Gli anni ’80 saranno ricordati anche per essere stati un decennio da brivido, dieci anni in cui il genere horror ha portato al cinema capolavori come Shining, ma anche le saghe horror più redditizie e amate, come quella di Nightmare o Venerdì 13. Allo stesso modo è stato un decennio in cui i registi più quotati del cinema fantastico, da Carpenter a Cronenberg, hanno avuto modo di esprimersi e regalarci cult memorabili. In Italia Dario Argento si è affermato come il Re dell’horror e ha conquistato anche gli altri paesi. Di seguito rispolveriamo i 32 migliori film horror anni ’80, tra storie da incubo, serial killer, vampiri, fantasmi, tantissimo splatter, ma anche tanta sensualità e tensione.
1. Shining (1980)

Definire Shining uno dei migliori horror degli anni ’80 è riduttivo. Diretto da Stanley Kubrick e uscito nel 1980, è uno dei migliori film tratti da un romanzo di Stephen King (anche se lo scrittore la pensa diversamente) ed è semplicemente un capolavoro, uno dei più grandi film della storia del cinema.
Il significato del titolo di Shining si riferisce alla “luccicanza”, ovvero la particolare sensibilità medianica di cui è dotato il piccolo protagonista, Danny Torrance (Danny Lloyd). Il bambino si trova in un albergo situato sulle montagne innevate del Colorado, l’Overlook Hotel, dove suo padre Jack (Jack Nicholson) ha accettato un incarico di custode per la stagione invernale. L’albergo è chiuso al pubblico e Torrance, che è un insegnante e scrittore, spera di proseguire la stesura del suo romanzo. Mentre le dita battono sulla tastiera, nel silenzio ovattato dell’hotel, Jack inizia a perdere la testa e diventa sempre più violento, al punto da rappresentare una minaccia per sua moglie Wendy (Shelley Duvall) e suo figlio.
Allo stesso tempo, i corridoi dell’Overlook sono un labirinto di apparizioni terrificanti e allucinazioni. Danny vede e sente voci e persone che non dovrebbero esserci. L’albergo, ricco di storia, è affollato di fantasmi, di personaggi di altre epoche che appaiono dal nulla, e le sue pareti sono impregnate di morte.
Shining è un film che, in termini di iconicità e impatto culturale, può competere solo con L’Esorcista di Friedkin e pochissime altre pellicole. Una storia di fantasmi perfetta per una serata sotto le coperte e al tempo stesso un capolavoro della settima arte. Al link che segue trovate la nostra spiegazione del finale di Shining.
2. Nightmare – Dal profondo della notte (1984)

Nightmare – Dal profondo della notte è un film che ha caratterizzato l’horror degli anni ’80, contribuendo al successo commerciale delle saghe e dei personaggi come Freddy Krueger, il serial killer dei sogni con il guanto dotato di rasoi affilati. Freddy, interpretato da Robert Englund, nel giro di breve tempo si è affermato come icona pop multigenerazionale.
Diretto da Wes Craven nel 1984, Nightmare vede protagonista Nancy Thompson (Heather Langenkamp) una ragazza che viene perseguitata da uno spaventoso uomo che ha incontrato nei suoi incubi. Anche la sua amica Tina ammette di aver sognato la stessa persona e qualche ora dopo viene uccisa nel sonno, a rasoiate, e poi trascinata sul soffitto della stanza. Nancy capisce che quell’uomo vuole uccidere lei, il suo fidanzato Glen (un giovanissimo Johnny Depp) e i suoi amici. Non solo, Nancy scopre che Freddy Krueger esiste davvero… o meglio, è esistito molti anni fa.
Negli anni ’80 Nightmare era il film delle serate da non perdere su Italia 1. Nel buio delle nostre stanze, col bagliore del televisore acceso, Krueger faceva paura, ma al tempo stesso affascinava e divertiva. Avremmo voluto avere il coraggio e la determinazione di Nancy, ma sotto sotto, eravamo ipnotizzati dal nostro “signore degli incubi”. La saga dei film di Nightmare in tutto è composta da sette pellicole e un crossover con Venerdì 13.
3. La Cosa (1982)

Diretto da John Carpenter, La Cosa è un horror sci-fi tratto dal racconto La cosa da un altro mondo (di John W. Campbell). Il film segue la storia di un gruppo di ricercatori che si trovano in una base scientifica USA tra i ghiacci dell’Antartide, alle prese con una forma di vita extraterrestre in grado di assumere le sembianze delle persone (o degli animali) con cui viene in contatto, mutando continuamente aspetto. Il punto di forza del racconto è il clima di paranoia e sospetto che si instaura nel gruppo, che si trova costantemente a chiedersi chi tra loro sia stato fagocitato dall’alieno.
Negli anni ’80 La Cosa è stato uno dei film dell’orrore più amati, e tuttora è considerato un cult, nonostante gli effetti speciali (all’epoca innovativi e creativi) oggi possano risultare un po’ datati. È un horror glaciale, con la colonna sonora curata da Ennio Morricone, perfetto da vedere in estate (magari col condizionatore a palla) per immaginarsi al Circolo Polare Artico insieme a Kurt Russell e agli alieni mutaforma.
Una curiosità: La cosa da un altro mondo (1951) è il primo adattamento del racconto di Campbell ed è uno degli horror preferiti di John Carpenter.
4. Un lupo mannaro americano a Londra (1981)

Un lupo mannaro americano a Londra, diretto da John Landis e uscito nel 1981 è uno dei migliori horror anni ’80, ma al tempo stesso è anche una commedia “al sangue” su licantropi e turisti americani in Inghilterra. Tra battute cult e scene divertenti, non mancano ovviamente le scene più spaventose e gli effetti speciali di Rick Baker, forse oggi un po’ superati, ma a quei tempi assolutamente innovativi (soprattutto la trasformazione del protagonista nel salotto della sua fidanzata). Il film, inoltre, ha ispirato Michael Jackson per il video di Thriller, che infatti fu diretto proprio da Landis e si rivelò un successo.
La trama di Un lupo mannaro americano a Londra vede protagonisti David Kessler (David Naughton) e Jack Goodman (Griffin Dunne), due ragazzi che si trovano in Gran Bretagna, nelle suggestive e umide campagne dello Yorkshire, per una vacanza con zaino in spalla. Una notte, dopo uno scontro con gli avventori di un locale, in merito alle loro superstizioni, i due proseguono il loro cammino in cerca di un posto che possa ospitarli. Nella brughiera inglese, sotto la luna piena, c’è qualcosa che ringhia nel buio. I due si guardano attorno, smarriti, e vengono assaliti da una grossa bestia, simile ad un lupo. Chi ha la peggio è Jack, che muore a causa delle ferite riportate, mentre David si ritroverà in ospedale, accudito da una graziosa infermiera (Jenny Agutter). David non lo sa ancora, ma è diventato un licantropo.
La scena più cult? Difficile sceglierne una, perché ce ne sono tante, ma la nostra preferita è quella in cui il protagonista va in giro tutto nudo, dopo una notte di luna piena.
Una curiosità su John Landis e gli anni ’80: nel 2012, durante una conferenza stampa in Italia, il regista ha raccontato: “Qualche anno fa ero a Roma, in un hotel a Piazza di Spagna e in tv c’era Colpo Grosso. All’inizio io pensavo che fosse un quiz! Ho riso tantissimo nel momento dello strip tease. Non c’era pudore, ma era così buffo. Oggi però non lo sarebbe più!“.
5. Inferno (1980)

Il primo film horror italiano di questa classifica non poteva che essere di Dario Argento, indiscusso Re del brivido in Italia, molto amato anche all’estero e adorato da fan celebri, come Quentin Tarantino e Guillermo del Toro. Inferno, uscito nel 1980, è il seguito di Suspiria e fa parte della trilogia delle “Tre Madri”, ovvero una triade di antiche streghe che “dominano il mondo col dolore, con le lacrime e con le tenebre. Mater Suspiriorum, Madre dei Sospiri, la più anziana delle tre, abita a Friburgo. Mater Lacrimarum, Madre delle Lacrime, la più bella, governa a Roma. Mater Tenebrarum, la più giovane e la più crudele, impera su New York“.
Tra i film di questa classifica, Inferno è uno di quelli più eleganti, visivamente splendido, con una colonna sonora trascinante e una fotografia simile a quella di Suspiria, tutta incentrata su una palette cromatica di colori accesi, che spiccano nel buio, dal blu intenso al magente. La trama del film segue Rose Elliot (Irene Miracle) che dopo aver acquistato un vecchio libro scritto da Emilio Varelli, architetto e alchimista, si convince che la sua abitazione sia collocata proprio nella dimora newyorkese di Mater Tenebrarum e, dopo aver inviato una lettera a suo fratello Mark, a Roma, esplora i sotterranei del suo palazzo alla ricerca di una misteriosa chiave.
In quella che è la scena più bella del film, Rose perde le sue chiavi e, nel tentativo di recuperarle, finisce in una grande sala sommersa nell’acqua, tra arredi antichi e grandi dipinti oscuri. Fluttuando in questa grande stanza, Rose farà una scoperta agghiacciante.
Il cast di Inferno vede Irene Miracle, Leigh McCloskey, Eleonora Giorgi, Daria Nicolodi – qui in un ruolo piccolo, ma che mette in risalto tutto il suo fascino – Alida Valli (già vista in Suspiria), Gabriele Lavia, Ania Pieroni, Leopoldo Mastelloni e Feodor Chaliapin Jr. nei panni di Varelli.
6. Fog (1980)

Nebbia, fantasmi e antiche vendette sono i temi principali di Fog, horror diretto da John Carpenter nel 1980 che vede protagonisti Adrienne Barbeau, Jamie Lee Curtis e Janet Leigh, tra gli altri. Il film, ambientato a San Antonio Bay, una piccola città costiera, inizia proprio con l’anziano Mr. Machen che racconta delle storie di fantasmi ad un gruppo di ragazzini, davanti ad un falò sulla spiaggia. Una di queste storie riguarda un antico veliero che nel 1880 si schiantò sugli scogli causando la morte dell’equipaggio e dei passeggeri, malati di lebbra. Cento anni dopo, San Antonio Bay si prepara a festeggiare la sua fondazione, ma strani fenomeni paranormali e una minacciosa nebbia che incombe dal mare, porteranno alla luce la verità su quell’incidente capitato un secolo prima.
Fog è un horror perfetto da guardare verso la fine dell’estate o ad Halloween, magari con la nebbia fuori che avvolge tutto. Adrienne Barbeau è un’affascinante conduttrice radiofonica che lavora nel faro che sovrasta San Antonio Bay e cerca di mettere in guardia la popolazione dalla nebbia in arrivo. Jamie Lee Curtis, che aveva già lavorato con Carpenter per Halloween – La notte delle streghe, qui recita accanto a sua madre Janet Leigh, che ai suoi tempi era stata la star di un altro horror leggendario, Psycho di Hitchcock.
Di Fog è stato realizzato un remake nel 2005.
7. Poltergeist (1982)

Poltergeist è uno degli horror più famosi degli anni ’80, diretto da Tobe Hooper (ma pare che in realtà il film fu realizzato da Steven Spielberg, che nei credits figura come produttore), incentrato su una famiglia che finisce nel mirino di entità soprannaturali, dei fantasmi senza pace che arrivano a rapire la loro bambina.
Steve e Diane Freeling vivono in una casa a Cuesta Verde, in California, insieme ai figli Diana, Robbie e Carol Anne. La loro allegra routine familiare viene spezzata il giorno in cui Carol Anne inizia ad essere il principale veicolo di comunicazione tra loro… e gli spiriti. Poltergeist è un termine tedesco che significa “spirito rumoroso”, una presenza in grado di spostare mobili o far cadere oggetti, lanciare pietre o dare fuoco ad animali e cose. Quelli del film di Hooper però, sono spiriti maligni e definirli “rumorosi” sarebbe riduttivo. I poltergeist irretiscono Carol Anne e poi la risucchiano nella loro dimensione, attraverso il segnale statico del televisore di casa. L’intervento di una medium e di un gruppo di studiosi di paranormale, aiuterà i Freeling a riavere la loro bambina, ma non sarà affatto semplice.
Sono arrivati!
Poltergeist sarà ricordato per le scene cult (tra cui appunto, quella del televisore) ma anche per la presunta maledizione di cui si parlò tanto negli anni ’80. La trilogia dei film di Poltergeist infatti, è associata ad una inquietante serie di eventi funesti vissuti dai protagonisti del film, dalla piccola Heather O’Rourke, morta a soli 12 anni, durante le riprese del terzo film, alla povera Dominique Dunne (sorella di Griffin Dunne), uccisa dall’ex fidanzato nel giardino di casa sua.
8. La casa (1981)

La casa (Evil Dead) diretto da Sam Raimi nel 1981, è forse uno dei pochi horror degli anni ’80 la cui mitologia prosegue ancora adesso, con successo. Allo stesso modo, il protagonista, Bruce Campbell, oggi è uno degli attori più amati dal pubblico nerd (oltre che uno dei più attivi sui social) e il regista Sam Raimi si è affermato come uno dei filmmaker più importanti degli ultimi anni (sua è la trilogia di Spider-Man dei primi 2000 e il recente Doctor Strange nel Multiverso della Follia). Raimi e Campbell, proprio di recente, sono tornati a lavorare insieme per Ash vs Evil Dead, la serie che prosegue la storia de La Casa. Ma andiamo con ordine.
La casa è un horror che si differenzia dagli altri per essere estremamente splatter e divertente, al tempo stesso. L’elemento grottesco (enfatizzato anche dallo stile, oltre che dalla narrazione) è uno degli ingredienti principali di questo film che racconta la classica storia di Ash Williams (Bruce Campbell) che insieme ai suoi amici decide di trascorrere un weekend in montagna, in uno chalet. All’inizio della loro breve vacanza, i ragazzi scoprono nella cantina dello chalet un inquietante nastro registrato e un libro che sarebbe in grado di riportare sulla terra demoni e spiriti.
De La casa sono stati realizzati due sequel, La casa 2 e L’armata delle tenebre. Di recente, la saga è proseguita con il già citato (e divertente) Ash vs Evil Dead. Negli anni ’80 però, la casa di produzione Filmirage (fondata da Joe D’Amato) realizzò diversi film che distribuì con i titoli La casa 3, La Casa 4 ecc, che però non erano sequel ufficiali della saga di Raimi e nulla hanno a che vedere con il film con Bruce Campbell. Anche per questo motivo, probabilmente, il terzo film ufficiale della trilogia, Army of Darkness, in Italia è stato distribuito con il titolo L’armata delle tenebre, una traduzione corretta del titolo originale, ma senza alcun riferimento a La Casa 3. Le “case” della Filmirage tuttavia, restano un bel ricordo per chi è stato adolescente negli anni ’80 e aspettava gli horror estivi al cinema, spesso in programmazione nelle località di vacanza.
9. La zona morta (1983)

La zona morta, uscito nel 1983, è uno più riusciti adattamenti da un romanzo di Stephen King ed è anche uno dei migliori film di David Cronenberg, anche se probabilmente è uno di quelli che si distaccano maggiormente dalle ossessioni e dalle tematiche care al regista che ritroviamo in pellicole come Videodrome o La Mosca.
Più che un horror si tratta di un thriller soprannaturale, incentrato sulla storia di Johnny Smith (Christopher Walken), un giovane professore di lettere che in seguito ad un grave incidente stradale finisce in coma e si risveglia dopo anni. Johnny scopre che in seguito all’incidente ha acquisito uno straordinario, ma spaventoso potere: quello di poter “vedere” il futuro delle persone con cui entra in contatto fisico, anche con una semplice stretta di mano. Questo dono gli permetterà di salvare la vita di molte persone e di risolvere indagini, ma lo porterà anche a voler fermare a tutti i costi un uomo politico che sta per salire al potere.
De La Zona Morta di Stephen King, oltre al film di Cronenberg, è stata realizzata anche una serie tv andata in onda nel 2002.
10. La mosca (1986)

La Mosca, diretto da David Cronenberg e uscito nel 1986, è un remake de L’esperimento del dottor K (1958) ed è un horror sci-fi, ma soprattutto abbraccia in pieno il sottogenere body horror, particolarmente caro al regista canadese. Cronenberg tra l’altro appare in un piccolo ruolo, quello di un ginecologo che aiuta la fidanzata del protagonista a partorire una grossa larva.
Da queste premesse, se non avete visto il film, avrete già intuito di che “pasta” è fatto La Mosca. La storia del film vede protagonista Seth Brundle (Jeff Goldblum) uno scienziato che sta lavorando ad un progetto ambizioso, una macchina per il teletrasporto. Il macchinario, naturalmente, ha bisogno di essere perfezionato, perché se il teletrasporto degli oggetti funziona, non si può dire altrettanto per quello degli esseri viventi, che potrebbe rivelarsi pericoloso. Seth inizia una relazione con una giornalista, Veronica Quaife (Geena Davis), ma in un momento di crisi del suo rapporto, decide di usare il suo macchinario su se stesso. L’esperimento sembra essere riuscito, ma Seth non si accorge che insieme a lui, nella grossa macchina a forma di uovo, è entrata anche una mosca. Questo darà il via ad una trasformazione lenta, ma inesorabile. Inizialmente Seth si sente più forte, fisicamente più prestante (anche nel sesso), poi la situazione precipita.
Jeff Goldblum è lo scienziato più sexy (e nudo) della storia del cinema, ma la sua sensualità viene rapidamente spazzata via da una trasformazione agghiacciante e da una storia d’amore destinata a finire malissimo.
11. Phenomena (1985)

A proposito di mosche e di horror anni ’80, è doveroso parlare anche di Phenomena, uno dei migliori film di Dario Argento, uscito nel 1985 e incentrato su una ragazza che si mette sulle tracce di un serial killer facendosi aiutare dagli insetti e da un anziano entomologo. In teoria siamo nei territori del thriller soprannaturale, ma tra cadaveri in putrefazione, teste decapitate e omicidi a ritmo di Iron Maiden, l’horror è il genere dominante.
Phenomena è la storia di Jennifer Corvino (Jennifer Connelly), figlia di un celebre attore che viene mandata a studiare presso un esclusivo collegio in Svizzera. Jennifer ha una grande passione per gli insetti e in qualche modo riesce a “comunicare” con loro. Al tempo stesso la ragazza soffre di sonnambulismo, una condizione che probabilmente è vincolata alle sue facoltà al limite del soprannaturale. Al suo arrivo nel college Jennifer viene a sapere che nei dintorni, un serial killer a piede libero uccide giovani ragazze della sua età e poi nasconde i loro cadaveri. Anche la polizia è sulle tracce dell’assassino e ha chiesto la consulenza di un entomologo, John McGregor (Donald Pleasence, già visto in Halloween di Carpenter) perché la sua competenza sulle abitudini della mosca sarcofago, che si nutre di carcasse in decomposizione, potrebbe d’aiuto per le indagini. Una notte, la strada di Jennifer si incrocia con quella di McGregor e il professore intuisce che la ragazza e le mosche, interagendo e aiutandosi a vicenda, potrebbero risolvere l’indagine in tempi rapidi.
Fanno parte del cast del film, oltre a Jennifer Connelly e Donald Pleasence, anche Daria Nicolodi, Fiore Argento (figlia del regista), Federica Mastroianni (nipote di Marcello Mastroianni), Dalila Di Lazzaro e Davide Marotta. Marotta, che in Phenomena interpreta il figlio deforme di Frau Bruckner, negli anni ’80 era celebre anche per la sua apparizione in un celebre spot della Kodak (era l’alieno d’ispirazione starwarsiana che diceva “Ciribiribì Kodak”) e negli anni successivi sarà scelto da Mel Gibson per La passione di Cristo).
Una curiosità: Per alcune scene di Phenomena, furono utilizzate vere mosche che erano state opportunamente allevate in grandi capannoni e nutrite con carne in decomposizione. Alla fine delle riprese, quando si rese necessario sgombrare i capannoni, tutti gli insetti furono liberati e molti, a Roma, si chiesero il perché di questa improvvisa invasione di mosche…
12. Venerdì 13 (1980)

Venerdì 13, uscito nel 1980 e diretto da Sean S. Cunningham è uno dei film dell’orrore più rappresentativi degli anni ’80, ma il suo percorso nel genere horror è molto particolare. Venerdì 13 infatti, è un thriller (oseremmo dire anche un giallo slasher) che non ha nessun elemento soprannaturale o fantastico (se escludiamo il sogno della protagonista, alla fine, che lascia lo spettatore col dubbio). Nel film infatti ci sono una serie di vittime e un assassino, la cui identità viene rivelata solo alla fine. L’aspetto più interessante è che dal secondo film della saga, questo assassino verrà messo sempre più da parte e il villain della storia sarà suo figlio Jason, che nel primo film ha un ruolo marginale. Non solo, ma col passare degli anni, Jason Voorhees assumerà delle caratteristiche fisiche sempre più riconoscibili e iconiche (la maschera da hockey ad esempio) e i film si distaccheranno totalmente dal genere slasher degli esordi per abbracciare un horror splatter entusiasticamente trash (con virate creative verso la fantascienza).
Tornando al primo Venerdì 13, la storia vede protagonisti un gruppo di ragazzi che nell’estate del 1980 prendono servizio presso il Camp Crystal Lake, un campeggio del New Jersey che riapre i battenti molti anni di chiusura dovuti ad eventi nefasti, tra cui l’omicidio di due animatori, nel 1958. I ragazzi si apprestano a riorganizzare e mettere a nuovo il campeggio, incuranti dell’accoglienza dei locali, non certo incoraggianti. Saranno uccisi uno dopo l’altro, da un feroce assassino.
Il film, oltre alla protagonista Adrienne King, che interpreta Alice, vede nel cast anche un giovane Kevin Bacon, quindi Betsy Palmer nel ruolo di Pamela Voorhees. Il piccolo Jason Voorhees (che fa un’apparizione nel finale) è interpretato da Ari Lehman.
13. Nightmare 3 – i guerrieri del sogno (1987)

Ci eravamo ripromessi di non inserire sequel in questa classifica, ma Nightmare 3 – I guerrieri del sogno è un’eccezione, perché non solo è uno dei film più belli e amati dai fan della saga, ma è anche uno degli horror più anni ’80 che siano mai stati realizzati. Uscito nel 1987 e diretto da Chuck Russell, The Dream Warriors vede protagonisti un gruppo di ragazzi ricoverati in una struttura psichiatrica unire le proprie forze (e i propri talenti) per affrontare Freddy Krueger. Dalla loro parte avranno Nancy Thompson, la protagonista del primo film, che fa parte dello staff della clinica.
Nel cast del film, oltre ad Heather Langenkamp, figurano una giovane Patricia Arquette, quindi Robert Englund nel ruolo di Freddy Krueger, poi Ken Sagoes, Rodney Eastman, Jennifer Rubin, Laurence Fishburne, John Saxon e Craig Wasson, uno volti più popolari al cinema, negli anni ’80 (qualcuno si ricorderà di lui in Omicidio a luci rosse di De Palma). Il terzo capitolo di Nightmare ricalca un po’ il mito del gruppo di “perdenti” che sconfiggono un mostro più forte e spaventoso di loro. La sceneggiatura è firmata da Wes Craven con Frank Darabont, Chuck Russell e Bruce Wagner.
14. Changeling (1980)

Changeling, uscito nel 1980 e diretto da Peter Medak non è un film molto conosciuto ed è un peccato, perché è una storia di fantasmi ad alta tensione, costruita come un giallo, che potrebbe piacere ai fan di The Conjuring. E come i film di The Conjuring, anche Changeling è tratto da una storia vera, quella capitata a Russell Hunter (autore del soggetto del film) nel periodo in cui ha vissuto alla Henry Treat Rogers Mansion, a Denver, negli anni ’60.
Come sei morto Joseph? Sei morto in questa casa? Perché sei rimasto qui?
La trama di Changeling è quella di John Russell (George C. Scott) un musicista che dopo la morte di sua moglie e sua figlia in uno spaventoso incidente stradale, si trasferisce in una grande villa. Russell è divorato dal dolore per la perdita delle persone più importanti della sua vita, ma presto intuisce che in casa non è solo. C’è una presenza che cerca di comunicare con lui. Una delle scene più spaventose del film è quella in cui lo spirito cerca di farsi sentire attraverso una serie di tonfi ripetuti, che risuonano nel silenzio della grande casa.
Attraverso ad una seduta spiritica, l’uomo scopre che si tratta del fantasma di un bambino disabile, Joseph, morto nella villa settant’anni prima. Quello che Russell ancora non sa, è che la morte di Joseph è stata un omicidio e qualcuno vuole insabbiare ulteriori indagini.
15. Hellraiser (1987)

Hellraiser, uscito nel 1987, è un horror fantasy diretto dallo scrittore Clive Barker sulle basi del suo racconto Schiavi dell’inferno. Il film ha dato vita a nove sequel e ha lanciato il personaggio di Pinhead (interpretato da Doug Bradley) nell’olimpo dei mostri più popolari dell’horror anni ’80, insieme a Freddy Krueger e Michael Myers. Anche l’aspetto di Pinhead è peculiare, ha il volto bianco come la luna, gli occhi neri e dei chiodi conficcati nella carne e sulla testa rasata.
Difficile riassumere in poche righe la mitologia di Hellraiser, che come tutte le opere di Barker è complessa, ricca, dettagliata. Oltre al personaggio di Pinhead, lo scrittore britannico ha regalato ai fan dell’horror altri elementi iconici e molto amati dai fan, come ad esempio la scatola di Lemarchand, in grado di aprire la porta d’ingresso sulla dimensione del dolore.
16. Il signore del male (1987)

Il Signore del Male (Prince of Darkness) è uno dei migliori horror anni ’80, porta la firma di John Carpenter e vede protagonista… il Diavolo! Carpenter torna a lavorare con Donald Pleasence, attore con cui aveva già collaborato per Halloween – la notte delle streghe (non a caso il personaggio di Pleasence, un sacerdote, si chiama Loomis, proprio come lo psichiatra della saga di Michael Myers).
Il signore del male del titolo è in realtà una sorta di liquido verde contenuto in un contenitore di vetro che si trova nei sotterranei di una chiesa abbandonata. Questo misterioso liquido, apparentemente inoffensivo, seppur in costante movimento, è l’essenza del male più puro ed è anche senziente. Quando poche gocce del liquido fuoriescono dal contenitore, contaminano una ragazza, che verrà posseduta dal demonio. A quel punto il piano dell’Anticristo è appena all’inizio.
Prince of Darkness, rispetto ad altri film di Carpenter più famosi, non ha avuto la fama che meriterebbe. Si tratta di un film avvincente, una prospettiva alternativa sul tema del diavolo e delle possessioni e meriterebbe di essere riscoperto. Nel cast, in un cameo, c’è anche la rockstar Alice Cooper.
17. Ammazzavampiri (1986)

Ammazzavampiri, uscito nel 1986 e diretto da Tom Holland (regista omonimo della star di Spider-Man) è un divertente teen horror che trasuda anni ’80 da ogni singola scena. Il protagonista del film è Charley Brewster (William Ragsdale) un ragazzo senza troppi grilli per la testa che vive con sua madre a Los Angeles e ama guardare il suo show preferito “Fright Night” in compagna della sua fidanzata. Charley inizia a sospettare che il suo nuovo vicino di casa, l’affascinante Jerry Dandridge (Chris Sarandon) sia un vampiro e una notte ne ha la conferma. Il problema è che nessuno gli crede, tutti pensano che la sua sia una fissazione. Una notte Dandridge entra in casa di Charley per ucciderlo e il ragazzo riesce a metterlo in fuga, ma per sconfiggerlo definitivamente decide di chiedere aiuto al suo eroe, ovvero l’attempato protagonista di Fright Night, Peter Vincent, un attore che lui crede un vero cacciatore di vampiri.
Di Ammazzavampiri è stato realizzato un sequel, uscito nel 1988 e un remake con Colin Farrell, uscito nel 2011.
18. Miriam si sveglia a mezzanotte (1983)

Miriam si sveglia a mezzanotte, uscito nel 1983 è un horror erotico diretto da Tony Scott, caratterizzato da una fotografia patinata che mette in risalto la bellezza e il fascino dei protagonisti, Catherine Deneuve, David Bowie e Susan Sarandon. The Hunger, questo il titolo originale del film, sarà ricordato oltre che per la seducente eleganza dei protagonisti anche per le scene lesbo tra le dive Sarandon e Deneuve.
Miriam Blaylock (Deneuve) è un’affascinante vampira che ogni due tre secoli deve cambiare partner, perché il fidanzato che ha scelto, ad un certo punto inizia a deperire e perdere vigore, come se l’eterna giovinezza non gli appartenesse più. L’attuale compagno di Miriam, John Blaylock (Bowie) sta andando incontro allo stesso inesorabile destino. Una giovane giornalista, Sarah (Sarandon) si interessa al caso di Blaylock, ma quando va a trovare Miriam, se ne innamora, ricambiata.
19. Videodrome (1983)

Videodrome, diretto da David Cronenberg e uscito nel 1983, è uno degli horror più visionari degli anni ’80, nel quale la poetica del regista canadese, veicolata dal sottogenere body horror, qui è nella sua massima espressione. Videodrome è un’allucinazione erotica e inquietante insieme, in cui corpi e tecnologia si fondono.
Il protagonista di Videodrome è Max Renn (James Woods), titolare di Civic Tv, una televisione via cavo che manda in onda contenuti violenti e hard. Un giorno il suo amico Harlan gli parla di un programma pirata, Videodrome, che trasmette contenuti violenti, con immagini di torture, e poi scompare dopo pochi secondi. Max gli chiede una copia del programma per poterla visionare. Successivamente scopre che questo programma televisivo è in grado di causare tumori al cervello negli spettatori, e quindi anche allucinazioni e distorsioni della realtà.
Il cast di Videodrome, oltre a James Woods, vede anche Debbie Harry nel ruolo della sensualissima Nicki Brand, conduttrice radiofonica con il quale Max inizia una relazione, e Sonja Smits in quelli di Bianca O’Blivion, figlia di un oscuro personaggio televisivo che non appare mai di persona negli studi televisivi, ma solo attraverso registrazioni video.
20. Il buio si avvicina (1987)

Il buio si avvicina (Near Dark) è uno dei migliori film di vampiri e anche uno degli horror più interessanti degli anni ’80. Diretto dalla regista premio Oscar Kathryn Bigelow (The Hurt Locker, Zero Dark Thirty), Il buio si avvicina non viene annoverato tra gli horror più famosi del periodo, ma andrebbe riscoperto e celebrato dagli amanti del genere.
La trama del film racconta la storia di Caleb Colton (Adrian Pasdar) un ragazzo che vive in un paesino dell’Oklahoma e una sera incontra Mae (Jenny Wright), una ragazza molto affascinante e misteriosa, al tempo stesso. Caleb ancora non sa che Mae fa parte di una comitiva itinerante di vampiri, che viaggia per le campagne degli States in roulotte. Mae morde Caleb prima dell’alba e i suoi compagni di viaggio vorrebbero ucciderlo, ma lei, nel tentativo di proteggerlo, promette che farà del suo amato un vero vampiro, cacciatore di umani. Caleb non è esattamente dello stesso avviso e chiede aiuto a suo padre.
21. Il bacio della pantera (1982)

Remake dell’omonimo film degli anni ’40, Il bacio della pantera è un horror dalla forte carica sessuale, tutto incentrato sulla bellezza della protagonista, una giovanissima Nastassja Kinski. Uscito ne 1982 sull’onda del successo di Un lupo mannaro americano a Londra e diretto da Paul Schrader, il film racconta la storia di Irena Gallier, una ragazza che a New Orleans incontra suo fratello maggiore Paul (Malcolm McDowell), che non aveva mai conosciuto. L’uomo però, scompare misteriosamente.
Mentre Irena scopre i segreti più oscuri che riguardano i suoi genitori, morti quando lei era piccola, in città una pantera nera uccide una prostituta e viene catturata dalla polizia e da un team di zoologi. Irena decide di andare a vedere la pantera allo zoo e stringe amicizia con uno degli zoologi, Oliver.
Come dicevamo, il sesso è una delle componenti principali de Il bacio della pantera, che accarezza tematiche come l’incesto, i rapporti sessuali come veicolo di trasformazione in bestia. La recitazione dei protagonisti è molto fisica e mette in risalto i loro corpi agili oltre che gli sguardi.
Se avete la possibilità, vi consigliamo di recuperare anche l’originale film del 1942, diretto da Jacques Torneur e caratterizzato da una splendida fotografia in bianco e nero (Tra l’altro una scene di quest’ultimo film ha anche ispirato la scena in piscina di Suspiria).
22. Tenebre (1982)

Dopo aver diretto due horror soprannaturali, Suspiria e Inferno, Dario Argento torna al genere thriller che aveva caratterizzato i suoi primi film, ma non mette da parte le scene splatter. Tenebre è un thriller horror forse più violento dei precedenti film del regista romano, per il quale il re dell’horror italiano conferma il suo stile visionario, ma cambia registro cromatico. Dai colori saturi e dal buio profondo di Suspiria e Inferno si passa ad un bianco abbagliante, sia nelle scenografie che negli abiti dei protagonisti. Un bianco sul quale spicca il rosso del sangue e di altri dettagli.
Tenebre racconta la storia di Peter Neal (Anthony Franciosa) uno scrittore americano che arriva in Italia per presentare il suo ultimo romanzo, Tenebrae. Poco dopo il suo arrivo, un serial killer inizia ad uccidere delle giovani donne e gli omicidi sembrano in qualche modo tutti collegati all’ultimo libro di Peter.
Nel cast del film, uscito nel 1982, figurano anche Daria Nicolodi, Ania Pieroni (già vista in Inferno), Giuliano Gemma, John Saxon ed Eva Robin’s, protagonista della scena più enigmatica e sensuale, quella ambientata sulla spiaggia. La scena più cult in assoluto però, vede protagonista Veronica Lario, che di lì a poco sarebbe diventata la signora Berlusconi. Per anni, questa ed altre scene con la Lario, sono state censurate dai passaggi televisivi di Tenebre sulle reti Mediaset.
23. Opera (1987)

Dario Argento ha sempre avuto una fascinazione particolare per il mondo dell’Opera e lo dimostra per la prima volta con questo film del 1987, un thriller horror che non risparmia allo spettatore omicidi efferati e scene iconiche, come quella in cui l’assassino applica degli spilli sotto gli occhi della sua vittima, per costringerla a guardare le sue imprese.
Opera forse non è tra i migliori film di Dario Argento degli anni ’80, ma è indubbiamente uno dei più iconici e conosciuti. La trama del film vede protagonista Betty (Christina Marsillach) una giovanissima soprano che si ritrova a sostituire una collega più famosa e anziana per la rappresentazione del Macbeth di Giuseppe Verdi, un’opera sulla quale grava una fama sinistra. A conferma di questo, Betty inizia ad essere perseguitata da un serial killer che è ossessionato da lei. L’uomo uccide tutte le persone che gravitano attorno a Betty e al suo lavoro, e costringe la ragazza ad assistere allo “spettacolo” dei suoi omicidi.
In Opera ritroviamo un altro aspetto che caratterizza il cinema di Argento, ovvero gli animali, in questo caso, dei corvi molto astuti e vendicativi. Nel cast del film, oltre alla Marsillach, figurano Daria Nicolodi, Urbano Barberini e Ian Charleson.
Una curiosità: nella colonna sonora del film, tra brani di Claudio Simonetti e brani heavy metal, spicca una canzone di Pino Daniele, Boys in the Night.
24. La bambola assassina (1988)

Prima di Annabelle, negli anni ’80 c’era Chucky. La bambola assassina, uscito nel 1988 e diretto da Tom Holland (il regista di Ammazzavampiri) è uno dei film che ha proseguito la sua storia tra sequel, reboot e serie tv. Si tratta di un film caratterizzato da una spiccata componente ironica che nel corso degli anni diventerà sempre più presente.
La storia di Chucky prende il via la sera in cui un assassino, Charles Lee Ray (Brad Dourif) nel tentativo di sfuggire alla polizia, si nasconde in un negozio di giocattoli. Abbandonato dal suo complice, braccato da un poliziotto che gli ha appena sparato, Ray pratica un rito voodoo su un bambolotto di marca Good Guys (in italiano “Tipo Bello”) in modo da trasferire la sua anima all’interno del giocattolo. Il rito scatena una tempesta di fulmini sul negozio, che esplode. Ray muore e il suo corpo viene ritrovato accanto al bambolotto.
Il giorno dopo, un bambino, Andy Barclay (Alex Vincent) chiede a sua mamma Karen (Catherine Hicks) uno dei bambolotti Good Guys per il suo compleanno. Karen, per accontentare il figlio e salvare le finanze, decide di acquistare il giocattolo da un senzatetto. Il caso vuole che il bambolotto acquistato sia proprio quello “maledetto” da Ray e la sua prima vittima sarà la babysitter di Andy.
25. Society – The Horror (1989)

Society – The Horror, diretto da Brian Yuzna e uscito nel 1989, è uno dei migliori film horror degli anni ’80, una satira corrosiva sulla politica e la società benestante di Beverly Hills, caratterizzata da scene di incesto, orge, erotismo e cannibalismo, con derive verso la body horror. Il film, che vede protagonista la star di Baywatch Billy Warlock, fu accolto positivamente dalla critica e dal pubblico.
Il protagonista di Society – the horror è Bill Whitney, che vive con i genitori e con sua sorella Jenny in una villa a Beverly Hills. Bill è un ragazzo brillante e vive un’esistenza privilegiata, eppure, nonostante tutto, è tormentato da un’inquietudine costante e da sospetti che riguardano proprio la sua famiglia. Non è solo il loro strano atteggiamento a insospettirlo, ma anche gli incubi ricorrenti su di loro. Un giorno un amico di Bill, Blanchard, gli fa ascoltare una conversazione privata tra Jenny e i suoi genitori, registrata con l’ausilio di una cimice, che ha dell’inquietante. Poco dopo, la registrazione viene fatta sparire e Blanchard muore in un incidente.
La famiglia di Billy si rivelerà in tutta la sua mostruosità in occasione di una festa in suo onore, alla quale è stata invitata tutta Beverly Hills e alla quale ritrova Blanchard, messo a disposizione degli ospiti per essere divorato, come un buffet.
A proposito di Society, Brian Yuzna ha dichiarato in un’intervista a Daily Dead che si tratta del suo film più politico e di “un film con una forte coscienza sociale. Partendo dall’idea di questi esseri che sono in grado di fondersi l’uno nell’altro, che si tratta di una storia incentrata sul divario tra classi sociali. Sono cresciuto in un periodo di grande ribellione: il 1968, gli hippies e l’idea che i politici dovessero arrivare dalle strade, tra la gente. Da questo punto di vista, in Society c’è molto della mia educazione politica e sociale“.
26. Demoni (1985)

Diretto da Lamberto Bava, ma prodotto da Dario Argento, Demoni è un horror splatter a tema demoniaco e ambientato in un cinema. Il punto di forza del film, uscito nelle sale nel 1985, sono le trasformazioni e gli effetti speciali, curati da Sergio Stivaletti e la colonna sonora affidata ai Goblin, che include anche brani dei Mötley Crüe e Scorpions.
La trama di Demoni inizia nella metro di Berlino. Cheryl (Natasha Hovey, una delle attrici più in vista negli anni ’80) riceve dei biglietti gratuiti per il cinema Metropol da uno strano uomo che indossa una maschera di metallo. La protagonista si ritrova al cinema insieme ad un’amica e ad altre persone, tra cui due prostitute e il loro protettore (Bobby Rhodes) un uomo cieco e la sua compagna e altri due ragazzi, Ken e George (Urbano Barberini e Karl Zinny). All’ingresso del cinema sono esposte una statua e una maschera di metallo. Una delle due prostitute la indossa per scherzo e si procura un piccolo taglio al viso. In sala, mentre sullo schermo viene proiettato un film dell’orrore, la ferita della ragazza inizia a sanguinare e lei va in bagno per tamponarla. Davanti allo specchio, si trasformerà in un mostruoso demone.
Una delle scene più cult del film è quella in cui un’altra ragazza, prima di trasformarsi in demone, rompe il telo dello schermo cinematografico da dietro, per poi trasformarsi sotto gli occhi degli spettatori terrorizzati. Se la dinamica del contagio ricorda quella dei classici film di zombie, la parte metacinematografica (con l’azione che si svolge dentro e fuori lo schermo, quasi in sincrono) è la parte più accattivante.
Nel cast di Demoni troviamo anche Fiore Argento (che lo stesso anno recitò in Phenomena), quindi Nicoletta Elmi (allora lanciatissima grazie al suo ruolo di Benedetta ne I Ragazzi della Terza C, ma l’avevamo già vista in Profondo Rosso, nei panni della piccola Olga) e Gianguido Baldi, futura star di Un posto al sole. Di Demoni è stato realizzato anche un sequel, Demoni 2 (1986) anche questo diretto da Bava. L’horror La chiesa (1989) diretto da Michele Soavi e prodotto da Argento, in origine era stato pensato come un terzo sequel di Demoni.
27. Christine – la macchina infernale (1983)

John Carpenter e Stephen King accendono i motori di Christine – la macchina infernale, horror del 1983 tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore del Maine. Il film, come suggerisce il titolo è incentrato su una misteriosa automobile degli anni ’50, che sembra posseduta dal diavolo.
Il protagonista di Christine è Arnie Cunningham (Keith Gordon) un ragazzo un po’ goffo e imbranato, costantemente vessato dai bulli della sua scuola, che un giorno incontra Christine e perde la testa per lei. Christine è una Plymouth Fury del ’57 ridotta malissimo, che ha una storia inquietante alle spalle (ma questo Arnie non lo sa ancora) e che il giovane acquista presso un anziano tipo un po’ strambo, il quale gli dice che l’auto apparteneva a suo fratello. Sotto le mani di Arnie, Christine diventa letteralmente un’altra cosa – rossa, fiammante, bellissima.. e pericolosa – e allo stesso modo, anche Arnie, a causa di Christine, diventa un’altra persona. Una relazione morbosa destinata a fare molte vittime.
28. Zeder (1983)

Zeder, diretto da Pupi Avati e uscito nel 1983 è un horror italiano che si evolve attorno al tema degli zombie e lo fa in modo particolare, ovvero senza le classiche invasioni apocalittiche alle quali ci hanno abituati Romero e The Walking Dead, ma raccontando la storia di misteriosi terreni che sarebbero in grado di riportare in vita i morti.
La trama di Zeder è ambientata a Bologna e vede protagonista Stefano (Gabriele Lavia) uno scrittore che riceve in regalo da sua moglie Alessandra una vecchia macchina da scrivere. Una notte Stefano scopre che sul nastro della macchina da scrivere sono rimaste impresse delle lettere. L’uomo prova a leggere con attenzione il nastro e scopre un saggio scritto dallo studioso Paolo Zeder in merito all’esistenza di particolari terreni dove la morte cessa di esistere. Nello specifico, secondo Zeder, i defunti seppelliti in questi terreni, possono tornare in vita.
Per ironia della sorte, le tematiche del film di Avati sembrano rispecchiare (almeno in parte) quelle di Pet Sematary, il romanzo di Stephen King che uscì proprio nell’83 e che sarebbe diventato un film sei anni dopo. Avati è un regista che ogni tanto si affaccia nel genere horror e mette a segno dei cult apprezzati dai fan del genere. Le atmosfere di Zeder sono davvero inquietanti e opprimenti, più di tanti splatter ad effetto ed horror famosi e celebrati.
29. Cimitero Vivente (1989)

Cimitero Vivente, uscito nel 1989 e diretto da Mary Lambert è tratto da un romanzo di Stephen King e, anche se non è tra gli adattamenti più riusciti dai romanzi dello scrittore statunitense, è un horror cupo, che in alcune sequenze riesce ad essere davvero inquietante. Il film è ricordato per i brani dei Ramones (tra cui appunto, Pet Sematary) e per un cameo di Stephen King, che qui appare nel ruolo di un prete.
La trama di Cimitero vivente vede protagonisti i Creed, che si trasferiscono insieme ai loro due figli piccoli e al loro gatto in una nuova casa in aperta campagna. L’abitazione è costeggiata da una superstrada sulla quale transitano continuamente grossi camion, e nei paraggi c’è anche un cimitero per animali, che viene curato soprattutto dai bambini del luogo. Oltre questo cimitero c’è un misterioso terreno sacro ai nativi americani.
Al suo arrivo il dottor Louis Creed, che è un medico, si trova ad affrontare le inquietanti conseguenze di un incidente mortale nel quale ha perso la vita un suo giovane paziente. Quando il gatto di famiglia muore, probabilmente investito da uno dei camion di passaggio, per evitare un dispiacere alla figlia di Louis, l’anziano Judd Crandall, vicino di casa dei Creed propone di seppellirlo nel terreno oltre il cimitero degli animali. Il terreno in questione, spiega Judd, è in grado di riportare in vita i defunti.
Pet Sematary è uno dei romanzi più cupi di Stephen King e pagina dopo pagina “seppellisce” il lettore sotto una spessa coltre di orrore senza via di uscita. Il film si limita a raccontare la storia di Louis Creed soffermandosi in superficie, senza scendere davvero a fondo. Nonostante questo, il film resta uno degli horror più famosi degli anni Ottanta, un appuntamento fisso per le notti estive su Italia 1. Del film è stato realizzato anche un sequel e un reboot recente, uscito nel 2019.
Una curiosità: prima di Pet Sematary, la regista Mary Lambert ha diretto i videoclip di alcune delle canzoni più famose di Madonna negli anni ’80, da Material Girl a Like a Prayer.
30. Spiritika (1985)

Spiritika, uscito nel 1985, è uno degli horror più anni ’80 che vedrete, almeno per quanto riguarda l’estetica e il look dei protagonisti. Allo stesso tempo è uno dei pochi film di quel periodo (forse l’unico) che parla di fantasmi e tavole ouija. L’espediente narrativo della tavola medianica infatti, era stato utilizzato ne L’Esorcista, mentre qui ha un ruolo centrale.
La trama di Spiritika inizia ad una festa. Brandon porta la sua tavola ouija e insieme agli altri invitati prova a contattare lo spirito di David, un bambino morto all’età di 10 anni. La seduta però si conclude bruscamente con un litigio tra Brandon e un altro ragazzo, Jim, e con una reazione altrettanto negativa da parte dell’entità.
Brandon dimentica la sua spirit board nella casa in cui si è svolta la festa, e qualche ora dopo, Linda, la fidanzata di Jim, prova ad utilizzarla per curiosità. La ragazza si mette in contatto con uno spirito ed è convinta che sia David, ma non sa che in realtà si tratta di un’entità malvagia, lo spettro di un serial killer di nome Carlos Malfeitor.
Intendiamoci, Spiritika non è certo un filmone anzi, sembra più la puntata di un telefilm anni ’80 che un film vero e proprio. Eppure riesce a regalare qualche brivido, soprattutto con le apparizioni dell’assassino con l’accetta. Fa sorridere che a distribuire il film in Italia furono Carlo Verdone e Vittorio Cecchi Gori con la loro società “Giulia e Vittoria Audiovisivi”.
A proposito della Witch Board che dà il titolo al film, se anche voi siete curiosi di provarne una, al link che segue trovate alcune tra le più migliori tavole Ouija per comunicare con gli spiriti, tra cui quella classica prodotta da Hasbro. Utilizzatele responsabilmente!
31. Creepshow (1982)

Horror e fumetti fanno da filo conduttore per Creepshow, film a episodi uscito nel 1982 che vede la collaborazione tra George A. Romero e Stephen King, rispettivamente alla regia e alla sceneggiatura. Nello specifico, tre episodi sono scritti da King (La festa del papà, La morte solitaria di Jordy Verrill e La cassa). Si tratta di episodi horror splatter presentati da “zio Creepy”, una sorta di spettro scheletrico, che ricordano i fumetti horror alla “Splatter”, sia per tematiche che situazioni. Tra piante extraterrestri, feste di sangue, vendette coniugali, misteriose casse antiche e sciami di scarafaggi, gli orrori di Creepshow sono grossolani e “di pancia”. Di Creepshow sono stati realizzati due sequel e un remake.
Una curiosità: il bambino che appare all’inizio del film è Joe Hill, ovvero il figlio di Stephen King, che oggi è uno scrittore e sceneggiatore di fumetti affermato.
32. Cannibal Holocaust (1980)

Chiudiamo la nostra classifica sui migliori horror degli anni ’80 con il film più controverso e più censurato. Diretto da Ruggero Deodato nel 1980, Cannibal Holocaust è uno dei film found footage più famosi e divisivi, oltre che un esponente del sottogenere “cannibal”, che negli anni ’70 aveva spopolato. Oggi il film è considerato un cult, ma all’epoca della sua uscita fu fortemente contestato per le riprese delle vere uccisioni di animali e fu accusato di essere uno snuff movie.
Ambientato in Amazzonia, Cannibal Holocaust è incentrato sulla ricerca, da parte de professor Harold Monroe, di una troupe di quattro giovani reporter (tra cui spicca il personaggio di Luca Barbareschi, Mark Williams) che hanno fatto perdere le loro tracce da due mesi, dopo che si erano avventurati alla scoperta di tribù cannibali Tra animali esotici, bestie sventrate, scheletri, cadaveri, pasti cannibali, impalamenti e decapitazioni, l’orrore è servito.