Talk to Me, diretto dai fratelli Danny e Michael Philippou (al debutto alla regia di un lungometraggio!), è senza alcun dubbio uno dei migliori titoli horror degli ultimi anni: come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione si tratta di un film basato su uno spunto davvero originale ed interessante, girato con un piccolo budget ma assolutamente al livello di titoli dal budget infinitamente più alto. A colpire del film dei Philippou le azzeccatissime scelte di cast, lo sviluppo narrativo pieno di sorprese e l’originalità di una storia che offre anche moltissimi spunti.
Ma di che cosa parla Talk to Me? Mia è una giovane donna che ha da poco perso la madre, forse per suicidio, forse per un incidente. Essendosi allontanata dal padre, come lei schiacciato dal lutto, Mia passa molto tempo a casa della sua migliore amica Jade, con suo fratello minore Riley e la madre Sue. Insieme a Riley, Jade e a Daniel (il fidanzato di Jade, per cui anche lei prova qualcosa), la ragazza si reca a casa di una loro compagna di scuola, Haley, famosa per ospitare dei party davvero particolari. Durante le feste, infatti, Haley ed i suoi amici compiono delle sedute spiritiche con cui si mettono in comunicazione con l’aldilà: stringendo una mano di ceramica – che contiene, secondo i suoi proprietari, dei veri resti umani (forse di una medium o di un satanista) si viene posseduti da uno spirito. Pronunciando le parole “Parla con me” ci si mette in contatto con uno spirito dell’aldilà, che per un massimo di novanta secondi possiede il malcapitato di turno. La possessione non può durare più di novanta secondi perché gli spiriti, come spiega Haley, poi “vorranno restare“.
Mia decide subito di provare e, tra l’entusiasmo generale, viene posseduta da uno spirito, una donna dalle orribili fattezza che deduciamo essere morta annegata. L’entità sembra guidata da intenzioni maligne e prende subito di mira Riley, dicendogli con voce inquietante che lo vuole vedere morto. Nello shock generale Mia stringe la mano per più dei novanta secondi previsti: quali saranno le conseguenze per la ragazza e per i suoi amici? Fin da subito la giovane inizia ad essere tormentata da inquietanti visioni, come se lo spirito da cui è stata posseduta fosse rimasto con lei. In occasione di un’altra festa, questa volta a casa di Jade, le cose per il gruppo precipitano ulteriormente: quando Riley stringe la mano e viene posseduto, l’entità che entra nel suo corpo cerca di ucciderlo. Salvato in extremis dall’intervento di Jade, il ragazzo viene portato d’urgenza in ospedale, ma qualcosa in lui è irrimediabilmente cambiato: lo spirito non ha lasciato il suo corpo, e sembra ancora intenzionato ad ucciderlo. Mia, poi, inizia ad avere inquietanti visioni dello spirito della madre morta: la donna le dice che Riley è in gravissimo pericolo, e c’è solo un modo per mettere fine alle sue sofferenze…
Cosa deve fare Mia per salvare Riley? È veramente sua madre l’entità che le appare sempre più spesso? Scopriamolo in questa spiegazione del finale di Talk to Me. Inutile dirlo, se non avete già visto il film attenzione, seguono spoiler.
Che cosa succede nel finale di Talk to Me?
Mia ha portato con se la mano, e con questa cerca sempre di più di parlare con la madre, che inizialmente appare come un entità benevola, che le giura di non essersi tolta la vita di proposito ma che la sua morte è stata solo un incidente. Lei e i suoi amici ritentano il rituale con Riley, ancora incosciente in ospedale dopo aver tentato di uccidersi: la seduta non funziona, Mia, Jade e Daniel non riescono a riportare Riley a quello che era, ma la protagonista ha una visione di che cosa stia accadendo al suo spirito nell’aldilà. Riley è torturato da centinaia e centinaia di spiriti, e la sofferenza che il ragazzo prova è insopportabile.
Tornata a casa Mia è sconvolta, suo padre – completamente all’oscuro di ciò che sta accadendo alla ragazza – le confessa che la madre si è in realtà volontariamente suicidata e le legge la lettera d’addio che ha lasciato. Mia non pensa sia possibile, perché lo spirito della donna le ha detto tutt’altro: lo madre ricompare e le dice di non credere al padre, che è in realtà una maligna entità che vuole confonderla. Una violenta e terrificante versione dell’uomo fa infatti irruzione in camera della ragazza e cerca di ucciderla. Il vero padre di Mia sente le grida della ragazza e si precipita da lei, appena arrivato viene però colpito alla gola da sua figlia – convinta che si tratti del mostro – con un paio di forbici.
Mia si reca in ospedale, convinta sotto suggerimento dello spirito di sua madre che l’unico modo per salvare Riley sia ucciderlo, liberandolo dalla sofferenza che lo affligge. All’inizio del film Mia non aveva avuto il coraggio di uccidere un canguro mortalmente ferito, anche se sapeva che questo sarebbe stato necessario per aiutarlo: ora la ragazza è pronta a fare quello che prima non era stata in grado, e vuole a tutti i costi salvare Riley. Noi sappiamo però, in base alle informazioni che ci sono state date all’inizio del film sul rituale con la mano, che se qualcuno muore mentre è ancora posseduto la sua anima si perderà nell’aldilà e sarà di proprietà per sempre degli altri spiriti.
Mia è però convinta di fare la cosa migliore per Riley, e dopo non essere riuscita a colpirlo con le stesse forbici con cui ha ferito suo padre lo mette su una sedia a rotelle per portarlo fuori dall’ospedale. Di quello che sta facendo la ragazza si accorge però Jade, accorsa sul posto dopo essere stata a casa di Mia (e aver visto quello che è successo a suo padre): Mia porta Riley sul ciglio di una strada percorsa da moltissimi veicoli, ad alta velocità, e si appresta ad ucciderlo spingendolo. La ragazza non vede nemmeno più il suo amico, ma al suo posto c’è uno spirito inquietante dalle fattezze di anziano.
La telecamera non inquadra direttamente quello che accade, ci accorgiamo però che un violento impatto è avvenuto: a trovarsi riversa in mezzo alla strada è però Mia, che è stata investita da un auto in corsa. Riley è invece in salvo, tra le braccia di una disperata Jade.
Dopo poco vediamo Mia rialzarsi, apparentemente illesa; ci rendiamo presto conto, però, che la ragazza è morta, ed è diventata uno spirito: attorno a lei scorre quello che accade dopo la sua morte: Riley, Jade e Sue lasciano l’ospedale felici, suo padre è sopravvissuto e se ne va, e per quanto lei si sforzi nessuno riesce a vederla. Mia si trova poi nell’oscurità più completa, fino a che una luce la attira e una mano tesa verso di lei compare: la ragazza si ritrova nel mezzo del rituale che lei stessa poco tempo prima aveva compiuto, costretta in eterno a vagare com entità ultraterrena.
Mia stava davvero parlando con sua madre?
Mia ha da poco perso la madre, ma non ha mai saputo se la donna si sia suicidata o se la sua morte sia stata un incidente. Quello che sappiamo è che la donna ha ingerito troppi sonniferi e che ha cercato poi di chiedere aiuto, il corpo è stato infatti trovato vicino alla porta della sua stanza, con le unghie spezzate dopo aver graffiato sul legno nel tentativo di attirare l’attenzione di qualcuno. Quando Mia inizia ad avere delle visioni, sente anche il rumore di qualcuno che gratta sul legno, rivivendo quello che è accaduto a sua madre prima di morire: anche questo la convince che si tratti del suo spirito, tornato per comunicarle qualcosa.
Quando Riley si sottopone al rituale, prima di tentare violentemente di uccidersi, il suo corpo sembra essere brevemente posseduto dallo spirito di Mia, cosa che spinge la ragazza a prolungare la possessione dell’amico, molto di più di quello che avrebbero dovuto. In seguito Mia vede la donna sempre più spesso, e lei cerca di convincerla che l’unico modo per salvare Riley sia quello di ucciderlo.
Ma si tratta veramente dello spirito di sua madre? Tra le poche informazioni che ci vengono date sugli spiriti, oltre al fatto che se qualcuno muore mentre è posseduta la sua anima sarà perduta per sempre nell’aldilà (qualcosa che ovviamente le entità desiderano), ce n’è una estremamente importante: questi maligni fantasmi possono prendere qualsiasi forma loro vogliano, manifestandosi attraverso visioni pensate proprio per confondere le loro vittime. Quando possiedono qualcuno, poi, assorbono tutti i suoi ricordi e le sue paure peggiori: sanno così colpire dove fa più male.
La possibilità che la madre di Mia abbia visitato sua figlia, possedendo il corpo di Riley durante il rituale, c’è, ma noi siamo più convinti che sia sempre stato uno spirito maligno che voleva confonderla, prendendo le sembianze della donna. Una prova di questo sarebbe nel fatto che, ogni volta che la madre di Mia appare, sentiamo dei rumori acquatici: se ricordate il primo spirito a possedere la ragazza è quello di una donna probabilmente morta affogata; che si tratti di questa stessa entità, che prende le sembianze della madre di Mia, per tutto il corso del film?
Che cosa succede a Mia alla fine del film?
Perchè Mia è stata investita? È stata lei stessa a gettarsi? Purtroppo il film non ci svela quanto sia realmente accaduto, ma le ipotesi possibili sono due: Mia potrebbe essere rinsavita subito prima di uccidere Riley e aver scelto di gettarsi lei stessa in mezzo alla strada, liberandosi così dalle entità che la perseguitavano (e questa secondo noi è l’ipotesi più probabile), oppure Jade, accorsa sul posto, potrebbe averla spinta per salvare suo fratello.
Dopo essere morta e aver assistito a che cosa accade in seguito ai suoi amici e familiari (Riley viene riportato in ospedale, si riprende e se ne va con Jade e Sue, suo padre è sopravvissuto e lascia l’ospedale…), Mia si ritrova da sola, avvolta nell’oscurità. La ragazza è diventata uno spirito come quelli con cui era entrata in contatto: dopo essere stata attratta da una luce – che è quella della candela che viene accesa ogni volta che si inizia il rituale – Mia stringe una mano e si ritrova trasportata in una stanza, in mezzo ad un gruppo di sconosciuti. La ragazza è diventata un’entità costretta a possedere, per l’eternità, chi compie il rituale con la mano imbalsamata: un destino crudele e senza speranza per la protagonista, che dovrà vivere per sempre nell’oscurità, vedendo la luce solo quando qualcuno da il via ad una nuova seduta spiritica.
La seduta spiritica compiuta alla fine del film sappiamo che non avviene in Australia, i ragazzi che vediamo parlano greco, deduciamo quindi che la mano ha cambiato proprietario e addirittura stato. Quanto tempo sarà passato dalla morte di Mia? Impossibile scoprirlo, perché da quel che abbiamo visto dopo l’incidente della ragazza, lo scorrere del tempo per gli spiriti è completamente diverso. Potrebbero essere passati giorni, mesi, addirittura anni.
Una seconda possibilità è che si tratti di un’altra mano. All’inizio del film Haley e Joss affermano infatti che l’altra mano del satanista (o della medium?) potrebbe trovarsi da qualche parte nel mondo. Se si fa attenzione però notiamo che sia la mano che vediamo nel film che quella che Mia (che la ragazza stringe con quella del ragazzo sconosciuto che compie il rituale) sono mani sinistre, si tratta quindi dello stesso oggetto, che in qualche modo è stato trasportato dall’Australia alla Grecia.
Un’interessante metafora
Come vi abbiamo spiegato anche nella nostra recensione di Talk to Me la possessione a cui gli adolescenti del film vanno volontariamente incontro è una chiara allegoria della dipendenza da droghe. Si tratta di un’esperienza che fanno in gruppo per sentirsi accettati, magari per sentirsi più grandi della loro età, per superare il dolore e la solitudine, come fa appunto la protagonista Mia, schiacciata dal lutto per la recente perdita della madre.
I cambiamenti fisici a cui vanno incontro ricordano gli effetti dell’uso di stupefacenti, come le pupille dilatate e la sensazione di estremo piacere che provano ogni volta, che gli spinge a rifare il rituale, sviluppando una chiara dipendenza dall’esperienza.
Un finale così negativo e privo di speranza per la protagonista Mia può essere anche letto in parallelismo a ciò che accade nella realtà se, abusando di droghe, si supera un punto di non ritorno.
Di cosa parlerà Talk to Me 2?
Dopo il successo ottenuto da Talk to Me, il sequel del film, Talk to Me 2, è già stato confermato. I registi saranno ancora una volta Danny e Michael Philippou (che scriveranno il film, come fatto per il primo, insieme a Bill Hinzman), ma non abbiamo ancora una data ufficiale su quando il film arriverà in sala.
Ancora non si sa nulla della trama di Talk to Me 2, ma possiamo fare diverse ipotesi: i protagonisti potrebbero essere ancora Jade ed i suoi familiari, magari Riley non si è del tutto liberato dalle entità che lo perseguitavano o insieme ai loro amici cercheranno di mettersi in contatto con Mia, lei stessa potrebbe tornare, in forma di spirito, nel film. Un’altra possibilità è quella che seguiremo la mano nei suoi spostamenti, scoprendo qualcosa di più sul passato del terrificante oggetto (di chi era realmente? Una medium o un satanista? Dove si trova la mano destra?).
Esiste un prequel di Talk to Me?
Danny e Michael Philippou hanno raccontato ad Hollywood Reporter che hanno già girato una “specie di prequel” del film: al centro di questo film ci sarebbe la prima vittima delle entità, il ragazzo che vediamo all’inizio (Duckett) impazzito dopo aver compiuto il rituale e che si toglie la vita dopo aver cercato di uccidere suo fratello.
I Philippou hanno dichiarato: “In realtà abbiamo già girato un intero prequel su Duckett, tutto raccontato dal punto di vista dei cellulari e dei social media, quindi magari a un certo punto lo faremo uscire. Ma anche mentre scrivevamo il film non abbiamo potuto evitare di scrivere delle scene per un secondo film.”
Le scene già girate dai registi durante la realizzazione del primo film, che però non fanno parte del suo “final cut”, faranno parte di Talk to Me 2? Non vediamo l’ora di scoprirlo!