Alfonso Signorini, ormai noto volto della televisione, ha da alcuni anni due cicatrici sulla testa, cui si aggiunge una terza vicino l’occhio. Tre segni evidenti di cui il giornalista ha deciso di parlare spiegandone le causa. La più visibile, quella dietro la testa, ad esempio, è la conseguenza di un intervento subito per sconfiggere una grave malattia, la leucemia mieloide, che lo ha colpito nel 2011. Poi ce n’è un’altra dovuta ad un tentativo di trapianto di capelli e una terza sotto l’occhio, conseguenza di uno scontro fisico risalente a quando era giovane e vendeva enciclopedie porta a porta.
La diagnosi della leucemia gli arrivò la sera della vigilia di Natale 2011 dopo vari accertamenti ed un ricovero al San Raffaele. Un colpo non indifferente che Signorini ha affrontato senza alcun clamore, concentrandosi sulle cure e il proprio lavoro.
“Il 23 dicembre ero in diretta a Kalispera! C’erano ospiti Christian De Sica e Sabrina Ferilli e non smettevo di sudare. A mezzanotte avevo 40 di febbre. Terminai la serata e andai al pronto soccorso del San Raffaele. Mi fecero gli esami, mi diedero un antipiretico e mi mandarono a casa. La mattina dopo, vigilia di Natale, mi chiamarono e mi dissero: “Lei ha una leucemia mieloide, non si muova, ci vediamo il 27 per iniziare le cure”.
Una seconda cicatrice, sempre posizionata dietro la testa, però, fa riferimento ad un evento più leggero di tipologia estetica. Alcuni anni fa, infatti, Signorini si è sottoposto ad un intervento per il trapianto dei capelli. Un tentativo che, evidentemente, non è riuscito nel migliore dei modi e di cui il giornalista si pente. La cicatrice è rimasta, infatti, mentre i capelli sono definitivamente scomparsi.
Chiudiamo con il segno che presenta sotto l’occhio sinistro. Si tratta di un “ricordo” risalente agli anni della sua gioventù a Milano, quando vendeva enciclopedie porta a porta nella periferia della città. In quell’occasione sembra aver avuto uno scontro indesiderato con un uomo dai modi poco ortodossi e suscettibile riguardo la propria cultura. Un confronto terminato con un volume della sua enciclopedia lanciato proprio sotto l’occhio di Signorini.
“Ancora oggi sul lato sinistro del mio occhio è ben visibile la cicatrice della ferita di quel giorno lontano e, ogni volta che ci faccio caso, la accarezzo perché mi ricorda il periodo della mia vita duro, senza il quale non sarei arrivato dove sono.”