Alda Merini è morta il 1° novembre del 2009 a 78 anni a causa di un tumore osseo, un sarcoma. La poetessa era ricoverata all’Ospedale San Paolo di Milano circondata dall’affetto di un gruppo di artisti riuniti fuori dalla struttura, tra cui Ezio Pedroni.
Proprio il giorno della sua morte ad Alda Merini era stata amministrata l’estrema unzione da parte di fra’ Gianluigi Pasquale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Per lei furono organizzati funerali di stato, che si svolsero nel Duomo di Milano il 4 novembre. Ai funerali parteciparono, oltre all’allora sindaca di Milano Letizia Moratti, anche
Maria Stella Gelmini, Umberto Bossi, la cantautrice Milva – che aveva interpretato le sue poesia, musicate da Giovanni Nuti – e Valentina Cortese. Durante i funerali fu ricordato il forte legame tra Merini e Milano (la poetessa viveva in una casa sui navigli). Successivamente il feretro, coperto da rose gialle, lasciò il Duomo per raggiungere il luogo di sepoltura scelto per lei dall’amministrazione comunale e dalla sua famiglia: il Famedio del Cimitero Monumentale di Milano, dove sono tumulate le figure più rilevanti della città.
Merini ebbe una vita difficile e intensa, ma artisticamente feconda. Si sposò due volte ed ebbe quattro figlie, che per diversi anni furono affidate ad altre persone, perché Merini non era sempre in grado di occuparsene. In vita la poetessa non fece mistero delle sue condizioni di salute mentale, per le quali fu anche internata a lungo in manicomio. Gli anni trascorsi in strutture sanitarie, spesso in condizioni disumanizzanti, e i 46 elettroshock a cui fu sottoposta, furono raccontati da Merini in numerose poesie e scritti.