Il film Shining non è tratto da una storia vera, perché il regista Stanley Kubrick si è ispirato all’omonimo romanzo di Stephen King. A sua volta, per l’ambientazione del suo libro, lo scrittore si è ispirato ad un albergo che esiste davvero, lo Stanley Hotel, che si trova in Colorado ed è famoso anche per le numerose apparizioni di fantasmi e l’intensa attività soprannaturale. Negli anni ’70 King e sua moglie ebbero modo di soggiornare nello storico hotel situato ad Estes Park, e in uno scenario così suggestivo, ebbe l’ispirazione per una delle sue storie più spaventose (al contrario di quanto accade al protagonista della storia, Jack Torrance)
La storia di Shining infatti, presenta più di un’analogia con il vissuto personale di King e la sua esperienza allo Stanley. Innanzitutto, il protagonista è uno scrittore con problemi di alcolismo, proprio come lo è stato Stephen King. L’Overlook Hotel di Shining si trova in Colorado, proprio come lo Stanley Hotel ed entrambi gli alberghi inoltre, hanno fama di essere edifici infestati da presenze soprannaturali. Gli episodi che si raccontano sullo Stanley sono tanti, ma si parla soprattutto di rumori e musica che arrivano dalla sala da ballo, anche se non c’è nessuno, e della stanza 217, quella in cui lo scrittore soggiornò per una notte insieme a sua moglie Tabitha. A onor del vero, si è parlato anche spesso di fantasmi che fanno sparire oggetti preziosi e articoli da viaggio, ma su questo non ci sentiamo di garantire che si tratti di fenomeni soprannaturali, quanto di ben altri “giochi di prestigio”.
Anche le origini dello Stanley sono interessanti: la struttura, inaugurata nel 1909, fu concepita da Freelan Oscar Stanley come resort nel quale i malati di tubercolosi potessero proseguire le cure, rinfrancati dall’aria fresca ma asciutta del Colorado. Se molti ospiti ne trassero giovamento, altri invece, debiitati dalla malattia, non fecero mai check out.
Quando il romanzo uscì nelle librerie nel 1977, King si premurò di dire che “il Colorado vanta alberghi bellissimi, ma quello descritto in Shining esiste solo nella fantasia dell’autore”, salvo poi cambiare idea e raccontare di aver soggiornato allo Stanley proprio alla vigilia della chiusura, per la stagione invernale. Lo scrittore raccontò che lui e sua moglie erano gli unici ospiti presenti nella struttura e che cenarono in una sala completamente vuota, con le sedie poggiate sui tavoli e la musica in filodiffusione che riechaggiava e rendeva l’atmosfera ancora più surreale. Lo scrittore aggiunse poi di aver preso qualcosa al bar e di essere stato servito da un barista di nome Grady, proprio come viene raccontato nella storia. Questo ed altri elementi, tra cui uno strano sogno su suo figlio che girava per i corridoi dell’albergo, inseguito da una serpeggiante manichetta anticendio (!) gli suggerirono la trama di Shining.
Il film invece, ha un’ambientazione molto diversa da quella che ispirò King. Nella finzione Shining è ambientato all’Overlook Hotel, sulle montagne del Colorado, ma nella realtà l’hotel fu ricostruito in studio, in Gran Bretagna, e gli interni che vediamo nel film sono a loro volta ispirati a quelli dello Ahwahnee Hotel che si trova nel parco nazionale di Yosemite, in California. Lo Stanley, cassato da Kubrick, verrà scelto come location effettiva della miniserie Shining, uscita qualche anno dopo. Negli anni, lo storico hotel del Colorado è stato scelto come location per altri film (tra cui Scemo e più scemo) e ha aperto le porte a numerose troupe televisive e ghost hunters del piccolo schermo.
La trama di Shining, che ad oggi è uno dei migliori film horror degli anni ’80, vede protagonista uno scrittore, Jack Torrance (Jack Nicholson), che insieme a sua moglie Wendy (Shelley Duvall) e a suo figlio Danny si trasferiscono all’Overlook Hotel, sulle montagne del Colorado, dove Jack ha accettato un incarico come custode, per la stagione invernale. Mentre la neve stringe l’Overlook in un gelido abbraccio, Jack inizia a manifestare comportamente sempre più inquietanti. Il ticchettio dei tasti della sua macchina da scrivere riempie il silenzio delle enormi sale dell’albergo, ma Jack non riesce a trovare ispirazione per la sua storia, e lentamente si trasformerà in un uomo violento e instabile. Sua moglie si ritroverà a temere per la sua vita e quella del piccolo Danny. A sua volta, il figlio dei Torrance, dotato di poteri soprannaturali, ha spaventose visioni delle presenze che abitano l’albergo e di ciò che è accaduto tra le sue mura. Il bambino parla con Tony, una presenza invisibile che cerca di metterlo in guardia da ciò che sta per accadere.