Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli, storica coppia comica italiana, torna al cinema dopo dieci anni con I Soliti Idioti 3 – Il ritorno, nelle sale dal 25 gennaio. Il duo infatti lontani per anni per divergenze professionali e personali, si sono riuniti e si sono raccontati – tra pregi e difetti – in un’intervista a Vanity Fair.
Dopo una lite e una separazione durata dieci lunghi anni, i due comici italiani tornano con un nuovo film che riprende alcuni dei loro personaggi più iconici. Durante l’intervista al giornale Vanity Fair, Francesco e Fabrizio hanno raccontato che una delle cause della loro separazione era la difficoltà a saper gestire il successo che avevano ottenuto. Ma ormai sembra passata molta acqua sotto i ponti, e l’amicizia e la il legame professionale tra i due sembra essere completamente ristabilito: “Quando siamo rivisti per la prima volta, siamo scoppiati a piangere all’unisono. Siamo due sensibiloni” raccontano.
Nel corso della chiacchierata rilasciata a Vanity Fair, gli è anche stato chiesto quali pregi e difetti vedono l’un l’altro: “Francesco è veramente nel mio universo, ho capito col tempo che tante delle cose che mi davano fastidio di lui, mi davano fastidio perché le avevo anche io, e non volevo riconoscermele” – racconta Biggio – “Se siamo tornati assieme, è molto merito suo. Ha avuto il coraggio di affrontare questo nodo. È uno che parla, che non sfugge. E poi è capace di un amore e di un affetto grandissimi.”
![Frame che ritrae i Soliti Idioti](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2023/12/I-soliti-idioti.jpg)
Dal lato suo, Francesco invece svela una qualità sul suo collega: “Quando ce l’ho intorno c’è sempre un senso di estrema leggerezza, di grande divertimento. Porta sempre un alone di cazzonaggine. Con lui è sempre come essere in gita”. I due poi parlano anche dei relativi difetti: “È un po’ inaffidabile.” dice Fabrizio di Francesco, che replica sul socio e amico: “Alle volte si incazza per delle minchiate”.
“Io sono il più sensibile allora. dice poi Biggio – “E anche il più permaloso, sì”.