In occasione dell’uscita nelle sale italiane di Indiana Jones e il Quadrante del Destino, quinto capitolo della saga avventurosa ideata da George Lucas e diretta da Steven Spielberg, ripercorriamo le tappe fondamentali della serie cinematografica che vede protagonista il famosissimo archeologo interpretato da Harrison Ford. Dal film cult I Predatori dell’Arca Perduta fino al quinto appuntamento nelle nostre sale da mercoledì 28 giugno e diretto da James Mangold, ecco tutti i film di Indiana Jones, dal peggiore al migliore secondo il nostro giudizio. Siete d’accordo con noi?
5. Indiana Jones e il Quadrante del Destino (2023)
Fanalino di coda della nostra classifica per l’ultimissimo capitolo della saga diretto da James Mangold, che accoglie il testimone di Steven Spielberg dietro la macchina da presa e firma Indiana Jones e il Quadrante del Destino. Purtroppo, la tendenza al ribasso iniziata già nel 2008 con il quarto capitolo della serie avventurosa viene tutta riconfermata anche qui, nonostante l’addio di Spielberg al timone della regia. Un quinto capitolo stanchissimo, fuori tempo massimo, manierista della vecchia trilogia nel peggior modo possibile, popolato da stratagemmi narrativi e sistema di personaggi démodé e sterile. Come e forse peggio che in Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, anche questo è un tassello nella saga dell’archeologo più celebre del cinema senza un target di riferimento, in stentoreo equilibrio tra omaggi ad un passato cinematografico che non potrà mai funzionare nel presente. E la cosa migliore del Quadrante del Destino non è nemmeno l’ammiccante Harrison Ford in pensione, bensì l’energica Helena Shaw interpretata da Phoebe Waller-Bridge.
Nel 1969, mentre sullo sfondo si consuma la corsa allo spazio, l’archeologo e avventuriero Indiana Jones, ormai vicino alla pensione, lotta per restare rilevante in un mondo che sembra averlo superato. Jones, inoltre, è a disagio per il fatto che il governo degli Stati Uniti abbia reclutato vecchi nazisti per battere l’Unione Sovietica e arrivare per primi nello spazio. Accompagnato dalla figlioccia Helena, Indy è costretto a indossare di nuovo il suo cappello e a impugnare ancora una volta la sua frusta quando un vecchio rivale, l’ex gerarca Jürgen Voller che oggi è un membro della NASA coinvolto nel programma di allunaggio, si mette alla ricerca di un antico e potente artefatto.
4. Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo (2008)
Poco più in su in questa classifica si posiziona il quarto ed ultimo capitolo della saga diretto da Steven Spielberg, prima che Lucasfilm (che deteneva i diritti esclusivi della serie di Indiana Jones prima dell’acquisto a pacchetto della Disney) non cedesse le royalties di sfruttamento e distribuzione alla Casa di Topolino. Se non fosse per il quinto capitolo attualmente nelle sale, sarebbe il Regno del Teschio di Cristallo il peggiore della serie d’avventura, se non che quanto meno questo nuovo tassello uscito al cinema nel 2008 è diretto da un maestro dietro la macchina da presa come Steven Spielberg che, lungi dal realizzare il suo miglior film, firma una quarta avventura non richiesta a ben diciannove anni di distanza da L’Ultima Crociata. Era necessario mettere in contatto l’archeologo con la civiltà aliena? No, ma quantomeno ci siamo goduti la spensieratezza di vedere Cate Blanchett nei panni della perfida ed algida Irina Spalko.
Siamo nel 1957, in piena Guerra Fredda. Indiana Jones e il suo assistente Mac sono appena scampati a un poco amichevole incontro con le spie sovietiche quando fanno ritorno al Marshall College, dove Jones ha la sua cattedra. Le notizie che trovano ad accoglierli non sono affatto buone: il governo americano sospetta infatti Jones di essere in combutta con i russi ed è intenzionato a farlo licenziare dall’università. Tuttavia si apre una prospettiva grazie all’incontro con il giovane Mutt, che chiede a Indiana di accompagnarlo in una pericolosa e poco chiara missione alla ricerca di un oggetto leggendario: il Teschio di Cristallo di Akator, intorno al quale si intrecciano miti e superstizioni. I due si recano così in Perù dove dovranno affrontare numerose peripezie, complicate dal fatto che anche i sovietici, capeggiati dalla glaciale spia Irina Spalko, sono alla ricerca del prezioso reperto.
3. Indiana Jones e il Tempio Maledetto (1984)
Nota bene: i tre lungometraggi che compongono la trilogia originale sono, ognuno a modo proprio, dei capolavori inarrivabili di cinema di entertainment, modelli di intrattenimento dinamico, citazionista ed energico che pochi precedenti hanno avuto nella storia della settima arte. Ma se proprio dovessimo scegliere il più “debole” della saga originaria il nostro giudizio ricadrebbe su Indiana Jones e il Tempio Maledetto. Forse perché prequel e non seguito cronologico de I Predatori dell’Arca Perduta, ma anche perché tonalmente opposto al film precedente; ne il Tempio Maledetto il famoso archeologo-eroe è difatti protagonista di una vera e propria montagna russa cinematografica, molto più libera e spensierata rispetto all’ambizioso seppur spassoso tassello cinematografico precedente. Forse, a posteriori, il capitolo di Indy più anarchico, sorprendentemente violento e giocoso. E scusate se è poco.
Sfuggiti incredibilmente alla morte sulle montagne dell’Himalaya, Jones, la cantante Willie e il piccolo cinese Short, finiscono in un villaggio indiano da cui i seguaci della dea Kalì si sono portati via una pietra miracolosa insieme con tutti i bambini. Raggiunta la reggia di Pencot, i nostri eroi scoprono l’esistenza di un tempio sotterraneo, sede di orribili sacrifici e copertura di un crudele sfruttamento dei bambini, utilizzati come schiavi.
2. Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989)
Medaglia d’argento di questa classifica per Indiana Jones e l’Ultima Crociata, terzo capitolo (e a suo tempo, quello conclusivo) della serie adventure creata da George Lucas e Steven Spielberg. Otto anni dopo il debutto nelle sale de I Predatori dell’Arca Perduta, tornano i nazisti, torna la spasmodica ricerca di Hitler dei manufatti religiosi (qui, il Santo Graal), fa il suo debutto davanti la macchina da presa Henry Jones Sr. (Sean Connery), papà di Indiana e vero motore di un macchina narrativa perfettamente oliata. Un terzo appuntamento semplicemente potente e perfetto, che riesce a mescolare valori come quelli della famiglia e della libertà democratica attraverso un racconto fumettistico d’altri tempi degno erede del primo, rivoluzionario capitolo del 1981.
Europa, 1938. Durante la ricerca del Santo Graal, il calice che raccolse il sangue di Cristo sulla Croce, il padre di Indiana Jones, archeologo di fama, sparisce. Il figlio parte alla sua ricerca: con una collega tedesca rintraccia a Venezia la tomba di un crociato che gli fornisce preziose indicazioni e ritrova il padre prigioniero dei nazisti (che vogliono arrivare per primi al Graal) in un castello, in Germania. Lì, libera il padre e insieme vanno a Berlino, intrufolandosi ad una adunata presieduta da Hitler; un viaggio che li porterà fino in Medio Oriente, prima che i nazisti si impossessino del potente manufatto.
1. I Predatori dell’Arca Perduta (1981)
Il podio di questo countdown cinematografico non poteva non spettare a I Predatori dell’Arca Perduta, incipit elettrizzante e rivoluzionario per le avventure di Indiana Jones. Grazie a questo ruolo, Harrison Ford si impone una volta per tutte come star assoluta del cinema d’intrattenimento di quegli anni, mentre Steven Spielberg registra l’ennesimo successo globale al botteghino dopo Lo Squalo e Incontri ravvicinati del terzo tipo, ed un solo anno prima di E.T. L’extraterrestre. Mescolando suggestioni e omaggi ai racconti d’avventura negli albi a fumetti degli anni ’30 e ’40 con una trama orizzontale tra spionaggio alla James Bond e videogioco d’antan, I Predatori dell’Arca Perduta è ancora oggi impareggiabile modello di cinema d’intrattenimento che negli anni a venire ha fatto scuola. Semplicemente, un capolavoro.
Scampato a un’avventura nella foresta amazzonica, Indiana Jones, archeologo e avventuriero, riparte per cercare l’Arca dell’Alleanza di Mosè, sulle cui tracce si trovano anche gli emissari di Hitler nel 1936. Arrivato in Egitto trova l’Arca perduta in un pozzo popolato da serpenti, ma viene scoperto dai tedeschi che si impossessano dell’Arca e murano Jones dentro al pozzo. Indiana scappa, si mette all’inseguimento dei tedeschi e, dopo varie peripezie, li raggiunge nell’isola segreta in cui si sta per aprire il mitico contenitore. Quello che succederà sarà terribile e assolutamente imprevedibile.