Avete già visto Sorella Morte, il nuovo horror di Paco Plaza disponibile su Netflix? Dal regista di Rec – La paura in diretta arriva il titolo perfetto con cui passare la notte più spaventosa dell’anno. Come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione di Sorella Morte, il film è il prequel di un’altra apprezzata opera dell’autore spagnolo, Veronica, basata su un caso realmente accaduto a Madrid, nel 1991. Sorella Morte è incentrato sul passato di un personaggio che abbiamo incontrato nel film precedente, la suora che aiuta Veronica a liberarsi dello spirito maligno che la possiede: in questo nuovo titolo ci troviamo invece nella Spagna dell’immediato Dopoguerra, quando il paese si sta ancora riprendendo dagli orrori del conflitto. È all’ingresso di un isolato convento che incontriamo Narcisa, una novizia che sta per iniziare il suo nuovo incarico come insegnante: l’edificio, che prima della Guerra ospitava monache di clausura, è infatti stato riconvertito dalla Chiesa in una scuola per bambine povere. C’è qualcosa però che rende Narcisa davvero speciale, quando era bambina è infatti diventata famosa in tutta la Spagna per aver visto e parlato con la Vergine, aiutando moltissimi cattolici a ritrovare la fede; ora che è diventata adulta, e che sta per prendere definitivamente i voti, la giovane donna è però tormentata dal dubbio. Avrà scelto la strada giusta? È davvero pronta a diventare una sposa di Cristo? Inoltre Narcisa si chiede se la Madonna l’abbia abbandonata, sono infatti moltissimi anni che non viene graziata dalla sua presenza: che si sia immaginata tutto quanto quando era bambina?
Alcune delle sorelle che accolgono Narcisa vivono nel convento fin da prima della Guerra: dalla fine del conflitto qualcosa è cambiato tra quelle mura, e fin da subito la giovane novizia si rende conto che qualcosa di oscuro le popola, perseguitando i suoi abitanti. Le studentesse della scuola, soprattutto, sono convinte di vedere lo spirito di una bambina, con la quale però “non devono assolutamente giocare, perché potrebbe attaccargli una maledizione“. È da strane visioni e da incubi terribili che è perseguitata Narcisa, ma anche dalla presenza di qualcuno nella sua stanza, quello che sembra lo spirito di una consorella ormai scomparsa da molti anni. Quale mistero si cela negli anfratti dell’antico edificio? Quando la protagonista cercherà di indagare, con l’aiuto della piccola Rosa, viene sorpresa da un’improvvisa tragedia: la bambina scompare improvvisamente e viene trovata impiccata poco dopo, come se la maledizione legata alle presenza del convento l’avesse costretta all’ignobile passo. Narcisa è sconvolta da quanto è avvenuto, e anche spinta dall’ostilità di Suor Julia decide di lasciare il convento, mentre se ne va accade però qualcosa di misterioso…
Nell’atto conclusivo del film ci vengono rivelati tutti i segreti di questa storia: nella nostra spiegazione del finale di Sorella Morte vi spiegheremo chi sono le presenze che perseguitano Narcisa, le bambine e le sue consorelle e soprattutto per quale ragione sono così arrabbiate.
Che cosa succede nel finale di Sorella Morte?
Narcisa sta lasciando il convento quando viene colpita da una sorta di estasi religiosa, in ginocchio guarda il cielo mentre è in corso un’eclissi solare. Il fenomeno le danneggia irrimediabilmente la vista, ma sblocca qualcosa dentro di lei: quello che immaginiamo essere l’intervento divino le provoca delle visioni, instilla nella sua mente delle immagini che le mostrano che cosa è accaduto al convento durante la Guerra. Un gruppo di uomini armati ha infatti saccheggiato l’edificio, distruggendo moltissime statue ed icone religiose e, uno di loro, ha poi stuprato Sorella Socorro, mettendola incinta. Il frutto di questa terribile violenza, una bambina, è stata cresciuta di nascosto dalle suore, che non volevano si sapesse nulla di quanto era accaduto, consideravano infatti la gravidanza di Socorro una terribile vergogna. I problemi arrivano però quando la figlia di Socorro è una bambina, della stessa età delle studentesse che frequenteranno poi la scuola, e si ammala gravemente: la madre vorrebbe portarla ai tutti costi da un medico, ma le altre suore non possono permettere che esca dal convento.
Non possono permettere che venga scoperto l’enorme peccato avvenuto tra le mura dell’edificio. Cercando di farle abbassare la febbre le donne la mettono in una vasca di acqua gelida, la bambina, nel panico e disperata per essere stata separata dalla madre, sbatte violentemente la testa e muore. Capito quello che è successo Socorro si toglierà la vita, nella stessa stanza che in futuro sarà di Narcisa, e in cui era sta rinchiusa dalle sue consorelle che avevano portato via la bambina. Gli spiriti disperati che popolano il convento sono quelli di Socorro e di sua figlia, separate contro la loro volontà anche nella morte. Tutto questo viene visto da Narcisa, ormai quasi cieca, che intanto è stata riportata dentro il convento da Suor Julia. Scoperta tutta la verità la donna entra in contatto con lo spirito di Socorro, e, in una sorta di trance/visione, la libera dalla cella in cui è rinchiusa.
La rivincita di Sorella Socorro
Una volta libera, lo spirito di Socorro sembra quasi sdoppiarsi, una versione di lei è nel passato, quando la figlia è stata uccisa e lei si è tolta la vita, l’altra è nel presente. Socorro è pronta ad esigere la sua vendetta, diretta principalmente a Sorella Julia e alla Madre Superiora, responsabili della morte della sua bambina. Sia nel passato che nel presente le due suore verranno inseguite dallo spirito di Socorro, e quello che viene fatto alle due donne nel passato – o per lo meno in quella versione del passato in cui lo spirito vendicativo è stato liberato – le colpisce nel presente: la Madre Superiora viene affogata nella vasca in cui è morta la bambina, e nel presente vomita acqua e sangue, esalando velocemente il suo ultimo respiro; Julia, invece, viene schiacciata da una statua, una di quelle che erano state rovinate durante l’attacco al convento, e nel presente il suo corpo è martoriato da una forza invisibile.
Questo sdoppiamento tra passato e presente è perfettamente coerente con la tematica che fa scheletro narrativo al film: i peccati del passato non possono essere cancellati, per quanto cerchiamo di nasconderli, infatti, torneranno sempre a richiedere il conto. Ha quindi senso quindi che sia nel “passato” che le due suore, Julia e la Madre Superiora, vengano punite ed uccise, ma che questo abbia una conseguenza diretta sul presente. Le suore avevano tentato di seppellire quanto accaduto a Socorro, più preoccupate che un fatto così vergognoso uscisse dalle mura del convento piuttosto che di salvare la vita di una bambina. Quanto fato dalle due donne è ben lontano dai principi di compassione cristiana che falsamente predicano, e per questo è giusto che vengano punite. Sia da Socorro, finalmente liberata da Narcisa, ma forse anche da Dio stesso, che ha instillato la verità tramite delle visioni nella mente della giovane novizia.
La scena finale: il collegamento con Veronica
La scena conclusiva ci porta avanti nel tempo, negli anni in cui è ambientato Veronica, di cui, come vi dicevamo, Sorella Morte è il prequel. Vediamo infatti Narcisa anziana che fa il suo ingresso nella classe frequentata da Veronica e dalle sue compagne. È una delle sue compagne a coniare il soprannome di Narcisa, Sorella Morte appunto, che da il titolo al film. Come sappiamo sarà proprio durante un eclissi solare, come quella che ha fatto perdere la vista a Narcisa, che Veronica, mentre gioca con le sue amiche con una tavoletta Ouija, verrà trovata e poi perseguitata da un demone malvagio.
Le tematiche al centro del film
Questa storia è ambientata nella realtà del Dopoguerra e ruota attorno alla necessità di non seppellire quanto accaduto, di nasconderlo, ma invece di affrontare gli errori/orrori del passato, perché solo così è possibile ricominciare. A dare il via alla trama è infatti quanto accaduto nel convento durante la Guerra, e come abbia segnato tanto i personaggi quanto il mondo che li circonda: ciò che è successo si è trasformato in un morbo, in una macchia che si diffonde ma non può essere cancellata. La religione, in questo caso, è rappresentata non come una fonte di sollievo per il dolore causato dal conflitto bellico, ma come un forza soffocante interessata solo a seppellire, a nascondere, piuttosto che a curare.
L’importanza di una memoria storica, di una onesta consapevolezza del passato e degli errori che vi sono stati compiuti, è fondamentale per ricostruire una nuova società. Socorro è così vendicativa proprio perché quanto accaduto a lei e a sua figlia è stato nascosto, volontariamente dimenticato, come se la violenza subita – sia lo stupro che la morte della bambina – sia un peccato di cui sono loro ad essere responsabili: non a caso Julia muore schiacciata proprio da una di quelle statue che erano state danneggiate dagli uomini arrivati al convento, una di quelle statue poi messe da parte e nascoste allo sguardo, nel tentativo di nascondere ogni ricordo di quanto accaduto. Il passato non può essere cancellato, tornerà infatti sempre a richiedere il conto.