Il film: You People, 2022. Regia: Kenya Barris. Cast: Eddie Murphy, Jonah Hill, Lauren London, Julia Louis-Dreyfus, David Duchovny, Nia Long, Sam Jay, Rhea Perlman, Mike Epps, Elliott Gould, Matt Walsh.
Genere: commedia. Durata: 118 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix (screener), in lingua originale.
Trama: L’ebreo Ezra Cohen si innamora dell’afroamericana Amira Mohammed, e la cosa crea problemi con il padre di lei, molto diffidente nei confronti dei bianchi.
Correva l’anno 2020, e lo sceneggiatore e produttore afroamericano Kenya Barris, creatore di Black-ish, esordiva come attore nella sitcom Black AF, creata per Netflix. Un’esperienza non del tutto felice, poiché dopo aver rinnovato la serie per una seconda stagione la piattaforma decise di tornare sui suoi passi e cancellare lo show, attirando aspre critiche da parte di Barris, il quale sosteneva di non aver avuto la libertà auspicata per esplorare tutti i temi che voleva. Eccolo, però, di nuovo su Netflix, questa volta con il suo esordio registico, affidato a due grandi talenti comici. Di questa opera prima parliamo nella nostra recensione di You People, titolo con evidenti connotazioni dissacranti poiché si tratta di un’espressione spesso usata con intento denigratorio nei confronti delle persone di colore.
La trama: non sposare mia figlia!
Ezra Cohen vive a Los Angeles e, quando non interagisce con la comunità ebraica in occasione di riunioni di famiglia e altro, conduce un podcast con l’amica Mo. Un giorno, tramite un curioso scambio di persona, fa la conoscenza di Amira Mohammed, e dopo un primo incontro un po’ teso i due cominciano a diventare amici, e poi si innamorano e decidono di convolare a nozze. Un esito che crea problemi su due fronti: da un lato, i genitori di Ezra, soprattutto la madre, combinano una gaffe dietro l’altra nel maldestro tentativo di dimostrare interesse nei confronti della cultura da cui proviene Amira; e poi c’è il padre di lei, Akbar, già di suo poco tollerante nei confronti delle nuove generazioni afroamericane (in particolare i giovani con la carnagione più chiara rispetto alla sua), e subito pronto a pensare il peggio quando viene a sapere che la figlia vorrebbe sposare un ragazzo bianco.
Il cast: generazioni comiche a confronto
Barris ha firmato la sceneggiatura insieme a Jonah Hill, che apporta il suo stile un po’ nevrotico alla caratterizzazione di Ezra, al quale si contrappone un Eddie Murphy insolitamente serio, completamente spogliato delle maschere comiche che lo hanno reso celebre (anche nel recente sequel Il principe cerca figlio, scritto proprio da Barris). Julia Louis-Dreyfus ha invece il compito di interpretare l’involontariamente imbarazzante madre di Ezra, una parte sostanzialmente cucita su misura per lei, e al suo fianco nei panni del padre c’è un insolitamente svogliato David Duchovny. La parte di Amira è un passo avanti di un certo peso per la giovane attrice Lauren London, precedentemente vista su Prime Video in Senza rimorso, dove era la moglie del futuro John Clark.
Conflitto artefatto
Al netto del grande successo di pubblico (Black-ish è un vero e proprio franchise per la divisione televisiva della Disney, con uno spin-off attualmente in corso e un altro andato in onda per due stagioni), Kenya Barris ha attirato un’abbondante dose di critiche, spesso da parte della stampa afroamericana, per il suo approccio talmente poco sottile che diventa difficile empatizzare con i personaggi nonostante i messaggi delle sue produzioni siano molto condivisibili. Questo film ne è forse l’esempio più lampante, con una scrittura e una regia che trasformano tutto in estenuante caricatura, dove i luoghi comuni si susseguono senza sosta e senza mai veramente dare agli attori un appiglio umano. Una tattica che penalizza soprattutto Eddie Murphy, mortificato da un ruolo eccessivamente misurato che non gli consente di sfogare la propria creatività e che incarna alla perfezione il paradosso di un film che è un urlo polemico ma in realtà privo di energia.
La recensione in breve
Kenya Barris rimane fedele a sé stesso, e con il suo debutto alla regia affronta argomenti interessanti con una mano troppo pesante, che soffoca ogni genuino intento satirico e le interpretazioni degli attori.
- Voto CinemaSerieTV