Il film: Una poltrona per due (Trading Places), 1983. Regia: John Landis. Cast: Eddie Murphy, Dan Aykroyd, Jamie Lee Curtis, Ralph Bellamy, Don Ameche, Denholm Elliott, Paul Gleason, Frank Oz.
Genere: commedia. Durata: 116 minuti. Dove l’abbiamo visto: in DVD, in lingua originale.
Trama: Gli avidi fratelli Duke fanno un esperimento sociale, coinvolgendo un senzatetto e un loro facoltoso dipendente.
Correva l’anno 1983, e la Paramount sfornava uno dei suoi più grandi successi, a cui il pubblico italiano è particolarmente affezionato in periodo festivo. Dal 1997, infatti, Italia 1 lo trasmette ogni anno, sempre lo stesso giorno, la Vigilia di Natale. È il film di cui parliamo nella nostra recensione di Una poltrona per due.
La trama: accadde nel distretto finanziario
Randolph e Mortimer Duke, due dei pesi massimi dell’ambiente finanziario di Filadelfia, non si trovano d’accordo sul dibattito che in inglese è noto come nature versus nurture: il nostro destino è prestabilito alla nascita, o può essere modificato da circostanze esterne? I due fratelli decidono di scommettere sulla questione, e identificano le due cavie perfette: il loro facoltoso dipendente Louis Winthorpe III, fidanzato con la loro nipote, e Billy Ray Valentine, un truffatore senzatetto. Winthorpe viene accusato di vari crimini, e quindi licenziato e cacciato di casa; Valentine, invece, diventa il nuovo pupillo dei Duke, con una vita di lusso che mai si sarebbe aspettato. Ma prima o poi la verità verrà a galla, e allora sarà divertente vedere la reazione del duo all’inganno ordito dai Duke.
Il cast: il ricco, il povero e il maggiordomo
I due che si scambiano inavvertitamente il rango sociale sono Dan Aykroyd, alla seconda collaborazione con il regista John Landis, e un giovanissimo Eddie Murphy, allora ventiduenne e al secondo lungometraggio, mentre i Duke sono due veterani della Hollywood classica, Ralph Bellamy e Don Ameche (quest’ultimo assente dal grande schermo dal 1970 all’epoca delle riprese). Jamie Lee Curtis, in cerca di ruoli diversi da quelli da scream queen, è Ophelia, la prostituta che diventa inattesa alleata di Winthorpe, e Denholm Elliott, noto al pubblico internazionale per la sua performance ne I predatori dell’arca perduta, è il maggiordomo che si prende cura prima di Winthorpe e poi di Valentine. Paul Gleason interpreta Clarence Beeks, l’uomo assunto dai Duke per incastrare Winthorpe. Appaiono anche, in ruoli minori, attori come Frank Oz (praticamente nella stessa parte che aveva in The Blues Brothers), Jim Belushi e Al Franken.
Una farsa dietro le quinte
Una poltrona per due (in originale Trading Places) è noto anche per le varie surreali, talvolta farsesche, componenti della sua realizzazione: inizialmente concepito per il duo comico composto da Gene Wilder e Richard Pryor, dovette essere reinventato quando il secondo rifiutò di partecipare. La Paramount decise di puntare su Murphy, grazie a proiezioni test positive di 48 ore, ma alcuni dettagli della precedente incarnazione del progetto rimangono (l’attore, classe 1961, è palesemente troppo giovane per risultare credibile come veterano del Vietnam, inganno ordito da Valentine nella sua prima scena). Scartato anche Wilder, lo studio osteggiò la scelta di Dan Aykroyd, ritenuto poco appetibile senza l’amico John Belushi, morto da poco. La major si oppose anche al casting di Don Ameche (inattivo da così tanti anni che inizialmente Landis lo diede per morto), al punto da diminuire il budget per ripicca.
La nascita di un genio comico
Come abbiamo menzionato nel paragrafo precedente, Eddie Murphy fu scelto principalmente perché la Paramount era soddisfatta della sua performance in 48 ore, ben accolta dal pubblico delle proiezioni test, e con il ruolo di Billy Ray Valentine assistiamo alla vera nascita di un campione mondiale della comicità sul grande schermo (supportato, nel doppiaggio italiano, da un grandissimo Tonino Accolla). La mimica facciale, i gesti, la minima parola sono sufficienti per capire come Murphy fosse riuscito a entrare nel cast di Saturday Night Live a soli 19 anni (e nel 1982, causa forfait dell’amico Nick Nolte per motivi di salute, si ritrovò a condurre l’episodio di Natale mentre era ancora membro fisso della squadra, e per l’occasione ironizzò sulla cosa dicendo che il programma era diventato l’Eddie Murphy Show). Con ammirevole destrezza ruba la scena a quasi tutti, con la notevole eccezione di Jamie Lee Curtis che con il ruolo di Ophelia – e un meraviglioso “accento svedese” in una delle scene più memorabili del film – è riuscita a ritagliarsi un discreto percorso come interprete comica e non solo come volto del cinema horror.
Ricchi e poveri
Ancora oggi, complice il palinsesto natalizio di Italia 1, il film conserva la sua freschezza per come aggiorna la formula della screwball comedy, mettendo alla berlina una fetta della società americana che rimane oggetto di satira quasi quattro decenni dopo la realizzazione del lungometraggio. Una satira feroce, caustica (la scena con il gorilla rimane impagabile) e al contempo molto precisa (la trama del film è stata citata come argomento a favore di una legge della borsa americana che vieta tattiche simili a quelle viste nelle scene ambientate a Wall Street, legge poi approvata e nota come la regola di Eddie Murphy), ma anche il veicolo perfetto per ricordare al pubblico l’importanza dello spirito natalizio tramite un improbabile gruppo di amici che scopre cosa significhi aiutarsi a vicenda ed essere buoni. E con quella, a tratti inaspettata, sincerità di fondo è un buon modo per augurare agli spettatori un felice Natale. E, ovviamente, belo ano a tutti!
La recensione in breve
A quasi quarant'anni dall'uscita, la commedia festiva di John Landis, con Dan Aykroyd e Eddie Murphy in stato di grazia, si conferma una spassosissima satira che mette alla berlina con precisione l'avidità di una parte della società americana.
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Voto CinemaSerieTV