Christopher J. Scarver è l’uomo che ha ucciso ucciso Jeffrey Dahmer, il serial killer conosciuto come il cannibale di Milwaukee. Scarver si trovava in carcere per omicidio. Durante la sua permanenza nell’Istituto di pena gli era stata diagnosticata una forma di schizofrenia. Scopriamo cosa gli è successo dopo l’omicidio in prigione e perché uccise Dahmer.
Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer continua a rimanere in cima alla classifica delle serie più viste di Netflix. La curiosità intorno ai personaggi dell’universo raccontato da Ryan Murphy aumenta col passare delle settimane, tutti vogliono sapere che fine hanno fatto le persone che hanno incrociato Jeffrey Dahmer nella loro vita.
Un ruolo drammatico, ma centrale, nella storia del serial killer è quello di Christopher J. Scarver, l’uomo che in carcere ha ucciso Jeffrey Dahmer e Jesse Anderson, un terzo detenuto che quel giorno stava svolgendo i lavori di pulizia con loro.
Christopher J. Scarver è nato a Milwaukee, il 6 luglio 1969. Secondo di cinque figli, fu messo alla porta dalla sua stessa madre, a causa del suo alcolismo. Il ragazzo venne assunto come apprendista falegname nel programma di lavoro Youth Conservation Corps, un programma estivo di occupazione giovanile per adolescenti interessati a esperienze lavorative in foreste e parchi nazionali, rifugi per la fauna selvatica e vivai ittici.
Alla fine del suo periodo di praticantato, Christopher J. Scarver si ritrovò di nuovo senza un lavoro. Secondo la sua testimonianza, gli era stata elargita una promozione ma John P. Feyen, il gestore dell’attività, si era opposto e lo aveva fatto licenziare. Nel primo giorno del mese di giugno del 1990, Christopher J. Scarver prese una pistola ed andò nell’ufficio del suo ex responsabile, che quella mattina era in compagnia di Steve Lohman. Brandendo l’arma Christopher cercò di estorcergli del denaro, Lohman in tasca aveva 15 dollari, troppo poco per Scarver che gli sparò tre volte, la prima alla testa. John P. Feyen gli consegnò un assegno di 3.000 dollari e scappò recandosi alla polizia per denunciarlo.
Christopher J. Scarver fu arrestato e condannato all’ergastolo da scontare nel Columbia Correctional Institution, a Portage, Wisconsin. Qui, nel 1992, la sua vita si incrociò con quella di Jeffrey Dahmer, che di ergastoli ne stava scontando uno per ogni omicidio commesso, per un totale di 957 anni di prigione.
Il giorno dell’omicidio, Christopher J. Scarver, Jeffrey Dahmer e Jesse Anderson stavano pulendo la palestra del carcere. Quando le guardie incaricate di sorvegliarli si allontanarono, Christopher colpì ripetutamente i due detenuti con una sbarra di metallo. Jeffrey Dahmer morì durante il trasporto in ospedale, Anderson smise di respirare dopo due giorni di coma. Il cervello di Jeffrey Dahmer, dopo l’autopsia, fu conservato sotto formalina, e poi fu cremato.
Il 15 maggio 1995, Christopher Scarver è stato condannato a due ergastoli aggiuntivi per il duplice omicidio. L’uomo è stato spostato in diverse carceri. Nel 2015, più di due decenni dopo, Scarver ha detto al New York Post che ha ucciso Jeffrey Dahmer perché provava repulsione nei suoi confronti e per il modo in cui derideva gli altri prigionieri durante i pasti. Scarver ritiene che il fatto di essere rimasto da solo con Dahmer non fosse casuale, dal momento che i funzionari della prigione sapevano che lui odiava il serial killer e loro lo volevano morto. Oggi, all’età di 53 anni, Scarver trascorre il suo tempo pubblicando poesie online e scrivendo lettere a suo figlio.