La trama di The Silencing – Senza voce racconta la storia di Rayburn Swanson, cacciatore e collezionista di pellicce che si mette sulle tracce di un serial killer di ragazzine, certo di poter finalmente scoprire la verità sulla scomparsa della giovane figlia, pochi anni prima. Ad aiutarlo involontariamente, arriverà lo sceriffo di zona, incaricata dell’indagine sull’omicidio di una ragazza. Il film, un thriller dai toni cupi, vede Nikolaj Coster – Waldau nei panni di Swanson e Annabelle Walls in quelli dello sceriffo Alice Gustafson.
La trama del film The Silencing segue le vicende del cacciatore alcoolizzato Rayburn Swanson che, dopo la scomparsa della giovane figlia, cinque anni prima, ha eretto una sorta di rifugio – santuario alla sua memoria nei boschi. Un giorno, Swanson nota un uomo dal fare losco che si aggira in zona e controllando le camere di sorveglianza installate nel rifugio, nota una ragazza che cerca di fuggire da quello stesso uomo. Rayburn, allora, corre a salvarla, ma la mattina successiva l’uomo si reca alla baita di Rayburn per riprendere la ragazza, ferendola. Nel frattempo lo sceriffo Alice Gustafson sta indagando sull’omicidio di un’altra giovane trovata vicino a un lago, e in poco tempo, inizia a sospettare di Rayburn.
Messasi sulle sue tracce, arriva alla baita proprio nel momento in cui l’assassino ha aggredito la ragazza, e sempre più certa Rayburn sia il colpevole, ne chiede l’arresto. L’uomo riesce a scappare e dopo aver riparato in una riserva indiana, riprende le proprie indagini sull’assassino, seguendo la promettente pista di un furgone nero, visto per la prima volta nelle immagini di sorveglianza. Ma anche Alice ha fatto alcuni passi in avanti, grazie soprattutto ad alcuni curiosi dettagli contenuti nel rapporto dell’autopsia della vittima del lago. Se vi sembra di aver già letto questa storia, non siete in errore, infatti The Silencing ha una attinenza con una storia realmente accaduta.
Il significato del titolo del film si riferisce alla menomazione che il killer compie sulle sue vittime, recidendo loro le corde vocali e impedendo loro di usare la voce. L’assassino, inoltre, per mutilare le sue vittime usa un’arma inconsueta: un atlatl, anche conosciuto in italiano come propulsore, ovvero una sorta di rudimentale arco che però può essere usato anche per lanciare proiettili.
Il personaggio di Swanson, cacciatore solitario distrutto per aver perso la figlia ha come unica costante compagnia quella di un cane. In un’intervista a Collider, Waldau ha parlato del rapporto con il suo partner canino sul set: “Non eravamo proprio soli soli, in fondo per girare un film serve una troupe, ma si può dire che alla fine, io e il cane abbiamo legato“.