Scream VI è appena arrivato al cinema (è in sala dal 9 marzo), e fa già discutere. C’è chi ha apprezzato il film per come ha saputo rinnovare la saga, e chi, ovviamente, rimpiange i primi Scream, quelli firmati da Wes Craven. La nuova storia, ambientata a New York, secondo noi funziona, e mantiene le caratteristiche degli Scream che abbiamo visto finora. C’è suspense, paura, sangue. Ci sono i giochi metanarrativi sul cinema e sul cinema horror. Ci sono due nuove “scream queen”, che non hanno niente da invidiare alle protagoniste dei film originali, Jenna Ortega e Melissa Barrera, alia Tara e Samantha “Sam” Carpenter. Ma come va a finire Scream 6? Se volete saperlo, ecco la nostra spiegazione del finale di Scream VI, che, ovviamente, contiene spoiler. Da leggere dopo aver visto il film, se vi va.
Chi è Ghostface? Chi è l’assassino?
Tara e Sam Carpenter sono arrivate nel cinema abbandonato di New York che è diventato una sorta di mausoleo, di museo pieno di cimeli, raccolti da qualcuno che è un vero e proprio appassionato della saga. Qui le due ragazze, insieme all’agente FBI Kirby Reed (Hayden Panettiere), si trovano faccia a faccia con l’assassino, con Ghostface, e scoprono chi è. Attenzione, chi segue la saga sin dal primo Scream di Wes Craven del 1986 sa che non è detto che ci sia un solo Ghostface. Anzi, sa che spesso operano in coppia. Così, stavolta gli assassini sono tre, e tutti in famiglia. Il deus ex machina è Wayne Bailey il padre di Richie, il fidanzato di Samantha che diventava il killer, e perdeva la vita, nel quinto Scream.
Accanto a lui ci sono Quinn (Liana Liberato) e Ethan (Jack Champion), i suoi figli, la sorella e il fratello di Richie. Quinn aveva organizzato deliberatamente di diventare la coinquilina di Tara, e anche di inscenare il suo omicidio a mano di Ghostface, in modo di non essere tra i sospettati. Ethan, a dire il vero, sempre piuttosto avulso tra i ragazzi della compagnia di Tara, era stato sospettato da subito: la sagace Mindy (Jasmin Savoy Brown) già lo chiamava Ghostface. Ethan, quindi, era così tanto additato come colpevole da non essere sospettato. Quinn non era sospettata perché… morta. E Wayne, loro padre, era insospettabile: perché è un poliziotto, e in più lo avevamo visto distrutto per la morte della figlia. E poi aveva quel volto rassicurante che hanno i personaggi di Dermot Mulroney, che, anche a 60 anni, continua ad avere la faccia del bravo ragazzo.
Qual è il movente dell’assassino?
Il movente è evidente: è quello di vendicare il figlio e punire chi, secondo loro, è l’assassina di Richie, suo figlio, Cioè Sam. Il papà, come tutta la famiglia, era legatissimo a Richie e anche ai suoi film preferiti, quelli della saga di Stab, che, sappiamo, è la trasposizione su film di quello che accade nelle storie di Scream. “Personalmente li trovo un po’ tetri, ma piacevano tanto a lui” dice il padre su quei film. Il collezionista appassionato, che ha riunito tutti i cimeli della storia in un vecchio cinema abbandonato, allora, era proprio Richie. E Wayne e i suoi figli uccidono in suo nome, e in sua memoria.
Chi sconfigge Ghostface?
E così, in Scream VI, il cerchio si chiude. Sì, perché Tara e Sam, le due sorelle che sono l’obiettivo del killer, che devono difendersi dalle sue pugnalate, a sua volta diventano pugnalatrici. Arrivate a sfidare il killer in una posizione di forza finiscono per colpirlo con il coltello, per colpirlo con foga. Il punto è che, come aveva raccontato Sam allo psicologo all’inizio del film, già in occasione del momento in cui (nel film precedente, il quinto della saga, intitolato semplicemente Scream) a Sam questa cosa era piaciuta. E allora Sam è davvero come il padre, come Billy Loomis, l’assassino del primo Scream? È davvero un’assassina?
O muori da eroe, o vivi così a lungo da diventare il cattivo
Gran parte del film, da quando Sam fa quella confessione al suo psicologo, gioca proprio su questo: il nuovo assassino, nelle sue telefonate, dice che lei è proprio come il padre, è un’assassina. Una serie di post sui social network (ma, vedremo, anche questi sono stati pilotati ad arte) convince l’opinione pubblica che, nel caso dei fatti di Woodsboro del quinto Scream, la cattiva sia stata proprio Sam. È quel meccanismo che si instaura spesso e che ci raccontava benissimo Il Cavaliere Oscuro. “O muori da eroe, o vivi così a lungo da diventare il cattivo”. E così, mentre nel finale che segue il sottofinale che vi abbiamo raccontato sopra scopriamo che i favolosi 4 (cioè Tara, Sam, Mindy e Mason, i 4 amici che hanno giurato di sopravvivere e dar filo da torcere a Ghostface) sono rimasti tutti in vita, mentre tutto ci sembra tranquillo, accade qualcosa.
La maschera di Ghostface e il Lato Oscuro di Sam
È solo un attimo, certo. Ma Sam ha portato con sé la maschera di Ghostface, dopo averlo ucciso. La tiene tra le sue mani, la tocca, la guarda. Sembra che per lei sia qualcosa di familiare. La sua faccia assume per un attimo uno sguardo torvo. E sembra che in lei stiano per tornare strane idee, fantasmi del passato, l’eredità del padre, Billy Loomis, il primo assassino. Ma è solo un attimo. La sorella Tara la chiama, e la distrae. In qualche modo la risveglia dai brutti pensieri. Ma il dubbio ormai è instillato. E, se mai ci sarà uno Scream 7, potrebbe vertere proprio sul passaggio di Sam al Lato Oscuro.