Checco Zalone ha spiegato la genesi di Immigrato, canzone inserita in Tolo Tolo che è stata ispirata proprio da un incontro con un… Immigrato! Nel corso di un’intervista con Malcom Pagani di Vanity Fair, il celebre autore comico parlò del suo ultimo film e, soprattutto, di un’idea che gli balenava in testa da molto tempo.
Checco Zalone ha raccontato a proposito della scrittura di Immigrato, canzone che ha contribuito a lanciare il suo Tolo Tolo: “Esco di prima mattina e lo incontro sulla porta. Mi chiede una moneta, gliela do. Due ore dopo lo rivedo in un’altra zona. Mi domanda un euro, glielo allungo. Ormai si è fatta sera. A un semaforo, qualcuno si offre di lavarmi il vetro della macchina. Abbasso il finestrino, è ancora lui. Lo guardo. Mi guarda. Si rende conto, mi rendo conto”.
Il racconto di Checco Zalone prosegue: “Scoppia a ridere, rido anch’io. Diventiamo amici. A fine giornata penso di scriverci una canzone, poi accantono l’idea fino a quando mi torna in mente quella storia e scrivo Immigrato”. Il videoclip di Immigrato racconta la storia di un uomo – interpretato proprio da Checco Zalone – che è perseguitato da un immigrato che, a fine giornata, trova a casa intento a flirtare con sua moglie. Il video ha fatto incetta di visualizzazioni ma è stato tacciato da molti di essere una semplice operazione di marketing.
A questo proposito, Checco Zalone ha risposto: “Ho affrontato un tema che era nell’aria e a cui tra un proclama di Salvini e uno sbarco a Lampedusa pensavo da anni. Le reazioni mi hanno annoiato se non imbarazzato. Siamo messi male. Rivendico il diritto di non piacere e di non risultare divertente. Anche se devo dire che essere difeso da chi avresti voluto attaccare è divertentissimo. Hanno parlato di geniale operazione di marketing. Di strategia. Di calcolo. Ma dove? Ma quando? Magari chi ha scritto queste cose non ha visto integralmente il video o nutre semplice antipatia nei miei confronti. Il problema è la povertà del dibattito. Il ditino moralizzante sempre alzato a dire ‘questo si può o questo non si può dire’. Il nascere pretestuoso di polemiche inutili e modestissime. La soglia della correttezza pretesa e della scorrettezza denunciata dal tribunale degli opinionisti si è vertiginosamente abbassata e in pochissimo tempo. Se si guarda al cinema degli anni Settanta lo si capisce immediatamente. Viviamo nell’assurdo. Siamo a un passo dal corso di laurea in politicamente corretto”. Al link che segue, la nostra spiegazione del finale di Tolo Tolo.
Ad aver lodato l’uso della canzone Viva l’Italia (inserita in una delle ultime scene di Tolo Tolo) è stato persino Francesco De Gregori che, in un certo senso, ha dato la sua benedizione all’autore pugliese, che ha dichiarato a questo proposito: “Viva l’Italia è in una delle ultime scene del film. Temevo la sua reazione. Quando mi ha telefonato ero quasi certo che mi avrebbe detto ‘non puoi usarla’. Rispondo con la stessa fiducia dei condannati e, incredulo, lo ascolto: ‘Finalmente, bravo Checco, è bellissima’. Sono momenti di impercettibile felicità”.