Tra i film di genere thriller horror più di successo degli ultimi anni c’è un titolo di quello che un tempo era considerato un maestro di questo genere: M. Night Shyamalan, autore di cult come Il sesto senso, The Village e Signs. Interpretato da uno strepitoso James McAvoy, Split racconta la storia di un uomo, Kevin, afflitto da disturbo della personalità multipla, in cui convivono ben 23 persone diverse.
A dare il via alla trama del film il rapimento di tre adolescenti (una delle quali è impersonata da una delle giovani attrici più promettenti di Hollywood, Anya Taylor-Joy), scelte come offerte sacrificali per la Bestia. Tra le personalità che abitano il corpo di Kevin sta per fare la sua comparsa una mistica creatura dotata di forza e ferocia estreme, bisognosa di saziarsi delle carni di giovani che durante la propria vita non sono mai state toccate dalla sofferenza, da lei considerate come impure. In questa spiegazione del finale di Split approfondiremo i significati nascosti del film di Shyamalan, soffermandoci anche sulla sua emblematica (e sorprendente) sequenza di chiusura.
Come finisce Split?
La Bestia, la ventiquattresima personalità di Kevin, ha ucciso la psichiatra Dr. Karen Fletcher (Betty Buckley) e ha sbranato Marcia e Claire. Casey trova un biglietto della psichiatra in cui le viene rivelato che, per riportare “alla luce” la personalità originale di Kevin dovrà solo ripetere il suo nome per intero: Kevin Wendell Crumb. Finalmente sveglio Kevin chiede a Casey di ucciderlo con il fucile, presto però le personalità negative riprendono il sopravvento, lasciando nuovamente spazio alla Bestia. Scappando nei sotterranei dell’edificio, la ragazza si rifugia in una specie di gabbia e riesce a sparagli e a centrarlo, lui però resiste ai colpi con facilità. Kevin/La Bestia sta per raggiungere Casey, ma prima di scagliarsi definitivamente contro di lei si accorge di una serie di segni e cicatrici su tutto il corpo della ragazza, che è rimasta per la prima volta con le braccia e parte del busto scoperto. Quando vede i terribili segni sul suo corpo, la Bestia si ferma, affermando che Casey è pura, perché ha conosciuto il dolore e la sofferenza.
Perché la Bestia risparmia Casey?
Casey e Kevin hanno una cosa in comune: entrambi sono stati abusati. Lui da sua madre – la vediamo in un flashback in cui lo chiama con il suo nome per intero prima di punirlo ferocemente, è plausibile che proprio per questo “Kevin Wendell Crumb” sia la formula per svegliarlo e riportarlo “alla luce” -, lei dallo zio, che nel corso del film scopriamo averla abusata sessualmente quando era bambina e, dopo che gli viene affidata in seguito alla morte del padre, per tutta la sua adolescenza.
Le capacità che Casey mette in mostra durante il rapimento, di adattarsi anche in situazioni estreme e di sfruttare ciò che la circonda a suo vantaggio, sono probabilmente dovute ad un “addestramento” di anni in balia di uno zio violento, che è quasi sicuramente chi le ha procurato tutte quelle cicatrici sul corpo (anche se potrebbero essere pure autoinflitte, uno sfogo per la ragazza dall’orrore della situazione in cui si trova).
Kevin/la Besta empatizza quindi con Casey, perché intuisce che entrambi sono passati attraverso un tipo di dolore molto simile, a differenza delle altre due ragazze rapite – e poi uccise – e che avevano avuto un infanzia felice.
Che cosa succede a Casey dopo essere sfuggita alla Bestia?
Dopo che la Bestia la lascia sola, Casey viene trovata da un uomo che passa casualmente vicino alla gabbia in cui si era chiusa. La ragazza scopre di essere stata tenuta prigioniera nei sotterranei di uno zoo (dagli animali che vediamo in gabbia deduciamo da chi la Bestia possa aver preso alcune delle sue caratteristiche, ad esempio la pelle dura come quella di un rinoceronte), la polizia viene chiamata e vengono trovati i corpi delle due ragazze uccise.
Quando una poliziotta le dice che suo zio è venuto a prenderla capiamo che dentro di lei qualcosa è cambiato: se quando era bambina Casey non era stata capace di difendersi e di sparare allo zio (la scena che vediamo in uno dei flashback) ora invece è stata in grado di sparare alla bestia e di salvarsi, per questo sappiamo che non sopporterà più in silenzio gli abusi del suo carceriere.
Split è il sequel di Unbreakable?
M. Night Shyamalan è particolarmente conosciuto per i suoi finali a sorpresa, e Split non è da meno: nell’ultima sequenza del film, infatti, ritroviamo il protagonista di un altro film del regista, Unbreakable – Il predestinato (2000), diventato negli anni un vero e proprio cult.
David Dunn, interpretato da Bruce Willis, era infatti il personaggio principale di Unbreakable, un uomo che si scopriva dotato di una forza sovrumana e si trovava a scontrarsi con la sua nemesi, “l’uomo di vetro” interpretato da Samuel L. Jackson. “L’uomo di vetro” viene citato nelle ultime inquadrature di Split: ci troviamo in un ristorante, dalla televisione sentiamo che Kevin/la Bestia, dopo quello che ha fatto a Casey e alle due ragazze, viene chiamato l’Orda, in riferimento alle sue multiple personalità. Una cameriera appoggiata al bancone commenta che quindici anni prima c’era stato un altro serial killer, poi rinchiuso in un manicomio criminale, conosciuto con un nome particolare. Da dietro di lei viene poi inquadrato il David Dunn di Bruce Willis, che le ricorda che il killer era conosciuto come “L’uomo di vetro”.
Sia il personaggio di Bruce Willis come quelli di James McAvoy e Samuel L. Jackson torneranno in Glass, capitolo conclusivo della trilogia, uscito in sala nel 2019.