Classe 1970 e cittadino britannico dalla sua nascita, Christopher Nolan è a tutti gli effetti tra i cineasti che hanno maggiormente contribuito a plasmare e cambiare radicalmente l’idea di blockbuster d’autore. Il suo cinema dietro la macchina da presa, imprevedibile ma allo stesso tempo rigoroso, ha fatto scuola e continua a farla, soprattutto tra quei giovani cineasti che hanno voglia di cimentarsi nella regia e nella scrittura di strutture narrative complesse, rompicapo ma al contempo cariche di umanità ed adrenalina.
Per celebrare il ritorno in sala del grande regista britannico con Oppenheimer, vi proponiamo tutti i film di Christopher Nolan, dal peggiore al migliore fino ad ora, e chissà se sarete d’accordo con la nostra personalissima classifica e soprattutto il nostro podio. Qual è secondo il vostro giudizio il miglior film di Nolan? E il peggiore?
12. Tenet (2020)
Fondo della classifica per il lungometraggio forse paradossalmente più ambizioso della carriera dietro la macchina da presa per Christopher Nolan. Uscito nelle sale di tutto il mondo nel corso dell’estate del 2020 (in piena ondata di Covid-19 e contro ogni precauzione sanitaria del periodo!) Tenet ebbe anche un discreto successo nei circuiti distributivi internazionali nonostante la terribile pandemia globale, eppure non convinse fino in fondo la critica di settore né il pubblico, non solo casuale ma anche quello di affezionati al cinema di Nolan. Forse perché Tenet possiede la struttura narrativa più complessa e palindromica dell’intera carriera del regista, quella più oscura da decifrare anche a più visioni ripetute; ma a conti fatti anche per noi Tenet rappresenta il volo di Icaro del regista, schiacciato dalle troppe ambizioni narrative e contenutistiche di un lungometraggio fin troppo denso ed imperfetto.
Armato di una sola parola, Tenet, e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista (John David Washington) è coinvolto in una missione attraverso il mondo crepuscolare dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo ma vera e propria inversione del flusso del tempo.
11. Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012)
Terzo e conclusivo capitolo della trilogia nolaniana dedicata alle gesta di Batman/Bruce Wayne, iniziata nel 2005 con Batman Begins e proseguita tre anni dopo con l’acclamatissimo Il cavaliere oscuro. L’appuntamento finale con le avventure del supereroe targato DC incassa moltissimo (ma meno del secondo capitolo) ma viene ferocemente criticato per una sceneggiatura che fa acqua da molti buchi (di trama), superficiale e grossolana specialmente nel terzo atto narrativo de Il cavaliere oscuro – Il ritorno, forse quello più discutibile e polarizzante dell’intera trilogia. Non il peggior Nolan, ma la puzza di promessa mantenuta a metà la si sente per tutta la durata del film.
Sono passati alcuni anni da quando Bruce Wayne (Christian Bale) ha indossato la maschera di Batman per l’ultima volta ma il suo volontario ritiro dalle scene è interrotto quando il commissario Gordon (Gary Oldman) scopre un complotto teso a distruggere dall’interno la città di Gotham City. I nuovi nemici, con cui Batman dovrà confrontarsi, sono la misteriosa Selina Kyle (Anne Hathaway) e il letale Bane (Tom Hardy).
10. Interstellar (2014)
L’ossessione per il tempo nell’opera cinematografica di Christopher Nolan si compie con Interstellar, che porta uno degli elementi narrativi fondanti della sua poetica attraverso un cunicolo spazio-temporale e la speranza di un futuro migliore per il pianeta Terra. Tra viaggi interstellari e paradossi temporali però, molto più che in altri film precedenti del regista, c’è tantissimo spazio per l’emotività e i sentimenti. Non tutto funziona alla perfezione in Interstellar, anch’esso forse vittima di una iper-compressione di temi, suggestioni e contenuti mai del tutto ben calibrati, ma emoziona e rimane tuttavia impresso.
In un futuro prossimo la Terra è devastata da continue tempeste di sabbia e da una piaga che ha distrutto tutte le piantagioni di grano, lasciando però intatto il mais. Cooper (Matthew McConaughey) è un ex-astronauta della NASA che come tanti ha dovuto dedicarsi alla coltivazione del mais nella sua piccola azienda agricola dove vive insieme alla figlia Murph e al figlio Tom. Grazie a una serie di strane circostanze Cooper rientrerà in contatto con la NASA, che sa che la piaga presto attaccherà le altre coltivazioni e che opera segretamente per tentare di trovare una soluzione all’imminente catastrofe planetaria. Inizierà così un’avventura che porterà Cooper in un viaggio interstellare attraverso un cunicolo spazio-temporale, alla ricerca di pianeti di altre galassie dove si spera che l’umanità possa trovare un ambiente dove salvarsi dall’estinzione e proseguire il proprio cammino evolutivo.
9. Following (1998)
Primissimo lungometraggio diretto da Christopher Nolan, costato pochissimi soldi, realizzato tutto in efficace bianco e nero e che fa di necessità virtù (esteso l’utilizzo della handycam tra una scena e l’altra), diventando nel tempo un piccolo cult prima che il regista diventasse un autore da tenere d’occhio qualche anno dopo con il capolavoro Memento. Eppure, anche se in forma del tutto embrionale, anche nel curioso noir sperimentale Following si possono rintracciare temi e costanti del cinema di Christopher Nolan, tra tutte quella dell’inganno narrativo e della struttura del racconto a rompicapo.
Aspirante scrittore di venticinque anni, in realtà disoccupato, trova una nuova fonte di ispirazione pedinando le persone e cercando di entrare nelle loro vite. Sceglie il soggetto sbagliato, un ladro, che lo incastra e lo trasforma in rapinatore e assassino. Pe scagionarsi però da questa situazione complessa, sarà fondamentale l’azione di disturbo di una dark lady misteriosa…
8. Insomnia (2002)
Terzo lungometraggio dietro la macchina da presa per Christopher Nolan e remake di un thriller scandinavo del 1997, che qui il regista britannico plasma a modo suo mettendo in scena un agghiacciante noir (ancora una volta) dei sensi di colpa sorretto da un trittico di attori in stato di grazia: Al Pacino, Robin Williams e Hilary Swank. Un thriller glaciale e sorprendente che tutt’oggi è forse tra i titoli meno citati della filmografia di successo di Christopher Nolan, ma probabilmente tra i più sottovalutati in assoluto.
Will Dormer (Al Pacino), detective di Los Angeles, si reca in una cittadina dell’Alaska con il collega Hap per indagare su un omicidio. Durante una perlustrazione alla ricerca dell’assassino, uccide fortuitamente Hap, col quale aveva litigato la sera prima. Will, per paura, racconta che a sparare è stato l’assassino in fuga. Quest’ultimo (Robin Williams), però, ha visto tutto, e lo ricatta. Ad aiutare Will, divorato dall’insonnia e dai sensi di colpa, ci pensa la detective Ellie (Hilary Swank).
7. Batman Begins (2005)
Tre anni dopo il buon successo di Insomnia, Warner Bros. incarica Nolan di realizzare un progetto ambiziosissimo e molto coraggioso: far ripartire il mito di Batman al cinema dopo i due film cult di Tim Burton e i fallimentari sequel Batman Forever e Batman e Robin. Mettendo da parte poetica gotica e stramberie visive e narrative, Nolan riparte dalla psicanalisi del personaggio lacerato di Bruce Wayne per ricostruire il perché della nascita di una leggenda dei fumetti e dell’immaginario collettivo. Con Batman Begins, primo capitolo della sua trilogia di successo, il cineasta imprime un marchio indelebile nella figura del cavaliere oscuro, qui con il volto azzeccatissimo di Christian Bale.
Dopo aver assistito al brutale assassinio dei suoi genitori, il giovane Bruce Wayne viaggia per il mondo cercando di capire come si possono combattere le ingiustizie. Una volta tornato a Gotham City, diventa Batman, un eroe mascherato che usa la forza, l’intelligenza e ogni altro mezzo disponibile per contrastare le forze del Male che minacciano la città.
6. Dunkirk (2017)
Il 2017 è l’anno della consacrazione definitiva di Christopher Nolan negli ambienti della critica di settore, che fino a qualche anno prima lo avevano di certo apprezzato (seppur con sacche di diffidenza e snobismo) per titoli come Memento, Il cavaliere oscuro e Inception, ma che con il war movie Dunkirk si riappacifica anche con i suoi peggiori detrattori. Forse uno dei lungometraggi più brevi della sua filmografia, Dunkirk è un abbacinante ed esperienziale spettacolo cinematografico da vivere preferibilmente su un grande schermo, coadiuvato da un comparto tecnico di prim’ordine e da un ritmo narrativo forsennato e senza tregua.
Questo film di Nolan è una ricostruzione dei fatti della celebre evacuazione di Dunkirk, quando, agli inizi della Seconda guerra mondiale, decine di migliaia di uomini delle truppe britanniche e delle forze alleate si ritrovarono circondati dalle forze nemiche. Intrappolati sulla spiaggia, con le spalle al mare e i tedeschi che avanzavano, i soldati dovettero così affrontare una situazione caotica ed estremamente difficile: l’operazione di salvataggio che venne messe in atto passò poi alla storia con il nome altisonante di “miracolo di Dunkirk”.
5. Oppenheimer (2023)
Grande successo di pubblico e di critica per Oppenheimer, primo film diretto da Nolan che non batte bandiera Warner Bros., bensì Universal Pictures. Prendendo ispirazione dal libro storico curato da Martin Sherwin e Kai Bird sulla figura dello scienziato americano dietro al terribile successo della bomba atomica, Nolan firma la sua pellicola più targettizata ad un pubblico di nicchia, di sicuro il suo film più “parlato”, sorretto da sferzanti dialoghi e da un montaggio serratissimo che lascia il fiato mozzato anche nella sua durata di quasi tre ore nonostante, anche stavolta, la struttura narrativa ad incastro tra passato e presente del racconto. Lo ritroveremo tra i grandi protagonisti della stagione dei premi del 2024, molto probabilmente.
1926. Il 22enne J. Robert Oppenheimer è un brillante studente di fisica, laureato a Cambridge (dove ha conosciuto Niels Bohr) e titolare di un dottorato all’Università di Göttingen in Germania, dove ha la possibilità di incontrare il più celebre collega Werner Heisenberg. Dopo essere tornato negli Stati Uniti, comincia a insegnare a Berkeley e al California Institute of Technology continuando a espandere il suo percorso di ricerca nella fisica quantistica. Nel 1942, il generale dell’esercito americano Leslie Groves recluta lo scienziato come responsabile del Progetto Manhattan per sviluppare la bomba atomica. Oppenheimer, di famiglia ebrea, accetta il ruolo, ben consapevole che gli scienziati nazisti, sotto la guida di Heisenberg, stanno portando avanti lo stesso tipo di ricerca.
4. Inception (2010)
Due anni dopo la consacrazione pop con il successo globale de Il cavaliere oscuro, Nolan si sente sufficientemente confidente nelle sue capacità e nelle risorse economiche che può chiedere alla Warner, e così due anni dopo realizza Inception, tra le punte di diamante massime della sua carriere registica, così come tra i lungometraggi di fantascienza più influenti e conosciuti del Nuovo Millennio. Un’opera originale ed avvincente che scende letteralmente a capofitto tra i grovigli della mente umana seguendo le orme e gli stilemi dell’heist movie, il grande cinema di rapina. Con colpi di scena e sequenze d’azione entrate ormai nell’immaginario collettivo e con un cast straordinario capitanato da Leonardo DiCaprio, Marion Cotillard, Michael Caine e Tom Hardy.
Dom Cobb è decisamente il miglior ladro in circolazione nel suo campo. Stiamo parlando di un molto particolare tipo di furto, però: la pericolosa e difficile arte di estrarre segreti rilevanti dall’inconscio durante la fase onirica, il momento in cui la mente abbassa tutte le sue difese e diventa vulnerabile. Questa abilità ne ha fatto un personaggio di rilievo nel mondo dello spionaggio industriale, ma il prezzo che ha dovuto pagare per la sua notorietà è di essere stato condannato a un’eterna fuga. Egli dunque è privato della possibilità di amare e di essere amato, finché non gli viene offerta una possibilità di redenzione e di uscita dal circolo vizioso. Questa volta però, Cobb e il suo team di specialisti, dovranno operare un totale ribaltamento di fronte e invece di sottrarre informazioni dovranno riuscire a crearne: invece di rubare semplicemente un’idea dovranno farla nascere, generarla da zero. La perfezione, applicata al crimine.
3. Il cavaliere oscuro (2008)
Il 2008 è l’annus mirabilis per la carriera di Christopher Nolan. Tre anni dopo il successo inaspettato e crescente di Batman Begins e due dopo il capolavoro The Prestige, l’autore inglese firma il secondo capitolo della trilogia dedicata al supereroe interpretato da Christian Bale: arriva nelle sale di tutto il mondo Il cavaliere oscuro, già titolo di culto ben prima del debutto nei cinema a causa della morte prematura di Heath Ledger, nel film l’impressionante Joker. Che, tragica dipartita o meno, regala al cinefumetto contemporaneo il suo villain più iconico e spaventoso, un ritratto del caos dei valori della società occidentale da antologia che gli frutta un Oscar postumo leggendario. E il film è considerato a ragion veduta tra i migliori sequel mai realizzati nella storia del cinema americano.
Batman (Christian Bale) e il Commissario Gordon (Gary Oldman) collaborano con Harvey Dent (Aaron Eckhart), il nuovo procuratore distrettuale di Gotham City, per catturare il Joker (Heath Ledger), un folle criminale che svaligia banche. Ma altre forze tramano nell’ombra contro il Cavaliere Oscuro.
2. Memento (2000)
Due anni dopo lo sperimentale esordio al cinema con il semi-sconosciuto Following, Christopher Nolan si fa coadiuvare dal fratello Jonathan in cabina di sceneggiatura e adatta assieme a lui un racconto breve dello stesso fratello dall’evocativo titolo “Memento Mori”. Il risultato è uno dei thriller psicologici fondanti del Nuovo Millennio cinematografico, un puzzle di flashback e flashforward narrativi, di fotografia prima a colori e poi in bianco e nero, di colpo di scena memorabile e da annali del cinema neo-noir. Forse uno dei capolavori imprescindibili del regista britannico, senza sé e senza ma. Anche se per noi, il podio assoluto spetta ad un altro titolo.
Leonard Shelby (Guy Pearce), di professione investigatore presso una compagnia di assicurazioni, è un trentenne che soffre di una rara malattia che non gli consente di trattenere i ricordi per più di un quarto d’ora. L’uomo è alla ricerca dell’assassino della moglie e ogni giorno deve ricostruire quanto è avvenuto o ha scoperto durante il precedente. Foto Polaroid, appunti, tatuaggi, sono i mezzi attraverso cui tenta di costruire una griglia di ricordi, resistente all’ambiguità dell’indagine e alla volatilità della malattia, che gli consenta, forse, di arrivare a una qualche verità.
1. The Prestige (2006)
Medaglia d’oro di questa classifica dal film peggiore a quello migliore di Christopher Nolan per The Prestige. Esce nelle sale di tutto il mondo nel corso del 2006, un anno dopo l’ottimo successo riscosso dal cineasta con Batman Begins. Portandosi con sé ancora una volta Christian Bale e Michael Caine (a cui si aggiungono Hugh Jackman, Scarlett Johansson e David Bowie), Nolan firma quello che molto probabilmente è il suo film migliore e più destabilizzante, una matrioska di colpi di scena e di trucchetti magici (anche narrativi!) di rarissima efficacia per il cinema ad alto budget degli ultimi decenni. Per lo spettatore che si accinge per la prima volta a guardare The Prestige, lo shock “della prima volta” è assolutamente assicurato!
Londra, inizio 900: Robert Angier (Hugh Jackman) e Alfred Borden (Christian Bale), due celebri maghi, si conoscono da quando erano prestigiatori in erba, avendo avuto lo stesso maestro. Con il passare del tempo, sono diventati acerrimi nemici che cercano di rubarsi i rispettivi segreti; la lotta tra i due sarà senza esclusione di colpi ed avrà conseguenze impensabili…