Anna Magnani è morta il 26 settembre 1973, a causa di una grave malattia, un tumore al pancreas. L’attrice di Roma città aperta aveva appena 65 anni. “Fu scossa da spasmi. Cadde in coma irreversibile, l’encefalogramma era piatto. Ma il cuore batteva. Seguitò a battere per ore, per molte ore: Un cuore da astronauta” disse Roberto Rossellini sugli ultimi giorni di Anna. Un male che ha colpito molti personaggi celebri, da Luciano Pavarotti e Mariangela Melato a Steve Jobs, e per il quale allora non erano previste diagnosi avanzate come quelle di oggi.
L’artista si spense alla clinica privata Mater Dei seguita fino agli ultimi istanti della sua vita da suo figlio Luca Magnani e anche dal regista Roberto Rossellini che si occupò in prima persona del suo funerale. All’ultimo saluto alla chiesa di Santa Maria Sopra Minerva parteciparono migliaia di persone, molte delle quali comuni e che si erano affezionate all’attrice per via dei suoi personaggi così veri e attuali al tempo. Anna fu sepolta nel cimitero monumentale del Verano a Roma, ma poi nel 1988 il figlio decise di spostare le sue spoglie nella cappella di famiglia che si trova ancora oggi nel piccolo cimitero di San Felice Circeo.
Anna Magnani apparve per l’ultima volta in un film nel 1972 con un cameo in Roma di Federico Fellini dove interpretava sé stessa che si muove attraverso i vicoli della capitale deserta per fare ritorno a casa. La sua ultima battuta fu un indimenticabile “no, nun me fido. Ciao. Buonanotte!” in un inconfondibile romanesco che la contraddistinse per tutta la sua fortunatissima carriera. L’apice la Magnani lo raggiunse nel 1956 quando vinse l’Oscar come Miglior attrice protagonista grazie al film La rosa tatuata.