Maria Travia è stata la moglie e il grande amore di Ennio Morricone cui il compositore ha dedicato l’Oscar alla carriera. Nata il 31 dicembre 1931 a San Giorgio di Gioiosa Marea, in provincia di Messina, Maria ha vissuto gran parte della sua vita a Roma. Nella capitale, infatti, si trasferisce un anno dopo la sua nascita e qui abiterà con Morricone e i loro quattro figli, Giovanni, Marco, Alessandra e Andrea, fatta eccezione per alcuni momentanei trasferimenti lavorativi del compositore. Maria era anche la prima persona a cui Ennio faceva ascoltare i suoi componimenti.
La conoscenza con il suo Ennio è avvenuta nel 1950 in modo del tutto casuale. Proprio come accade per tante coppie. “Ci siamo conosciuti a Roma nell’Anno Santo: il 1950. Era amica di mia sorella Adriana. A me piacque subito moltissimo” – raccontò Morricone al Corriere della Sera – “Poi Maria ebbe un incidente, con la macchina di suo padre. Un attimo di distrazione, e andò a sbattere. La ingessarono dal collo alla vita, come si faceva allora. Soffriva moltissimo. Io le sono rimasto vicino e giorno dopo giorno l’ho fatta innamorare”
Sei anni dopo il loro primo incontro decidono di sposarsi dando vita ad un sodalizio durato ben 63 anni. Un lungo tempo in cui Maria è stata per Morricone la musa e, soprattutto, la donna che è riuscita a dare stabilità alla sua intera vita. Grazie alla silente ma costante solidità di questa donna, infatti, ha potuto concentrarsi sulla sua musica mentre la moglie cresceva intorno a lui una famiglia composta da quattro figli. “È stata bravissima lei a sopportare me e qualche volta sono stato io a sopportarla. Ma vivere con uno che fa il mio mestiere non è facile. Orari rigorosi. Giornate intere senza vedere nessuno. Sono un tipo duro, innanzitutto con me stesso e di conseguenza con chi mi sta attorno”
Un impegno che Morricone ha voluto omaggiare proprio in occasione del loro ultimo anniversario. In quel caso, infatti, ha ricordato quello che è stato il segreto del loro matrimonio. “Nell’amore come nell’arte la costanza è tutto” – disse il compositore – “Non so se esistano il colpo di fulmine, o l’intuizione soprannaturale. So che esistono la tenuta, la coerenza, la serietà, la durata. E, certo, la fedeltà”
Maria era anche la prima persona a cui Morricone faceva ascoltare i temi musicali che elaborava per i registi, la prima di tutti. Giuseppe Tornatore, a tale proposito spiegò a Vatican News: “Lui scriveva dei temi musicali bellissimi, ma essendo eccessivamente critico nei suoi confronti, finiva per scartarli. Ad un certo punto della sua vita lui intuì che il primo interlocutore delle sue composizioni doveva essere la moglie: lui componeva dieci temi da proporre al regista, ma prima li faceva ascoltare alla moglie. Maria, grazie a questa sua sensibilità semplice di pubblico normale, gli indicava quelli che secondo lei erano più interessanti. Lui scartava il resto e faceva sentire ai registi solo le musiche che prima erano state approvate dalla moglie. Uno non penserebbe mai che un genio della musica sottoponga alla moglie le musiche da proporre ai registi, ma Ennio era così, era così semplice, così legato alla moglie da averla nominata primo selezionatore del suo lavoro, e questo è meraviglioso”
Alla morte di Ennio Morricone, il compositore scrisse un necrologio per sé stesso che consegnò ai figli: nello scritto rivolse un pensiero ai figli, ai nipoti e agli amici e collaboratori, come Tornatore. L’ultimo pensiero però, andò a sua moglie. “A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio”