economiche. Per questo motivo, forte della sua avvenenza e di una certa aggressività senza scrupoli, Stella decide di sedurre niente meno che il consuocero Valdimiro. Un vampiro praticamente immortale che, nel corso dei secoli è riuscito ad acquisire e mantenere diversi possedimenti con tanto di castelli sparsi per l’Europa.
Inutile dire che il progetto di seduzione deve affrontare un ostacolo non da poco. Si tratta di Brunilde. Gelosa come una novella Morticia, non è assolutamente disposta a veder fallire un matrimonio ormai ultracentenario. A complicare ancora di più il panorama famigliare, poi, subentrano anche le vicende dei membri più giovani di questo variegato nucleo che, ad essere onesti, rappresentano la linea narrativa più interessante.
Una storia con troppi riferimenti disattesi
Quando più o meno un anno fa Volfango De Biasi ha presentato il suo Una famiglia mostruosa era chiaro che, come punti di riferimento, avesse preso le atmosfere assolutamente leggere e un po’ caustiche delle commedie alla Vanzina. Per quanto riguarda la struttura narrativa, invece, ha attinto a piene mani dal successo tutto americano di Ti presento i miei.
Un’ispirazione assolutamente chiara nonostante la decisione di caratterizzare il tutto con un tocco d’improbabile fantasia. D’altronde imparentarsi con un vampiro ed una strega non è certo un evento che capita ogni giorno. Inutile dire che, fatta eccezione per alcune singole interpretazioni, come quella di Massimo Ghini e Ilaria Spada, l’incontro tra le diverse tipologie di comicità non ha portato a nessun risultato di particolare rilievo.
Nonostante questo, per Un matrimonio mostruoso il team di sceneggiatori ha deciso di seguire la strada narrativa già tracciata cambiando, però, i punti d’ispirazione. A guidarli nella costruzione dell’atmosfera e dalla vicenda stessa, infatti, sono due grandi titoli della storia del cinema strettamente legati al tema della “mostruosità”. Il riferimento è a La famiglia Addams e a Frankenstein Junior. Per quanto riguarda la pellicola diretta da Barry Sonnenfeld, trova dei riferimenti piuttosto chiari nel rapporto passionale e burrascoso tra Valdimiro e Brunilde. I due personaggi, infatti, provano a riportare sullo schermo i segreti del matrimonio tra Gomez e Morticia senza, però, riuscire a sfiorare le note d’ironia alla base della coppia.
Anche se, ancora una volta, Massimo Ghini, nella sua interpretazione del vampiro gentiluomo e un un po’ “gigione”, riesce a brillare come singolo. Sorte migliore non è riservata nemmeno a Frankenstein Junior che, dotato di un’ironia d’avanguardia, rappresenta un modello veramente troppo alto per essere destrutturato e, in qualche modo, riproposto. Senza parlare, poi, di quell’ironia così personale e peculiare di Mel Brooks, impossibile da tradurre e ricostruire.
Una scrittura vintage
Se c’è un elemento che incide in modo evidente sull’andamento di questo racconto è, senza dubbio, una sceneggiatura che vive di atmosfere assolutamente retrò o vintage. Ad essere riportato in “auge” è l’umorismo alla Vanzina in perfetto stile anni ottanta e novanta. Una scelta più o meno volontaria che, non interpretando quel particolare stile e momento storico in modo nuovo, consegna una sceneggiatura troppo scontata e priva di brio.
Si tratta, dunque, di una grande occasione persa, soprattutto considerando le prove attoriali singole di rilievo che è possibile estrapolare da un insieme poco notevole. Accanto a quella di Ilaria Spada e Massimo Ghini, cui è già stato fatto riferimento, è giusto evidenziare anche gli incredibili tempi comici della “strana coppia” composta da Maurizio Mattioli e Paolo Calabresi. A questi, poi, si aggiunge la compagine più giovane del cast con in testa Sara Ciocca. La giovane attrice, infatti, “dirige” il gruppo di tre cugini che, con un brio ed una freschezza tutta nuova, rappresentano una vera e propria boccata d’aria all’interno di un’atmosfera onestamente stantia. Peccato averla rilegata sullo sfondo di un racconto onestamente ascoltato fin troppe volte.
La recensione in breve
Volfango De Biasi prova nuovamente a portare sullo schermo la commedia "mostruosa" affidandosi ad uno schema narrativo talmente classico da non concedere nessun tipo di sorpresa o innovazione. Nonostante questa mancanza di originalità e l'incapacità di trarre ispirazione da alcuno titoli storici della cinematografia, il film riesce a consegnare alcuni momenti di brio grazie alle interpretazioni centrare e dai perfetti tempi comici di Massimo Ghini, Ilaria Spada, Maurizio Mattioli, Paolo Calabresi e la giovane Sara Ciocca.
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Voto CinemaSerieTV